Le autorità siriane stanno redigendo l'inventario degli enormi quantitativi di armi e munizioni sequestrate nei covi di Baba Amr, da cui i gruppi di terroristi e provocatori stranieri sono stati cacciati nel corso dell'ultima settimana riportando la zona sotto il completo controllo delle forze governative e liberando i civili della zona dall'incubo delle stragi e delle vendette dei 'takfiri' wahabiti, inviati dai regimi saudita e qatariano a seminare la morte e il terrore tra gli sciiti, i cristiani delle varie denominazioni, gli alawiti, gli yazidi e le altre etnie e sette del variegato mosaico sociale e religioso siriano, rimasto esempio mirabile di convivenza pacifica e tolleranza reciproca grazie al governo di Hafez prima e di Bashir Assad poi.
Le armi ritrovate comprendono molti modelli di lanciamissili francesi e americani, i cui codici di produzione rimandano alle forze speciali di Sarkozy o a quelle dell'Esercito turco, a dimostrazione della vastità e della molteplicità di sponsor e finanziatori di cui finora ha potuto godere l'insorgenza terrorista, che però non si é rivelata sufficiente a farle avere la meglio sulla determinazione e lo spirito di sacrificio dell'Esercito arabo siriano, che si é speso senza risparmio per schiacciare i militanti del terrore evitando quando possibile o almeno minimizzando le perdite civili, senza riguardo alle proprie.
Centinaia e centinaia di residenti di Baba Amr e della vicina Homs che avevano fatto appena in tempo a lasciare le loro case al momento dell'arrivo dei terroristi stranieri stanno intanto tornando indietro; é un triste controesodo, punteggiato dalle lacrime per le devastazioni lasciate dai tagliagole imperialisti e da quelle versate per la perdita di vicini, parenti o amici che non hanno fatto in tempo a mettersi in salvo e sono stati uccisi dai militanti antigovernativi, ma, negli occhi di tutti gli ex-profughi brilla la determinazione a non lasciare più che i burattini di Usa, Israele e Arabia Saudita si impossessino ancora di una sola zolla di territorio siriano, a qualunque costo.
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Le devastozioni sono gravi ma pensavo peggio, l'Esercito siriano ha usato evidentemente la mano leggera per preservare la vita dei civili rimasti e anche il patrimonio edilizio della città.
RispondiEliminaQuesta mano leggera dimostra due cose, che i Soldati Siriani (maiuscolo d'obbligo) sono veri uomini ed eroi, se avessero fatto un uso più determinato dell'artiglieria e dei GRAD molti di loro non avrebbero perso la vita per scacciare gli immondi bastardi pagari dalle immonde monarchie tipo Al Puttani del Qatar-ilota e dai porci occidentali, che Dio li strafulmini e li mandi all'inferno!
Auguro a tutti quelli che hanno combinato questo disastro che le loro città siano ridotte come Dresda.