Il valore e il volume delle esportazioni israeliane in terra d'Egitto é crollato di oltre un terzo soltanto nei primi sei mesi dell'anno; archiviato il regime filosionista di Mubarak e con l'opinione pubblica sempre più ostile a Tel Aviv nessuno al Cairo, a Suez, ad Alessandria é più disposto a spendere una sola lira egiziana in merci o beni prodotte dall'occupazione sionista e il commercio ne risente pesantemente.
Gli esportatori israeliani non vedono segni o possibilità di miglioramento, anzi, con il recente furore per la morte di sei guardie di confine che ha causato l'assalto e la devastazione dell'ambasciata al Cairo é probabile che i prossimi mesi vedano una flessione ancora più marcata, i cui effetti si protranno probabilmente misurare in perdite per centinaia di milioni di Euro.
Da gennaio a luglio Israele ha perso 58 milioni e 600mila Euro per mancate esportazioni verso l'Egitto: nei primi sei mesi del 2010 era stato di 128 milioni e 600mila Euro il ricavato del commercio da Tel Aviv al Cairo, quest'anno, nello stesso lasso di tempo, le esportazioni sono ammontate soltanto a 70 milioni di Euro, con una flessione pressoché costante di mese in mese rispetto ai livelli dell'anno precedente. Avi Hefetz, Capo dell'Istituto israeliano per le Esportazioni ha confermato che l'Egitto, prima 36esimo partner commerciale del regime ebraico, é precipitato sotto il 47esimo posto e continua a scendere man mano che nuovi dati vengono computati.
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gli egiziani hanno perso il commercio
RispondiEliminacon uno stato lavoratore
Se vuoi fare del male a un Ebreo non ammazzargli il figlio ma colpiscilo nella borsa, gli farà molto più male!"
RispondiEliminaHaha vero verissimO!
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