Migliaia di militari irakeni, miliziani sciiti e volontari sunniti di Salahuddine continuano a tenere sotto controllo i pochi quartieri interni di Tikrit dove si sospetta ancora la presenza di poche dozzine di terroristi takfiri. Ormai i militanti dell'ISIS si saranno messi in abiti civili e probabilmente stanno progettando attentati e attacchi a tradimento; trasformando la questione più che in un'operazione militare in un lavoro per la polizia e l'intelligence.
Le operazioni militari comunque continuano in tutta la zona a Nord del capoluogo di Salahuddine, la terza città dell'Irak per importanza dove grazie alla preziosa cooperazione della popolazione civile nascondigli, arsenali, covi e basi dei terroristi del Daash continuano a venire scoperti ed eliminati.
Parte delle ingenti forze (oltre trentamila uomini) mobilitate per l'offensiva su Tikrit e Salahuddine, hanno iniziato a ricollocarsi verso l'Ovest (Provincia di Anbar), dove si registrano scontri e combattimenti attorno a Fallujah e Karmah, oppure a ridosso della Provincia di Ninive, dove attende il nuovo grande obiettivo della riconquista anti-ISIS: Mosul.
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