Il Premier palestinese Ismail Haniyeh, che col suo Governo amministra la Striscia di Gaza in rispetto al regolare esito delle elezioni legislative del 2006, ha raggiunto in teleconferenza il Capo del Consiglio nazionale di Transizione che ha esautorato il Colonnello Gheddafi, porgendogli le sue congratulazioni e i propri auguri per "la costruzione di una Libia più giusta, democratica e in sintonia con i desideri e le aspirazioni dei suoi abitanti".
Il Primo Ministro ha anche rivolto a Mustafah Abdul Jalil l'invito ufficiale a recarsi nell'enclave costiera palestinese il prima possibile, ricordando come i libici, sia prima che durante il quarantennio di egemonia gheddafiana, non abbiano mai mancato di esprimere la propria solidarietà con le sofferenze del popolo palestinese. In un'offerta generosa, seppure tinta di amarezza, Haniyeh ha considerato che, con tanti architetti e ingegneri che a Gaza sono disoccupati a causa dell'illegale assedio israeliano, molti di loro sarebbero ansiosi di trasferirsi in Libia per coadiuvare gli sforzi di ricostruzione del paese dopo gli scontri degli ultimi mesi.
Da parte sua Jalil ha rinnovato il pieno sostegno suo e di tutto il Consiglio Nazionale per la causa della Palestina, descrivendola come "inscindibile e inestricabile con l'identità della stessa Nazione Araba" e promettendo che Tripoli, tra tutti i cambiamenti anche radicali che vedrà nelle prossime settimane e e nei prossimi mesi, resterà sempre e comunque un'adamantina sostenitrice della Palestina, e anzi si impegnerà a mostrarsi più coerente e concreta delle pose spesso teatrali ma vane del dittatore sconfitto e fuggiasco.
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