Il vertice di Astrakhan tra i paesi che si affacciano sul Mar Caspio ha segnato una importante affermazione delle posizioni portate avanti congiuntamente da Repubblica Islamica Iraniana e Federazione Russa. La più importante questione da dirimere sullo status del grade bacino salato é quella se esso debba venire giuridicamente considerato un mare interno o un lago. "Che cosa cambia a seconda di ciò?" potrebbero domandarsi i nostri lettori: ebbene, se il Caspio fosse considerato un 'Mare', le grandi risorse che esso cela sarebbero sfruttabili dai rispettivi paesi littoranei in proporzione all'estensione delle loro coste.
Appassionato (per evidenti motivi d'interesse) "sostenitore" di questa linea é il Kazakhstan, che si ritrova con l'estensione costiera massima e vorrebbe quindi avere diritto al massimo di sfruttamento dei bacini energetici presenti sotto le verdi acque del Caspio. D'altra parte, se invece esso venisse definito 'Lago' secondo le norme internazionali lo sfruttamento dovrebbe essere attribuito a quote paritarie tra tutti gli Stati littoranei, quindi, essendo questi cinque, il 20 per cento di petrolio e gas a ciascuno.
Questo causa anche 'alleanze' strane come quella tra Iran e Azerbaijan; pur essendo quest'ultimo un paese schierato con Usa e Israele (vedi la recente querelle del drone lanciato sull'Iran da una base aerea azera), Baku avrebbe tutto l'interesse a poter sfruttare un quinto del bacino del Caspio, pur avendo una piccolissima costa che le garantisce l'accesso alle sue acque.
Per la Russia, invece, la preoccupazione principale non é tanto lo sfruttamento delle pur importanti risorse naturali, quanto la sicurezza che dal bacino del Caspio non possano arrivare minacce militari ai suoi confini: se il Caspio fosse un 'Mare', sulla sua superficie varrebbe il diritto di navigazione e agli Usa basterebbe corrompere qualche politico azero (o magari fare entrare l'Azerbaijan nella NATO) per avere una comoda base navale puntata al cuore asiatico della Russia, all'Heartland geostrategico.
Per questo motivo Vladimir Putin é più che felice di rinunciare a qualche milione di barili di greggio e qualche miliardo di metri cubi di gas naturale per sostenere con Teheran la linea "Mar Caspio uguale Lago", linea che sembra avviata ad affermarsi e potrebbe venire ratificata ufficialmente già dal prossimo meeting che si terrà in Kazakhstan; starà alle diplomazie russa e iraniana di lenire la delusione di Astana promettendo ai Kazaki investimenti e sviluppo dei rapporti economici nell'ambito dell'SCO o dell'Unione Eurasiatica.
Anche il mediterraneo potrebbe definirsi un "lago" anche se di grandi dimensioni ... solo lo stretto di Gibilterra lo lascia ancora nella categoria mare ....ma come al solito del caratteristiche geografiche fisiche e le denominazioni servono solo a giustificare una tesi politica e interesse da un'altra ... d'altronde la "geografia" l'hanno inventata i francesi e gli inglesi per iniziare la loro opera di colonizzazione di africa e asia ...
RispondiEliminaGli Inglesi hanno inventato la schiavitù legalizzata,non la geografia delle fonti d'acqua.....
EliminaMolto interessante la differenza giuridica tra lago e mare. Federico
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