In uno degli scontri più vasti per ampiezza e per forze coinvolte mai registrati finora nel teatro yemenita le forze dei Comitati Popolari unite all'Esercito Yemenita hanno inflitto una durissima sconfitta alla coalizione saudita e ai suoi alleati terroristi nella Provincia di Maarib.
Almeno 55 militari sauditi, bahreini e degli Emirati Arabi sono stati eliminati insieme a cinque carri armati e a numerosi veicoli blindati e motorizzati, costringendo le truppe sopravvissute a ritirarsi precipitosamente dal teatro dello scontro (la regione di Al-Safer).
In seguito, un tentativo di avanzata da parte dei terroristi delle sigle wahabite che si sono alleate con gli invasori di Riyadh e Dubai é stato bloccato e parimenti respinto con almeno 30 miliziani uccisi.
Questa vera e propria battaglia campale dimostra come le forze yemenite regolari e irregolari siano ormai in grado di cooperare in operazioni complesse e articolate e riescano ad avere costantemente la meglio contro una forza d'invasione ricchissima d'uomini e mezzi ma lenta e torpida come un pachiderma e incapace di reagire prontamente per via dello scarsissimo livello di preparazione dei suoi ufficiali.
I petrodollari e le armi americane ed occidentali, da soli, non sono in grado di vincere le battaglie per gli Elagabalo del Golfo Persico, rammolliti e corrotti.
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