Nove giorni e un milione e ottocentomila barili dopo l'inizio dell'incendio al terminal di Sidra finalmente gli eroici pompieri libici, malissimo attrezzati e poco addestrati se non nell'uso del proprio coraggio e del loro ingegno sono riusciti ad avere ragione delle fiamme appiccate da un attacco dei miliziani islamisti di 'Fajr Libya' che evidentemente ormai disperano di poter entrare in possesso delle strutture petrolifere di Al-Hilal (Sidra, appunto, Mersa el-Brega e Ras Lanuf) e quindi cercano di danneggiarle o distruggerle per impedire che il Governo legittimo e le truppe del Generale Haftar possano usarle per finanziarsi.
Due mega-cisterne delle diciassette che erano presenti in loco sono andate totalmente in fumo e altre quattro sono rimaste meno gravemente danneggiate; quindi un parziale successo l'attacco dei terroristi sostenuti da Erdogan e dal sovrano di Doha lo ha ottenuto.
I dati sono stati confermati da Al-Mabrook al-Buseif, dirigente della Corporazione Nazionale Petrolifera della Libia, che ha ribadito l'appello all'Italia e agli Usa affinché forniscano personale specializzato e attrezzature avanzate alle autorità competenti, in maniera da poter fronteggiare con maggiore rapidità e minori costi eventuali nuove, future emergenze.
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