Particolarmente gradite sono state quelle provenienti da Damasco e da Teheran, che lo hanno messo in comunicazione rispettivamente col Presidente siriano Bashar al-Assad e con la Guida Suprema della Rivoluzione Islamica Ayatollah Ali Khamenei.
Nonostante il fatto che durante il suo premierato a fine anni '80 Aoun si sia trovato a combattere contro le truppe siriane schierate intorno a Beirut e che durante il suo esilio francese rivendicasse il ritiro del contingente di Damasco schierato nel Paese dei Cedri, dal 2005 (anno del suo rientro in patria), il suo atteggiamento verso il paese vicino é molto migliorato.
A più riprese nel corso degli ultimi anni Aoun ha dichiarato la sua solidarietà con la Siria, ripetendo che se essa mai avesse dovuto soccombere di fronte al terrorismo il piccolo Libano sarebbe stato trascinato a sua volta nel caos e nel settarismo.
Il Libano non può collocarsi altrimenti che con l'Asse della Resistenza, come farà via via tutto il mondo Islamico, che per ovvi motivi storici e politici dovrà liberarsi di quella sudicia zavorra wahabita, tenuta in vita solo per promuovere gli interessi di isisraele e occidente colonialista.
RispondiEliminaE' un successo che ha due teste, una a Mosca e l'altra a Teheran, chissà come godono gli israeliani ed i loro amichetti sorelli musssulmani infiltrati alla casa bianca dal finto negro e dalla vecchia lesbicaccia.
RispondiEliminaIvan
Pare che Assad abbia molti piu' motivi per sorridere ora,di quanti non ne avesse 14 mesi fa......
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