Il mondo politico-istituzionale libanese é in pieno fermento per cercare di venire a capo entro i tempi indicati dal Presidente Sleiman alla Crisi di Governo scatenatasi con le dimissioni del Premier ora ad interim Najib Mikati: l'inquilino della Baabda ha detto che vuole affidare un nuovo incarico entro il prossimo sabato e quindi si tengono a ritmo forzato vertici, tavole rotonde e meeting tra i rappresentanti di tutti i partiti e le fazioni del variegato arco costituzionale per cercare di individuare le figure più qualificate al compito di traghettare il Paese dei Cedri verso le nuove elezioni previste entro fine anno.
Uno dei più importanti vertici tenutisi finora ha avuto luogo presso la residenza del Segretario del Libero Movimento Patriottico, ex-Generale ed ex-Premier Michel Aoun, a Rabieh, dove il leader dei cristiani maroniti progressisti é stato visitato dagli alleati di Hezbollah, il cui 'asse' con Aoun é stata la novità politica che ha permesso all'Alleanza 8 Marzo di sottrarre ai cristiano conservatori e ai loro alleati sunniti filo-sauditi e filo-americani il timone del Governo.
La delegazione di Hezbollah era capeggiata dal consigliere politico personale di Hassan Nasrallah, Haj Hussein Khalil, mentre altri ospiti di riguardo erano Sleiman Franjeh del partito cristiano Marada, l'Ex-ministro dell'Energia Gebran Bassil e il rappresentante del Tashnaq armeno Hagop Pakradounian.
Il confronto tra gli alleati si é svolto in una atmosfera che tutti a posteriori hanno concordato nel definire "rilassata e costruttiva", risolvendosi infine a discutere insieme al Presidente del Parlamento (lo sciita Nabih Berri di Amal) le opzioni enucleate per un possibile nuovo premier adatto alle sfide dei prossimi mesi, che possa portare a termine l'agenda su cui il tycoon delle comunicazioni Mikati si é arenato.
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