Forse anche in conseguenza della massiccia protesta pacifica dello scorso venerdì, che ha visto migliaia e migliaia di Palestinesi riunirsi per le importanti preghiere settimanali immediatamente a ridosso del varco di confine meridionale della Striscia di Gaza, il Governo egiziano ha deciso di riaprire per 72 ore i transiti ai soli viaggiatori nei due sensi.
La misura, niente più che un 'pannicello caldo' per la situazione della Striscia, non é dissimile da quelle prese 'a singhiozzo' dal Governo dei Fratelli Musulmani, durante la breve presidenza di Mohammed Mursi, che tenne Rafah sotto chiave la maggior parte del tempo, ma almeno consente il passaggio a studenti fuori sede che devono tornare a casa o sostenere esami e soprattutto ai malati cronici e ai feriti della Guerra d'Estate, bisognosi di cure.
Poi si sa benissimo che al rientro dall'Egitto ogni 'viaggiatore' palestinese porta con sé un po' di merce, per le necessità personali o familiari, o magari per fare un po' di commercio personale. Ma non é certo in questo modo che si potrà vincere lo shylockiano strangolamento imposto contro il ghetto di Gaza dai panciuti generali del regime ebraico.
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