L'ambasciatore tunisino nella Repubblica Islamica dell'Iran, Mohammad al-Hasayeri, ha significato il sostegno del suo paese per il pacifico programma nucleare di Teheran, schierandosi apertamente contro le minacce occidentali, americane e israeliane di attacchi aerei o altri interventi militari mirati a rallentare o impedire il progresso iraniano verso la completa padronanza della tecnologia atomica civile.
"La posizione del mio paese é chiara: insieme a molti altri paesi africani e asiatici, musulmani e non, la Tunisia sostiene il pieno diritto di Teheran, firmataria e ratificatrice del NNPT a dotarsi di impianti nucleari per usi pacifici e civili". Al-Hasayeri ha anche espresso la convinzione che la questione nucleare iraniana verrà risolta diplomaticamente e in una maniera che salvaguardi i diritti della Repubblica Islamica e segni una sconfitta dell'arroganza imperialista.
L'ambasciatore tunisino ha anche dichiarato che, mentre il suo paese si sta preparando a ricevere il Ministro iraniano degli Esteri Ali Akbar Salehi nel corso del mese di aprile anche il Presidente Morcef Marzouki sta preparando una sua visita ufficiale a Teheran. Guidata da un Governo ad Interim presieduto da Hamadi Jebali del partito islamico Ennahda (prima forza politicia alle elezioni del 23 ottobre) la Tunisia si differenzia da altri paesi arabi e nordafricani nel fatto che la sua principale forza politica musulmana, l'Ennahda appunto, non ha come riferimento una delle tante branche nazionali dell'Ikhwan (la Fratellanza Musulmana) ma venne fondata da Racheed Ghannouchi nei primi anni '80 proprio in imitazione del movimento khomeinista che aveva portato alla rivoluzione islamica del 1979 (anche se la Tunisia é paese sunnita e non sciita come l'Iran).
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