Una carovana motorizzata carica di una tonnellata e mezza di gasolio e benzina ha lasciato la provincia egiziana di Suez negli scorsi giorni diretta verso il varco di Rafah tra il Sinai e la Striscia di Gaza, cercando di calmierare le tragiche conseguenze della costante penuria di carburanti nel ghetto palestinese assediato illegalmente da Israele nel silenzio complice e ipocrita della comunità internazionale e dell'ONU. Scortati da forze della polizia militare i veicoli sono stati forniti e caricati a spese della Cooperativa Petrolifera del porto di Al-Zitiat, secondo quanto relato dai cronisti del quotidiano "Al-Youm Assabi" ('Il Settimo Giorno', in Arabo).
Mano a mano che sempre più precaria e pericolosa si fa la penuria di combustibili a Gaza tanto più insopportabile diventa l'ignavia con cui lo SCAF, la giunta militare di Tantawi, ha deciso di proseguire la sua politica di 'inazione' riguardo all'assedio del territorio palestinese, temendo contraccolpi da parte del regime sionista, con cui il vecchio Maresciallo, relitto dell'Era Mubarak, é restio a tagliare definitivamente le relazioni sconfessando la sottomissione cui prima Sadat e poi il dittatore ora condannato all'ergastolo avevano deciso di ridurre quello che una volta era stato il paese-guida della Resistenza araba antisionista.
Sempre l'Assabi ha dichiarato che entro pochi giorni un nuovo convoglio questa volta munito di quasi tre tonnellate di combustibili si avvierà verso Gaza. Il Maggior Generale Javer al-Arabi, Governatore del Nord Sinai ha dichiarato che poi anche quattro camion carichi di tredici tonnellate medicinali e attrezzature cliniche, donate dall'Unione Medica Araba, verranno presto indirizzati verso Gaza.
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