Mentre l'Egitto 'ufficiale' dell'Ikhwan musulmana, del Presidente Mursi e del Governo attualmente in carica sembra tutto proiettato a volersi confermare volenteroso e sussiegoso interlocutore di Usa, Israele e di tutto il campo imperialista, dalla Banca Mondiale all'IMF, la società civile egiziana sembra molto più interessata alle possibilità che la Rivoluzione e la caduta di Mubarak hanno aperto invece per ristabilire legami culturali, commerciali, tecnici e chissà, forse anche politici (in futuro) con la Repubblica Islamica dell'Iran che molti osservatori del Paese delle Piramidi indicano come esempio di un paese musulmano che ha saputo affrancarsi dalla perniciosa influenza occidentale e garantirsi uno spazio di autonomia e indipendenza.
A testimonianza di ciò riportiamo come nel corso del week-end pasquale per iniziativa del tycoon dei trasporti Ramy Lakah il primo Airbus battente bandiera della "Air Memphis" sia decollato dal Cairo per Teheran, ritornando nella giornata di ieri ad Aswan. Alla partenza gli unici passeggeri erano due diplomatici iraniani che hanno approfittato della finora rarissima occasione per poter tornare in patria senza dover cambiare aereo a Damasco o Bagdad (Egitto e Iran ruppero tutti i collegamenti aerei dopo la Rivoluzione Islamica del 1979), al ritorno invece l'Airbus era carico di ben 50 turisti iraniani ansiosi di visitare i classici monumenti egiziani.
Anche se non sono state pubblicate tabelle di volo certe i collegamenti Egitto-Iran della Air Memphis dovrebbero coinvolgere aeroporti 'secondari' del circuito aeronautico egiziano come Luxor, Aswan e Abu Simbel, località però 'strategiche' per il traffico turistico che sembra essere per ora il principale obiettivo di Lakah e della sua compagnia.
Non penso che sia solo iniziativa degli imprenditori, penso invece che sia l'ennesimo esempio di come Musri tenga il piede in 2 staffe. Sarebbe ora che dicesse da che parte sta!
RispondiEliminaSta esattamente nella parte per la quale è stato "designato" presidente, e cioè portare avanti i disegni di dominio imperialista. L'Ikhwan ed i Fratelli Musulmani, sono infiltrati fino al midollo dalle varie agenzie di spionaggio Statunitensi e sioniste, ed il solo fatto che Mursi voglia "ingraziarsi" il Fondo Monetario Internazionale, per ottenere un prestito di svariati miliardi di dollari, per cercare di rimettere in sesto la pessima situazione economica Egiziana, è una chiara prova delle vere intenzioni di Mursi, in quanto sappiamo bene [e lo sa bene anche Mursi] che fine fanno i paesi che svendolo la loro sovranità monetaria, e si affidano allo strozzinaggio legalizzato del FMI, e della World Bank. Non mi sono mai fidato di Mursi, fin dall'inizio del suo mandato. La sua politica ambigua che da un lato predica l'aiuto ai Palestinesi, intransigenza verso l'entità cancerogena sionista, e indipendenza dalle politiche draconiane USA, ma dall'altro fa esplodere i tunnel sotterranei di Gaza, confisca armi per la Resistenza Palestinese, compra gas urticanti 'made un USA', e stringe accordi con le monarchie reazionarie serve degli USA. Ma la dissimulazione dei veri intenti di Mursi, non solo non è più efficace, in quanto la gran parte degli Egiziani ha ormai capito il suo gioco, ma ha arrecato e continuerà ad arrecare molti danni, economici e non, all'Egitto. Concludo facendo un triste paragone con il passato regime di Mubarak, non per giustificarlo, ma semplicemente per dire che Mursi porterà la collaborazione con le forze mondialiste/imperialiste, ad un livello molto più profondo. Spero vivacemente, che un evento di qualche tipo, porti Mursi ad abbandonare il potere, e che qualcuno piu realistà e pragmatico prenda velocemente il suo posto.
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