Come cadono i potenti; ancora un anno fa Barack Obama era visto come il potenziale game-changer della situazione mediorientale, un politico in grado di polarizzare l'interesse dei paesi arabi e musulmani (si diceva), persino in grado di "fare identificare" con sé una parte non disprezzabile dell'opinione pubblica di quella fetta di mondo, non intimidito dalla prospettiva di dover stigmatizzare e forse addirittura sanzionare gli abusi e le prevaricazioni israeliane.
Questo di tanta speme oggi ci resta, rosicchiato dall'interno dai filosionisti di cui ha riempito il proprio gabinetto (Hillary Clinton in testa), indebolito dalla tonitruante campagna della lobby ebraica che gli ha scatenato contro per mesi i propri più feroci mastini dei media, il povero Barack Hussein si é ridotto a offrire aerei da guerra di quinta generazione per un miserevole 'congelamento' delle colonie che, con alterigia sprezzante, Netanyahu ha pensato bene di rifutargli.
E dal punto di vista del guadagno, ha fatto pure bene; perché il Primo Ministro sionista sapeva benissimo che, di riffa o di raffa, gli aiuti militari dallo Zio Sam arrivano comunque...non ci sono liste di "bambini cattivi" o letterine di buoni propositi da indirizzare a Washington: per quanto perseguitino, massacrino, uccidano, terrorizzino, esproprino...i governanti di Tel Aviv riceveranno sempre tanti bei giocattoli militari per Hanukkah, cortesia della fortissima lobby "a sei punte" e del complesso militar-industriale a stelle e strisce.
E' recentissima la notizia che 205 milioni di biglietti verdi, denaro prelevato dalle tasche di contribuenti americani che magari avrebbero preferito vederlo speso per rilanciare l'economia, saranno "girati" a Israele per nutrire il pozzo senza fondo del progetto "Iron Dome", ennesima stravaganza dell'establishment militare israeliano che, non essendo finora riuscito a cavare un ragno dal buco con il tanto annunciato e sbandierato sistema "Arrow" (che dovrebbe intercettare missili balistici e da crociera), si é messo in testa di riuscire a intercettare proiettili ancora più piccoli, come i razzi e i missili tattici di Hezbollah, che durante la guerra contro il Libano del 2006 sono copiosamente piovuti su Israele dal primo all'ultimo giorno di ostilità.
L'incapacità delle goffe e mal comandate colonne corazzate israeliane di scovare e distruggere i siti di lancio del Partito di Dio é stata una delle più brucianti debacle di una campagna militare totalmente fallita in tutti i suoi obiettivi; quindi, lungi dal rielaborare la struttura delle proprie forze e la dottrina operativa e tattica per venire incontro alle necessità di contrastare un avversario "asimmetrico" e in totale controllo del campo di battaglia, i pettoruti e medagliati generali sionisti hanno pensato bene di rivolgersi alla 'lampada di Aladino' tecnologica, cercando di approntare un widget che risolva il problema al posto loro.
Tale arnese dovrebbe essere "Iron Dome" una specie di caravanserai di radar e batterie di razzi-anti-razzo che dovrebbero 'proteggere' la parte settentrionale di Israele dai tiri provenienti dal Libano, lasciando quindi all'aviazione e all'artiglieria con la Stella di Davide, in occasione di un prossimo conflitto col Paese dei Cedri, piena libertà di bombardare scuole, case civili e ospedali, secondo l'ormai nota Dottrina Dahiyeh, che prevede il deliberato fuoco su obiettivi civili per dare problemi a movimenti di popolo come Hamas ed, appunto, Hezbollah.
La bancarotta assicurata di tale approccio é evidente da sé, innanzitutto "Iron Dome" prevede che l'avversario sia comunque in grado di lanciare i propri razzi (ammissione implicita che Israele non é in grado di individuare i siti di lancio e colpirli per tempo), inoltre, se l'intercezione può essere possibile contro vettori balistici o da crociera, che si presume possano essere usati in gruppi di decine o dozzine per volta, un'intercezione di salve da centinaia di razzi é una pura espressione di fede religiosa più che una ragionevole aspettativa operazionale.
Inoltre, finora, tutti i tentativi di intercettare proiettili con missili o contro-proiettili si sono rivelati fallimentari: durante la Guerra del 1991, lo Stato ebraico si fece in quattro per farsi consegnare i "miracolosi" missili PATRIOT, che tanto in Israele quanto in Arabia Saudita totalizzarono medie di intercettazione absimali, dal 10% al 12% dei contro-missili lanciati riuscirono a colpire qualcosa.
Da allora, nonostante i miliardi di dollari letteralmente scialacquati in tali ricerche, la ricerca di un "Santo Graal" antimissile non ha portato risultati di sorta, rassomigliando più che altro alla caccia all'Araba Fenice del Così fan Tutte...'che ci sia ciascun lo dice, dove sia nessun lo sa'.
Tutti contenti, politici e militari israeliani gongolano e dicono che col regalino di Barack Hussein potranno allestire "otto batterie di intercettori", il che, calcolatrice alla mano, ci fa capire come ogni batteria di "Iron Dome" costi l'inezia di venticinque milioni di dollari Usa...un lanciatore russo BM-21 o BM-24, di cui il Medio Oriente e l'Africa sono praticamente pieni, costa dalle venti alle quaranta volte meno, Hezbollah, anche a prescindere da possibili aiuti siriani o iraniani, non avrebbe quindi nessun problema a moltiplicare la propria possibilità di lancio portando a saturazione qualunque "cupola" israeliana, non sappiamo invece, continuando così la situazione economica statunitense (fra l'altro, esacerbata proprio dal 'bacio della morte' che la lobby sionista tiene fermamente premuto sul Campidoglio) per quanto ancora la Casa Bianca potrà continuare coi suoi generosi "regali" allo Stato ebraico.
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