La coraggiosa e tempestiva mossa dell'organizzazione sciita Ansarullah, che ha liquidato le dimissioni di Premier e Presidente insieme al Parlamento che aveva cincischiato indegnamente per settimane sperando di poter in qualche modo restaurare lo status quo ha ovviamente fatto sollevare sopracciglia e agitare dita oziosamente in aria agli imperialisti americani e ai loro burattini arabi del Consiglio di Cooperazione del Golfo Persico.
Mentre Sanaa, con la formazione del Consiglio Presidenziale che raccoglierà le funzioni di Abd Rabbo Mansour Hadi si avvia decisamente a uscire dalle secche dell'incertezza John Kerry, il politicante che si é sposato coi soldi dei produttori di Ketchup Heinz, ha dichiarato che "La formazione del Consiglio Presidenziale non é avvenuta con l'assenso degli Usa e nemmeno del Consiglio di Cooperazione del Golfo".
E chi se ne frega, aggiungeremmo noi.
Né si vede perché Usa o i loro fantocci emiri del petrolio dovrebbero avere voce in capitolo nelle scelte autonome di una nazione sovrana quale é fino a prova contraria quella yemenita.
Sappiamo benissimo che lo scopo recondito di Usa e del regime sionista era quello di spezzare lo Yemen in province di fatto indipendenti per poter meglio controllare una regione strategica, prospicente uno dei fatali "punti di strozzatura" del traffico marittimo mondiale.
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