mercoledì 14 settembre 2011

Conferenza internazionale a Beirut contro le Cluster Bomb, le munizioni a grappolo usate da Usa e Israele!


La Conferenza internazionale contro le Cluster Bomb si é aperta a Beirut davanti a una platea di delegati provenienti da più di cento paesi dei cinque continenti, al centro della quale, come risulta dalla foto mostrata qui sopra spiccavano le massime cariche dello Stato libanese: il Premier Najib Mikati, dell'alleanza progressista '8 marzo', il Presidente Michel Suleiman e il Presidente del Parlamento Nabih Berri del movimento sciita Amal. Il Libano ha lamentato ben 400 morti negli ultimi 5 anni a causa dell'esplosione di munizioni a grappolo e bomblet disseminate in tutto il paese dall'aviazione e dall'artiglieria sionista durante la fallita invasione dell'estate 2006.


E' ormai appurato con prove inconfutabili che Israele lanci appositamente bombe cluster con inneschi appositamente manomessi in maniera che non esplodano all'impatto ma rimangano "in agguato" per mesi e anche per anni pronte a esplodere appena toccate da un bambino, da un passate, da una macchina agricola, perché agiscano come "mine a effetto ritardato" per continuare a perseguitare i sopravvissuti delle guerre e delle aggressioni scatenate dal regime ebraico.

Finora le squadre di emergenza di Hezbollah e dell'Esercito libanese hanno rimosso oltre 200.000 ordigni a grappolo inesplosi dal territorio, ma la bonifica completa é ancora molto lontana. I paesi civili del mondo hanno firmato l'anno scorso una moratoria internazionale contro la manifattura e l'impiego di simili armi inumane; ovviamente Israele e gli Usa, se ne sono ben guardati, dimostrando una volta di più la loro ipocrisia sfacciata quando si parla di "Diritto Internazionale" e "Diritti Umani".
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