Ancora una volta ci troviamo a tessere l'elogio di un valoroso che ha immolato la propria esistenza all'altare della lotta contro la Barbarie, l'Ignoranza, la Mostruosità del wahabismo takfiro, bestemmia contro le religioni di Gesù e di Mohammed, strumento di Tel Aviv e di Washington nel loro folle tentativo di destabilizzare e disarticolare l'Asse della Resistenza.
Mohammed Jamali Zadeh, già comandante della Guardia Rivoluzionaria di Kerman, veterano della 'Guerra Imposta' del 1980-88 contro l'Irak di Saddam Hussein, aveva una coscienza che non gli permetteva di rimanere tranquillo a casa, con la sua famiglia, mentre gli Sciiti siriani lottavano giorno e notte per difendere i loro luoghi sacri contro gli orchi dell'internazionale salafita finanziata dalle monarchie retrograde del Golfo, per lui non era sufficiente partecipare a eventi di solidarietà, raccolte di fondi, incontri di preghiera...poteva fare di più e sentiva che doveva farlo.
Così, a titolo puramente privato e personale, Zadeh si é recato in Siria, offrendo il suo contributo alla lotta diretta contro il takfirismo, fino a ieri, quando ha trovato la morte. La sua scomparsa sarà pianta a lungo dai Siriani, dagli Iraniani e da tutti gli Sciiti, ma mostra, come anche il martirio di Hassan Shateri, che gli Iraniani non esitano un attimo a mettersi in gioco là dove sono più richiesti i loro talenti, per la Resistenza o per la ricostruzione, anche quando il prezzo della loro dedizione é la loro stessa vita.
Onore a Mohammed Jamali Zadeh!
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