In base a quanto riferisce il sito del canale iraniano IRIN, un ex membro dei servizi segreti francesi ha rivelato che molti dei disordini causati da alcuni gruppi estremisti in Mali, sarebbero finanziati dal Governo dell'Emirato del Qatar, che supporta militarmente ed economicamente i gruppi massimalisti nel paese africano, per destabilizzare la regione e provare a balcanizzare l'area compresa tra Mali, Algeria e Libia. Il Qatar sarebbe responsabile, sempre secondo quanto riferisce l'emittente iraniana, di un ponte aereo per il Mali settentrionale, con la finalità di armare i ribelli fondamentalisti, impegnati nella secessione dal governo centrale del Paese islamico-sahariano, uno dei più poveri al mondo, anche se ha un sottosuolo molto ricco.
Addirittura alcune città sarebbero in pieno controllo dei ribelli, che si stanno dando al saccheggio e alla distruzione dei luoghi di culto islamici, ritenuti dai fondamentalisti come forme "eretiche" di spititualità. Alcuni centri abitati sarebbero stati circondati da mine, per evitare la fuga degli abitanti, che sono stati costretti a rinchiudersi in casa per non essere oggetto delle violenze. Uno dei gruppi che si è reso noto ai media internazionali e ha goduto del supporto del Qatar è il "Movimento per l'Unità e il Jihad" attivo nell'Africa settentrionale e occidentale. Questa milizia si è resa responsabile qualche tempo fa del rapimento di alcuni diplomatici algerini, ponendosi come movimento che promuove la destabilizzazione non solo in Mali, ma anche in Algeria. Bisogna notare che gruppi del genere sono operativi anche in Libia, sempre grazie all'impulso dei petrodollari di Doha.
Anche in Libia il progetto è lo stesso: balcanizzare il Paese nell'interesse dell'imperialismo, secondo la vecchia logica del "divide et impera". Bisognerebbe fare attenzione ad una cosa: il Qatar è rappresentato nei media occidentali come un Paese importante nel mondo arabo, punto di riferimenti per il cosiddetto "mondo libero" nell'area cruciale del Golfo Persico. Non una parola però si dice sui coinvolgimenti di questo regime nei massacri e nelle guerre in corso nel mondo arabo-islamico, dal Maghreb alla Siria, dal Mali al Bahrain. Le ingenti somme ricavate dalla vendita del gas naturale di Doha, sono spese per massacrare altri arabi e altri musulmani, in base ad uno dei principi fondamentali dell'imperialismo nordamericano nella regione: "lascia che il musulmano uccida il musulmano". Inoltre, volendo stare agli standard occidentali, il Qatar è un regime dispotico, governato da un sovrano salito al potere facendo un colpo di Stato contro il proprio genitore, dove le elezioni non si sà esattamente cosa siano e la difesa dei Diritti Umani non é esattamente in cima all'agenda dell'Emiro Al-Thani.
In Qatar poi è presente una delle principali basi americane fuori dal territorio degli USA, punto nodale per i rifornimenti americani nel Medioriente e nel Golfo Persico. Tutti questi fattori dimostrano che, il Qatar non solo è un regime reazionario alleato dell'imperialismo, ma sta cercando in tutti i modi di salvare la caduta degli USA come potenza egemone, a suon di milioni di dollari spesi per foraggiare il terrorismo internazionale. Non vi siete mai chiesti come mai Al Jazeera (famosa emittente di Doha), aveva sempre in esclusiva i video dei proclami di Bin Laden, quando mezzo mondo lo cercava e non lo trovava nessuno?
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