Recentemente il Libano é stato teatro di una rinnovata attività antiterroristica che però ha impegnato più gli investigatori della Surete e dell'Intelligence militare e la magistratura piuttosto che i reparti militari dell'Armee di Beirut. Anche se essi hanno reagito ad attacchi e attentati di marca takfira.
Ma gli uomini dell'Esercito hanno messo a segno un punto, che speriamo importante, contro l'organizzazione estremista "Abdullah Azzam", all'inizio del mese (tra il 5 e il 6 novembre) come ha rivelato un comunicato rilasciato recentemente.
La cautela connessa all'inchiesta, infatti, ha sconsigliato di rivelare la natura delle operazioni in corso fino a che esse non avessero portato al massimo i loro frutti.
Inizialmente, grazie alla denuncia di un padre disperato per la sorte del figlio sedotto dalle 'sirene' della predicazione takfira e divenuto estremista gli investigatori militari hanno arrestato un giovane di nome Mohammad Abdo Taleb, residente di Fnaideq, nell'Akkar, il quale ha poi rivelato di fare parte di 'Abdullah Azzam' in una cellula insieme a due Siriani di nome Mohammad Abdul Halim Trad e Hussein Khaled Othman , residenti intorno ad Arsal.
I tre hanno confessato di essere stati incaricati dal leader dell'organizzazione, Sirajeddine Zreiqat, di controllare consistenza e movimenti dei convogli militari che passavano da e per Arsal e di compiere attentati esplosivi contro i depositi di carburante e rifornimenti dell'Esercito. A questo fine il giovane libanese Taleb era in possesso di una certa quantità di esplosivo.
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