La zona di Al-Hilal, con i suoi tre importantissimi terminal petroliferi (Sidra, Ras Lanuf, Mersa el-Brega) continua a essere l'epicentro dello scontro tra le forze lealiste del Governo in esilio ad Est e i loro alleati del Generale Haftar e la coalizione di milizie islamiste sostenute dal Qatar e dalla Turchia denominata 'Fajr Libya'.
Questa volta, in un evento finora unico nello sviluppo della guerra civile libica, sono state proprio le forze islamiste a mobilitare una loro limitatissima 'forza aerea' portando un vecchio jet da combattimento sopra la zona di Sidra e lanciando razzi non guidati verso le strutture petrolifere.
Il rapporto del portavoce della sicurezza Ali al-Hassi ha specificato che i colpi sono caduti in una zona sgombra da macchinari o personale e perciò non si sono registrati danni sensibili o perdite di alcun genere.
Finora era sempre stato il campo avverso, che mantiene il controllo dell'aeroporto bengasino di Benina e di altre basi dell'Ex-forza aerea di Gheddafi a usare jet ed elicotteri contro Fajr Libya, ritenuta non in grado di mantenere efficienti dei velivoli.
Comunque questo raid potrebbe dimostrare uno stato di debolezza degli islamisti che avrebbero deciso di tentarlo sapendo di non poter mantenere a tempo indefinito lo stato di semi-assedio sotto cui finora hanno stretto la regione di Al-Hilal. Infatti se il tempo fosse dalla loro parte potrebbero cercare semplicemente di 'strozzare' l'esportazione di petrolio da parte dei governativi (già ora ridotta ai minimi termini) in attesa di entrare loro in possesso delle strutture. Il tentativo di colpire potrebbe segnalare il fatto che già ora essi sanno che dovranno abbandonare la zona e vogliono quindi infliggere il massimo danno possibile alla fonte di guadagno dei loro nemici.
Nel frattempo all'Estremo Ovest del paese continuano i combattimenti tra le forze governative e i miliziani Fajr che di recente hanno perso il controllo di diversi varchi di confine con la Tunisia.
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