Il Presidente della Camera iraniana Ali Larijani ha dichiarato nel corso di un suo recente meeting con il co-fondatore e Leader storico di Hamas Mahmoud al-Zahar che solamente la persistenza e il rafforzamento degli sforzi di Resistenza contro il regime dell'occupazione sionista potrà portare all'affermazione dei Diritti storici del Popolo di Palestina, mentre ogni altro atteggiamento non può che fare il gioco di Tel Aviv, ansiosa di vedere i Palestinesi ridotti a minoranza rinchiusa in ghetti e soggetti a ogni tipo di persecuzioni e angherie.
Larijani ha fatto notare che, con i rivolgimenti delle Rivoluzioni Arabe oramai cementati da elezioni e dall'adozione di nuovi sistemi politici, lo Stato sionista é sempre più isolato in Medio Oriente dove, dopo il ritiro dall'Irak ben presto potrebbe prospettarsi, sull'onda dello sdegno per gli atti sacrileghi e le stragi compiute dalle truppe occupanti, l'ipotesi di uno sganciamento americano anche dall'Afghanistan. Si chiuderebbe così in totale disfatta il sogno del 'Nuovo Secolo Americano', chimera che mirava a sostenere Israele con basi e truppe Usa permanentemente stanziate nell'heartland eurasiatico.
Zahar, che ha condiviso e sottoscritto ogni affermazione del suo ospite iraniano, aveva anche incontrato il Segretario del Consiglio Supremo per la Sicurezza Nazionale della Repubblica Islamica, Saeed Jalili, nella giornata di mercoledì 14 marzo. Zahar ha dichiarato che i principii-base dell'ideologia e dell'azione di Hamas sono "immutabili e non-negoziabili" e che quanti hanno sperato, con blandizie e promesse di 'neutralizzare' Hamas e di farlo staccare dall'Asse della Resistenza negli ultimi tempi "hanno solo ingannato loro stessi".
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