Vandali incendiari provenienti dagli insediamenti ebraici illegali, i "battistrada" della pulizia etnica con cui il Regime sionista vuole 'bonificare' la Cisgiordania dei suoi abitanti originari e legittimi hanno assaltato nella giornata di ieri la Moschea di Nuraiyn, nel villaggio di Qasra presso Nablus, nella parte settentrionale della West Bank, dandone alle fiamme il primo piano.
Oltre a distruggere con le fiamme arredi, tappeti da preghiera, numerose decine di testi sacri, il minbar e altri elementi tipici dei luoghi sacri musulmani, gli attaccanti hanno sfogato la loro bestialità vergando slogan insultanti e razzisti sulle mura dell'edificio annerite dal fumo e dalle fiamme, in ebraico (o meglio, nella sua approssimazione 'moderna' letteralmente inventata per dare una lingua fasulla a una pseudo-nazione fittizia) e in inglese (la vera lingua dei cospiratori sionisti che invasero la Palestina dalla fine dell'800 in avanti).
Centinaia di abitanti di Qasra e di villaggi palestinesi vicini si sono riuniti attorno alle rovine fumanti dell'edificio sacro, domandando una presa di posizione internazionale contro lo stillicidio di vandalismi, aggressioni, roghi e attacchi da parte della teppaglia degli insediamenti illegali contro i Palestinesi, le loro proprietà, le loro colture e i loro luoghi di congregazione civile, politica e religiosa.
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