Un tratto di oleodotto che trasporta greggio all'enorme raffineria di Ras Tanurah é esploso ieri dando origine a un incendio che ha impegnato i vigili del fuoco per molte ore, fino a sera inoltrata, per venire contenuto e quindi domato. La notizia più che significativa é notevolissima perché, come dimostra una cursoria consultazione di Google Maps Ras Tanurah si trova a poca distanza da Qatif, la città-simbolo della rivolta sciita che da mesi infiamma le province orientali saudite, abitate dalla consistente minoranza e in assoluto le più ricche del petrolio che finanzia le stravaganze dei 'nababbi' di Riyadh.
Anche se ufficialmente il Governo di Re Saoud nega e parla di "incidente" é convinzione comune che ci si trovi di fronte a un attentato che segna un cambio di passo nella strategia dei dimostranti: se prima si tenevano manifestazioni di protesta che chiedevano la fine delle discriminazioni religiose e settarie, la liberazione dei prigiornieri politici e una maggiore equaniminità nel reinvestimento dei profitti petroliferi adesso esiste la concreta possibilità il movimento di protesta potrebbe diventare una insurrezione che miri a separare l'Est sciita dal resto del reame e dichiararne l'indipendenza.
Ovviamente gli attacchi alle infrastrutture petrolifere saranno il refrain di questa rivolta; come a dire: "Il petrolio é nostro, preferiamo bruciarlo che vedervi spenderlo per comprare Rolls Royce d'oro e per inviare truppe a massacrare i nostri fratelli Bahreini e per armare i terroristi in Siria!". I prezzi del greggio sui mercati mondiali sono schizzati ai massimi da mesi a questa parte...e pensare che solo ieri lo stolto Re Saoud "prometteva" di 'aumentare l'estrazione' per compensare gli effetti delle 'sanzioni alla rovescia' Usa ed Europee sui prezzi del petrolio.
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Prima un oleodotto a me?!
RispondiEliminaOra un oleodotto a te! Tié!