Sono circa trentamila i combattenti irakeni attivi a Tikrit e dintorni che stanno letteralmente demolendo le posizioni del miserabile 'califfato' dei tagliagole del Daash. Attualmente tutte le uscite e le vie di fuga dalla zona di Tikrit ancora infestata da terroristi sono chiuse e sigillate, inoltre, villaggi e centri circostanti la città sono stati tutti messi sotto controllo in maniera che i takfiri non possano inviare rinforzi o rifornimenti ai loro sodali assediati.
La propaganda wahabita per mesi e mesi ha continuato a proporre la visione delle lotte in atto in Siria e in Irak come una specie di 'crociata sunnita' contro i malvagi Sciiti sostenuti da Assad e dall'Iran, ma in realtà tra i trentamila combattenti irakeni attualmente in azione un sesto sono membri di tribù e clan sunniti di Salahuddine, specialmente in milizie come i "Martiri di Salahuddine", che prendono il nome da un'atrocità compiuta dall'ISIS la scorsa estate, proprio vicino a Tikrit.
In bunker e depositi catturati e conquistati i militanti irakeni hanno trovato tantissime armi, equipaggiamenti e rifornimenti riconducibili agli Usa o all'Arabia Saudita; molte casse e scatole erano indicate come AIUTI UMANITARI.
Lasciamo trarre a voi le conclusioni del caso.
non è una novità che gli Irakeni l'anno scorso hanno abbandonato migliaia di mezzi militari,munizioni e tutto quanto esisteva nei depositi,davanti alla veloce avanzata dell'ISIS che si è trovata ben omaggiata,Anche in Siria l'avanzata di ISIS ha permesso ai tagliagole di approprirsi di mezzi e munizioni siriani ( compresi alcuni aerei da guerra!)
RispondiEliminaIo continuo a non credere che ISIS sia foraggiata dagli USA e dall'Arabia Saudita,credo piuttosto che sia il Quatar e la Turchia ad aiutarli!