Parlando a latere della riunione del Club Valdai a Sochi il Presidente russo Vladimr Putin ha accusato l'Ex-premier e ora Capo di Stato turco Recep Erdogan di sostenere gruppi islamisti mercenari presenti in Siria e di provvedere loro assistenza medica, trasformando la Turchia in un 'santuario' per l'estremismo internazionale.
"Il regime turco si é trasformato da potenziale partner a serio pericolo per la sicurezza internazionale e sta mettendo a rischio la stabilità dell'intera regione; perciò la Federazione Russa non esiterà a compiere i passi necessari per impedire che Erdogan si imbarchi in un'avventura suicida in Medio Oriente"; questa dichiarazione di Putin é stata ripresa dall'agenzia stampa Itar-Tass.
Il leader russo non ha mancato di menzionare l'ISIS come recipiente dell'aiuto turco e qatariota, mirato a fare esplodere conflitti settari ed etnici in Siria e in Irak con lo scopo di frammentare queste nazioni e di estendere il raggio dell'influenza di Ankara e Doha nei loro territori.
Non solo Erdogan é finito nel mirino degli strali putiniani: anche il suo ex-Ministro degli Esteri e architetto della politica estera 'Neo-Ottomana' Ahmet Davutoglu (ora divenuto Premier) é stato duramente criticato per le sue dichiarazioni riguardo la possibile adesione turca alla 'coalizione anti-Isis' di cui fanno già parte gli emirati sunniti del Golfo, a patto che essa si impegni per rimuovere dal potere il legittimo capo di stato siriano Bashir Assad.
"Se Erdogan e Davutoglu hanno intenzione di intervenire in Siria per conseguire questo risultato, Mosca non avrà sceta se non aumentare ritmo e volume dei suoi aiuti militari al legittimo Governo siriano". Come al solito il Top Dog del Cremlino non usa metafore per consegnare i suoi avvertimenti.
Intanto il Presidente della Duma Sergej Naryshkin ha a sua volta elevato dure critiche alla Turchia per il ruolo svolto nell'attacco terroristico contro la Siria, cui Ankara ha contribuito entusiasticamente da tre anni a questa parte, con l'intenzione assolutamente chiara ed evidente di creare 'zone cuscinetto' e 'zone di interdizione aerea' per frantumare l'unità territoriale del paese vicino, come conferma la richiesta (puntualmente esaudita) di un 'lasciapassare parlamentare' per un intervento oltreconfine.
Facendo riferimento alla brusca inversione di marcia della politica estera turca Naryshkin ha commentato: "Mi addolora profondamente vedere come Ankara abbia abbandonato la sua politica di 'zero problemi con i vicini' a una politica di 'zero amici tra gli stati vicini'.
Turchia=NATO, Erdogan=capo di stato della Turchia quindi Erdogan=NATO.
RispondiEliminaSillogismo aristotelico del IV secolo a.C.
Federico
Erdogan = burattino, NATO = strumento del dominio a stelle e strisce.
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