Se migliaia di estremisti wahabiti e takfiri, indottrinati nelle moschee e madrasse pagate dagli sporchi soldi degli emiri del petrolio si recano in Siria, in Irak e in Libia per combattere sotto le bandiere nere di improbabili 'califfati' dichiarati da sgozzatori e altri macellai, siamo piuttosto felici di comunicare ai nostri lettori che altri 'foreign fighters', provenienti da alcuni paesi occidentali, si sono uniti a milizie anti-ISIS, come ad esempio il gruppo assiro Dwekh Nawsha.
Il fatto che tra essi ci siano anche degli statunitensi, ovviamente, pone il rischio che forse tra di loro possano nascondersi dei provocatori, o degli informatori della CIA e di altre agenzie del Governo USA, ma fidiamo che gli Irakeni (e anche i loro alleati iraniani) terranno gli occhi aperti per evitare infiltrazioni di questo genere.
Del resto, non é la prima volta che veterani delle forze armate americane, che hanno subito in prima persona gli orrori e le assurdità dell'imperialismo a stelle e strisce, proprio da quelle traumatiche esperienze abbiano maturato una più piena coscienza politica, vedendo infine quale sia la parte giusta da cui schierarsi.
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