Sul londinese "Independent" nell'edizione domenicale il redattore Patrick Cockburn riconosce, col suo ultimo editoriale "Un anno di complotti contro Bashir Assad sono falliti", che i tentativi americani e israeliani di 'compensare' con il rovesciamento del leader alawita le perdite sofferte nel Mondo Arabo con l'estromissione dal potere di Hosni Mubarak, Ben Ali, con le dimissioni forzate in cui é stato costretto Ali Abdullah Saleh e con lo stato di continuo fermento di Bahrein e Arabia Saudita paiono definitivamente da archiviare senza avere raggiunto nessun risultato determinante.
"La Siria si é mostrata incredibilmente diversa dalla Libia e nulla di quello che si aspettava l'Occidente é successo", con questa frase viene liquidata la lunga, lunghissima lista di tutte le pressioni politiche, economiche, militari, terroristiche e diplomatiche esercitate contro Damasco, che non solo non si é lasciata trascinare nel caos e nell'instabilità ma é persino riuscita a varare una profonda riforma costituzionale, a ratificarla con un referendum popolare e a indicare la data di nuove elezioni politiche.
Di fronte a questi brillanti successi...con un certo imbarazzo Cockburn ammette che il massimo di ritorsione cui é riuscito a ricorrere il campo imperialista é stato, la settimana scorsa, la decisione dell'UE di impedire ad Asyma Assad, moglie del Presidente, di recarsi a fare shopping a Parigi o a Milano (ma non a Londra, dove l'affascinante First Lady siriana continuerà a potersi recare per via del suo passaporto britannico); imbarazzante e ridicola come tutte le ripicche inutili, questa sembra stabilire un nuovo record di meschineria e ridicolaggine. Il redattore irlandese, poi, cita le recenti parole di Ban Ki-Moon che sembra solo troppo ansioso di rassicurare che "l'opzione militare é definitivamente fuori dall'agenda" e che "gli insorti siriani si sono definitivamente allontanati da Homs, Idlib, dal Nord e, recentemente anche dall'Est del paese".
Proprio la loro rotta da Deir el-Zour e quindi dal confine con la sunnistissima (e permeata di basi e cellule terroristiche) provincia irakena di Anbar ha segnato la sconfitta dei provocatori wahabiti legati ad Al-Qaeda e riforniti da Arabia Saudita e Qatar, che ora non potranno più ricevere armi, munizioni e denaro tramite i loro correligionari d'oltrefrontiera. "Che cosa é andato storto?" si interroga retoricamente lo scrivente, prima di rispondersi: "Usa, Nato, UE, Israele, Sauditi e Qatarioti si sono lasciati prendere la mano e hanno fatto l'errore di ascoltare troppo la loro stessa propaganda, prendendola per vera!".
"Gli occidentali e i loro alleati si sono figurati un Assad sostenuto solo dalla sua setta e da un numero limitato di fedelissimi, come era Gheddafi, mentre il Ba'ath siriano é un partito trasversale alla società, con forti legami all'interno delle varie sette e comunità e un seguito profondissimo nelle Forze Armate, grande lascito di papà Hafez Assad. Un regime tanto solido non poteva essere scardinato da un semplice 'calcio alla porta' come successo in Libia, bisognava operare sottilmente e a lungo, scavando, minando rapporti dati per saldi e sicuri, fino a forzare un riassestamento dei rapporti di forza. Adesso a Kofi Annan non resta che 'salvare la faccia' di un Occidente stupefatto e confuso davanti al suo fallimento".
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