L'Arabia Saudita si sta comportando come quei giocatori d'azzardo che entrano nel casinò con valletti al seguito carichi di vassoi di fiche e gettoni e che poi, ridotti ormai ai minimi termini, si riducono a giocate sempre più improbabili e "sballate" nel disperato tentativo di azzeccare una vincita che lenisca un altrimenti ferocissimo passivo.
E' evidente questo comportamento anche nel suo coinvolgimento nell'affare Hariri.
Le dimissioni improvvise dell'ormai ex-Premier libanese, comunicate dal suolo saudita tramite un canale saudita sono state uno schiaffo e un'offesa a tutti i Libanesi, persino a quelli che sostengono Hariri e che regolarmente vengono accusati dagli avversari dell'Alleanza 8 Marzo di essere pedine e agenti di Riyadh e di non avere a cuore l'indipendenza e l'autonomia della nazione.
In particolare i legami di Hariri coi Sauditi sono odiosi agli occhi dei cristiano maroniti che sono molto orgogliosi della loro unicità culturale (arabi, cristiani, eredi dei Fenici) e di cui finora una certa parte sosteneva Hariri perché così facevano i partiti tradizionalmente conservatori della Falange e delle Forze Libanesi.
Alle prossime elezioni politiche di maggio, però, nonostante tutto, molti cristiani maroniti potrebbero preferire il Libero Movimento Patriottico dell'Ex-generale (e attuale Presidente della Repubblica) Michel Aoun, alleato di Hezbollah e di Amal.
Hei, aspettate un attimo! Non è che hariri è figlio di salman? Scherzo, ma si è acconciato che pare lui, baffi, mosca e pizzetto.
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