Si trova a Bagdad dove é arrivato ieri mattina ricevuto con tutti gli onori del caso dal collega irakeno Faleh Fayyaz (Consulente ai massimi livelli per la Sicurezza Nazionale) il Ministro dell'Intelligence della Repubblica Islamica dell'Iran Heidar Moslehi: in agenda per lui ci sono incontri con il Premier Nouri al-Maliki e con il Segretario del Supremo Consiglio Islamico Irakeno, Ammar Hakim.
La visita di Moslehi é fondamentale nella costante e attenta opera di tessitura di nuovi profondi rapporti tra Teheran e Bagdad che i rivolgimenti politici degli ultimi 20 anni hanno trasformato da acerrimi nemici in potenziali alleati grazie alle impreviste conseguenze collaterali dei ripetuti avventurismi militari americani in terra mesopotamica.
Abbattuta la dittatura clanica sunnita-tikritina di Saddam Hussein l'instaurazione di una effettiva Democrazia ha permesso alla maggioranza assoluta sciita di esprimere un governo che non ha esitato a volgersi verso Est nel tentativo di cementare la sua giovane indipendenza con l'aiuto della potenza musulmana che dal 1979 in avanti ha insegnato al mondo come costruire uno Stato moderno e sviluppato in maniera autonoma e senza rinnegare una iota del proprio patrimonio storico, culturale e religioso.
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