Nella "prassi culturale" del Movimento Hezbollah, l'onore che si tributa al Martire, immolatosi in combattimento, é qualcosa di profondo e fondamentale.
Che si tratti di figure mitiche come il celeberrimo Imad Mughniyeh, o di semplici combattenti di truppa, i seguaci del Partito di Dio sanno che ogni martire é una pietra, un mattone posto nella costruzione di qualcosa di immenso e grandioso, la manifestazione fisica, materiale del riscatto degli Oppressi contro i Tiranni di questo mondo.
Per cui quando si celebra un martirio, Hezbollah non lo fa con tristezza, rimpianto, e neppure con la cupa truculenza di chi minaccia vendette, ma con un trasporto semi-estatico, che glorifica chi ha dato tutto per la Causa e contemporaneamente ribadisce e magnifica quest'ultima.
Così vogliamo fare anche noi, molto malamente, parlandovi del Comandante Abu Ali Jawad.
Abu Ali Jawad é stato capo del "Circolo dei 19", le guardie del corpo più vicine a Sayyed Hassan Nasrallah, e ne ha sposato una delle figlie, diventando quindi suo genero.
Aveva tutti i motivi per rimanere in Libano, sorvegliando e proteggendo la preziosa vita del Segretario Nazionale di Hezbollah.
E invece, ha chiesto di poter andare in Siria a combattere contro i takfiri.
Voi ce lo vedete il genero di Trump, della Merkel, di Netanyahu, di Renzi, che chiedono di andare a combattere una guerra?
Fatevi questa domanda, e capirete tutta la differenza tra la politica armata dell'Asse della Resistenza e la lercia e marcia 'politica' occidentale.
Abu Ali Jawad stava viaggiando nell'Est della Provincia di Sweida quando il suo veicolo é saltato su una mina.
E' morto sul colpo mentre i suoi due compagni di viaggio sono rimasti gravemente feriti.
Facciamo un momento di silenzio e raccogliamoci dedicando un pensiero alla sua vedova, ai figli, ad Hassan Nasrallah che prima che un parente e un 'angelo custode' ha perso soprattutto un grande amico.
E SOPRATTUTTO ONORIAMO IL SUO SACRIFICIO, OPPONIAMOCI, QUANDO, COME POSSIAMO ALLE MENZOGNE E AI SOPRUSI DI SION E DEI SUOI SERVI.
COMANDANTE ABU ALI JAWAD...ORA E PER SEMPRE, PRESENTE!
Onore a lui e cordoglio ai suoi cari, non è morto invano.
RispondiEliminaOnore a questo grande eroe! Che il Signore lo abbia in gloria.
RispondiEliminaDal suo volto si vede che non e un uomo come tanti quale sono io , ma combatte per qualcosa di vero a cui crede ciecamente parlo al Presente perché gli Eroi non muoiono mai,e anche se lui non c'è più, sarà una guida per le prossime generazioni,
RispondiEliminachi muore per giusta causa e caro agli Dei dicevano i Romani e io lo ribadisco