Come avevamo previsto e annunciato, la crisi energetica che attanaglia la Striscia di Gaza, da cinque anni sottoposta all'illegale assedio sionista, comincia a mietere le prime vittime e, ovviamente, lo fa a partire da coloro che per motivi medici e sanitari sono dipendenti dal funzionamento di macchine ed apparati elettrici per la loro stessa sopravvivenza.
Secondo quanto annunciato dal portavoce dei Servizi Sanitari d'Emergenza a Gaza, Adam Abu Salmiya, un neonato di appena sette mesi di nome Mohamed al-Hilou (foto in apertura) é morto ieri notte quando, improvvisamente, il generatore a combustibile che nelle ore di blackout manteneva in funzione il suo apparato di aiuto alla respirazione ha smesso di funzionare. Se a Gaza la normale rete elettrica funzionasse regolarmente la famiglia Al-Hilou non avrebbe mai dovuto affidare la sopravvivenza del suo ultimogenito a un gruppo elettrogeno a gasolio.
Il piccolo Al-Hilou era nato con un difetto congenito all'apparato respiratorio e nelle ore di sonno aveva bisogno di un apparato di ausilio che mantenesse libere ed efficienti le sue vie aeree; avrebbe dovuto continuare a usarlo fino a quando non sarebbe stato cresciuto abbastanza da sostenere un'operazione chirurgica correttiva. Visti i continui e lunghissimi black-out che a causa dell'assedio sionazista colpiscono il ghetto palestinese assediato la sua famiglia aveva comprato un generatore a combustibile dedicato solo al suo apparato medico ma ieri notte, quando tutti dormivano, questo ha smesso di funzionare. L'indomani mattina i familiari hanno trovata il piccolo Mohamed cadavere nella sua culla.
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