Recentemente abbiamo dato grande spazio alle notizie sugli sviluppi diplomatici che sono in corso intorno alla questione siriana, sviluppi che hanno al centro le attività di paesi come l'Iran e la Russia. L'analista politico Adel Aboud al-Zonoun all'Agenzia FARS ha sottolineato che l'accordo nucleare finale firmato tra l'Iran e il gruppo 5+1 avrebbe costretto il governo di Riyadh a cessare il suo sostegno ai terroristi e impegnarsi in colloqui con il governo di Damasco.
"La vittoria dell'Iran nei colloqui nucleari è un inizio per porre fine alla crisi siriana in quanto costringerà i paesi che appoggiano il terrorismo, compresa la Turchia, l'Arabia Saudita e il Qatar, di smettere di farlo ...".
Lo studioso ha osservato che l'Iran è oggi il paese più influente e potente della regione dopo l'accordo nucleare di Vienna e l'Arabia Saudita è stata costretta a cambiare la sua posizione sulla questione siriana.
"Tutti sanno che il presidente siriano è un negoziatore fermo e che non accetterà alcuna soluzione che potrebbe danneggiare la sovranità della Siria e l'integrità territoriale", ha aggiunto il ricercatore politico siriano, Kamal Fayaz, sempre alla FARS, spiegando che "non ci sarà sicuramente nessuna trattativa o accordo con i gruppi terroristici come il ISIL e Jabhat al-Nusra, e le soluzioni politiche saranno ricercate dai paesi regionali e dalle grandi potenze".
Fayaz ha precisato che le operazioni militari dell'esercito siriano in corso dureranno ancora a lungo e che al momento i terroristi stanno cercando di spingere la battaglia verso le regioni costiere della Siria per evitare che l'esercito siriano colpisca le roccaforti dei terroristi nel Ghouta.
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