A Gaza non ci sono 'robottini' cingolati che vadano a portare lattine di azoto liquido da versare sulle bombe inesplose, mentre il loro manovratore se ne sta comodo e al sicuro; non ci sono nemmeno scafandri anti-esplosione e sofisticate protezioni antischegge, a Gaza ci sono uomini come Rahed al-Hom, che con pinze, cacciaviti e altri semplicissimi attrezzi riescono a disattivare granate e bombe inesplose residuate dai raid assassini dei jet e dei droni di Tel Aviv.
Adesso però Rahed al-Hom, dopo aver salvato le vite di migliaia di suoi compatrioti dalle bombe sioniste inesplose é perito disinnescando l'ennesimo ordigno; che sia stato lui a morire testimonia del suo coraggio, visto che era sempre il primo a offrirsi volontario quando c'era da operare su un 'pezzo' particolarmente rischioso, anche se i suoi collaboratori avrebbero volentieri corso il rischio al posto suo.
Suo fratello era appena morto combattendo contro gli invasori sionisti durante le settimane di luglio; adesso lui ha lasciato una moglie e cinque figli; la sua vita e la sua opera, tuttavia, dimostrano come la volontà di vita e di Resistenza di Gaza siano inflessibili e indomabili. Possa egli venire ricordato dal suo popolo come i martiri delle Brigate combattenti!
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