Pochi giorni separano il candidato vincente delle elezioni presidenziali iraniane Hassan Rohani dal prendere formalmente il ruolo di leader della potente nazione persiana, succedendo a Mahmoud Ahmadinejad, ma già tutto il mondo guarda all'uomo, alle sue prime dichiarazioni, per capire che genere di presidenza sarà la sua. Già molto si é potuto intuire finora: ad esempio che, sulle questioni cardinali della politica estera della Repubblica Islamica, Rohani non farà dietrofront, inversioni di marcia o concessioni di qualunque genere al fronte imperialista.
Nella giornata di ieri, parlando coi cronisti di varie testate nazionali e regionali, Rohani ha rassicurato il proprio collega Bashir al-Assad riguardo alla continuità e alla sincerità del sostegno che l'Iran continuerà ad esprimere verso la Siria: "Con l'aiuto di tutte le forze del Bene e della Pace la Grande e Resistente Repubblica Araba di Siria saprà emergere integra e rafforzata dalla presente crisi".
Rohani ha detto che Damasco e Teheran hanno davanti a sé un grande futuro di rinnovata e approfondita cooperazione sociale, scientifica, diplomatica ed economica e di lotta fianco a fianco contro i complotti imperialisti; in particolare quelli del regime di Tel Aviv.
Passando poi a parlare dell'illegittima entità sionista Rohani ha rivelato che l'ultimo "round" di minacce da parte di Benji Netanyahu riguardo a possibili attacchi militari contro l'Iran "lo ha fatto molto ridere", specificando che "Netanyahu non é in grado di minacciare nessuno, tantomeno la Repubblica Islamica, che ha i mezzi e la volontà per portare a termine risposte profonde e devastanti contro qualunque minaccia militare straniera".
Nessun commento:
Posta un commento