Mentre con budget stringatissimi, inique sanzioni, attentati e assassinii contro ingegneri e tecnici, la Repubblica Islamica dell'Iran riesce di anno in anno a perfezionare e potenziare sempre di più il proprio arsenale balistico, sfornando ormai vettori che non hanno più niente da invidiare a quelli delle massime potenze missilistiche internazionali, il colossale, pleonastico, ampolloso e prodigo programma sionista di 'intercettatori anti-balistici' non fa che accumulare fallimenti e figuracce l'una dietro l'altra.
Questa volta sotto il riflettore della vergogna finisce l'Arrow-3, chimerico sistema di 'missili anti-missile' che doveva colpire dalla base aerea di palmahim nella Palestina soggetta a occupazione ebraica un bersaglio fatto incrociare sopra la costa del Mediterraneo.
Ovviamente noi abbiamo una spiegazione: visto che gli ingegneri aeronautici ed elettronici iraniani sanno benissimo che i loro fondi sono limitati e che ogni centesimo investito nei loro progetti deve fruttare al massimo, essi fanno di tutto per non sprecare nemmeno un'oncia delle risorse che vengono concesse loro, mentre i loro 'colleghi' sionisti che lavorano col denaro grassato alle tasche dei contribuenti americani ("aiuti per il Terzo Mondo!") ed europei ("compensi per l'olocau$to!") non hanno alcuno sprone morale a essere efficienti, e i risultati si vedono!
Miliardi su miliardi regalati per un sistema fallimentare, inefficace, e del tutto inaffidabile. Per paragone,persino un S-300P (prima versione), e' tutta un altra storia. Non parliamo poi dell'S-350 Vitjiaz, dell'S-400 Triumf, o addirittura dell'S-500.
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