Khalid Suleiman Kaware, un soldato delle Brigate Ezzedine al-Qassam di Hamas, rimasto gravemente mutilato dal "pogrom" militare sionista della cosiddetta Operazione Piombo Fuso, svoltosi tra il dicembre 2008 e il gennaio 2009, é morto nella giornata di ieri a Gaza, vittima della cronica mancanza di materiale clinico e rifornimenti medici conseguente all'illegale e disumano strangolamento sionista imposto contro il ghetto palestinese assediato.
Kaware, residente di Khan Younis, nella fascia meridionale della Striscia assediata, rimase mutilato di entrambe le gambe da una granata d'artiglieria israeliana mentre, insieme coi suoi camerati, cercava disperatamente di difendere i civili di Gaza dalla bestiale aggressione sionista, esattamente il 9 gennario 2009, lungo la Moraj Road, arteria di accesso meridionale all'abitato.
Il comunicato ufficiale rilasciato dal sito-web delle Brigate Qassam dichiara che il militare é rimasto in coma quasi tutto il tempo dopo lo strazio avvenuto del suo corpo, ed era costantemente collegato a macchine di supporto vitale, sottoposte, visti i frequentissimi blackout della rete elettrica e alla costante penuria di gasolio e carburante per i gruppi elettrogeni, alla costante minaccia dello spegnimento.
I suoi funerali, coerentemente con la dottrina musulmana, si sono svolti il prima possibile a ridosso del suo decesso; Suleiman Kaware ha ricevuto l'estremo omaggio da parte di familiari, congiunti, amici, commilitoni di Al-Qassam e semplici cittadini di Gaza che ne hanno elogiato il martirio "Avvenuto dopo un lungo, brillante cammino di Jihad, duro lavoro, lotta e sacrificio".
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