Un blog che noi normalmente non annoveriamo tra le fonti di informazione "assolutamente a prova di bomba" e che tuttavia diverse volte ha fornito preziose anticipazioni torna a menzionare la possibilità di un prossimo invio di forze di terra egiziane in Siria.
Dopo avere "lanciato" l'headline con grande fanfara e risalto il columnist del sito in questione mette subito le mani avanti e puntualizza, in seconda battuta, che non di una discesa in campo si tratterebbe ma piuttosto di un aiuto tattico-logistico, visto che gli uomini del Cairo pattuglierebbero e controllerebbero zone 'calme' liberando soldati e miliziani siriani per altri compiti più attivi.
Un tale sviluppo, non lo neghiamo, sarebbe utilissimo, e contribuirebbe non poco a sveltire il processo di distruzione delle ultime roccaforti takfire ancora presenti sul suolo siriano; della presenza di ufficiali e osservatori egiziani in Siria si era già detto più volte.
Se effettivamente nei loro rapporti essi avessero riferito al proprio SM e al Presidente Al-Sisi che un problema di non poco rilievo per i Siriani sia quello di spostare forze per offensive senza sguarnire le aree già liberate, allora tale misura sarebbe veramente logica e significativa.
Io aggiungerei che sarebbe cosa molto utile anche per gli Egiziani, che avrebbero così la possibilità di confrontarsi ed imparare dai fratelli Syriani in tema di lotta al terrorismo wahabita e fratellomusulmano, oltre che in prospettiva dell'unità del mondo arabo.
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