Il Ministro della Difesa irakeno, Khaled Obaidi, la cui nomina segnò (come puntualmente riportato su queste pagine) l'uscita dalla fase di 'Emergenza Acuta' scattata a metà giugno col 'blitz' dell'ISIS contro Mosul e altre località del Centro-Nord della Mesopotamia, ha ricevuto la visita dell'ambasciatore della Repubblica Islamica in Irak, Hassan Danaifar.
Il rappresentante iraniano ha ricevuto con piacere le lodi tributategli da Obaidi per la stretta cooperazione Teheran-Bagdad riguardo le questioni di sicurezza e, una volta presa la parola, ha espresso la prontezza e la disposizione della Repubblica Islamica a sostenere ulteriormente il vicino Irak nella sua lotta contro il terrorismo takfiro.
L'Irak ha già ricevuto molte armi 'made in Iran' e persino esemplari di jet ex-irakeni confiscati da Teheran nel corso degli eventi della Guerra del Golfo del 1991, rimodernati e mantenuti al top dell'efficienza.
Ufficiali dell'IRGC iraniana sono inoltre presenti sul campo e spesso hanno condotto delicate e vittoriose operazioni mettendosi a capo di forze combinate dell'Esercito irakeno e delle milizie volontarie sciite. Altri consulenti militari, invece, si sono uniti a colleghi russi in una 'camera di consulto' che si interfaccia coi capi dell'Esercito e dell'antiterrorismo irakeno.
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