Come avevamo promesso precedentemente abbiamo atteso di ottenere ulteriori dettagli sulle conseguenze dell'attacco selvaggio scatenato dalle forze sioniste contro i pacifici manifestanti palestinesi che stavano celebrando la "Giornata della Terra" marciando disarmati verso il punto più vicino raggiungibile in direzione di Gerusalemme.
Secondo quanto traspirato finora sarebbero confermate le cifre di un morto, ventitrè o venticinque feriti gravi e 150 più leggeri, più diverse dozzine di arrestati nella West Bank, la parte di territorio occupata dal regime sionista e invasa dalle cancerose estensioni degli insediamenti ebraici illegali. Proprio in Cisgiordania la repressione sionista sarebbe stata durissima, con uso esteso di gas urticanti, proiettili di plastica, ultrasuoni e miscele nauseanti, che tuttavia non hanno avuto ragione della determinazione palestinese, costringendo la sbirraglia sionista a ricorrere persino alle cariche a cavallo.
Scontri tra manifestanti e soldati dell'occupazioen ebraica sono stati particolarmente intensi a Tur e Wadi al-Jouz, dove giovani palestinesi hanno bersagliato i loro avversari in uniforme con pietre e altri proiettili improvvisati; presso i campi profughi di Silwan e Shafat le forze di occupazione erano presenti in gran numero ma sono state costrette a indietreggiare dalla determinazione dei dimostranti. Tra i feriti si conterebbero anche i parlamentari Abdel-Qader e Mustafa Barghouti.
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