La giovane e coraggiosa Hana'a Shalabi, prigioniera politica palestinese ri-arrestata meno di due mesi dopo la sua liberazione in violazione flagrante degli accordi sottoscritti dal regime sionista con Hamas e l'Egitto per la restituzione dell'Ebreo francese Gilad Schalit ha dichiarato che continuerà il proprio sciopero della fame fino alla sua liberazione o alle estreme conseguenze. In un messaggio portato dai suoi avvocati al Ministro Palestinese per gli Affari dei Prigionieri ha dichiarato che non accetterà compromessi o rese sulla questione della sua libertà.
"L'occupazione sionista pensa di poterci trattare come vuole: umiliandoci, offendendoci, torturandoci e sequestrandoci a suo piacimento, il mio sacrificio servirà a mostrarle come questo non sia vero". Shalabi ha dichiarato che la sua libertà era stata garantita dall'accordo siglato in autunno, dal ruolo di mediazione del Cairo e della Croce Rossa Internazionale; se queste realtà vorranno effettuare pressioni su Tel Aviv per la sua liberazione tanto meglio, altrimenti il suo sciopero della fame andrà avanti a oltranza.
"L'occupazione sionista crede di potere arrestare e imprigionare le persone che hanno intenzione di resistere, che non vogliono accettare l'occupazione: ditemi se al mondo esiste un altro regime che arresti e imprigioni uomini e donne per le loro INTENZIONI", ha dichiarato. Gli avvocati che l'hanno visitata hanno detto che il deperimento continua e le sue condizioni di salute stanno peggiorando rapidamente. Tuttavia le autorità carcerarie sioniste l'hanno trasferita di nuovo tra i detenuti politici palestinesi dopo averla tenuta vari giorni tra assassini e criminali comuni ebrei.
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