I patti erano più che chiari: secondo gli accordi stretti indirettamente tra il Movimento di Resistenza Hamas e il regime ebraico di occupazione della Palestina grazie alla mediazione egiziana l'Ebreo francese Gilad Schalit, catturato mentre si preparava ad attaccare la Striscia di Gaza nel 2006, sarebbe stato rilasciato in cambio di centinaia e centinaia di prigionieri politici palestinesi, non solo, ma l'entità sionista si era impegnata a non farli oggetto di controllo o sorveglianza e, soprattutto, a non arrestarli nuovamente.
Dimostranzione di quanto valga la parola data da un sionista: le forze militari dell'occupazione hanno iniziato PRATICAMENTE DA SUBITO a pedinare, controllare e fermare più volte i detenuti liberati; col passare del tempo hanno iniziato anche ad arrestarli. Adesso sono sei i prigionieri politici liberati tornati nelle prigioni sioniste e il Ministro per gli Affari dei Prigionieri del Governo palestinese Atallah Abulsabh ha dichiarato che, in quanto mediatore e garante dell'accordo, l'Egitto dovrebbe esercitare pressioni su Tel Aviv perché tenga fede agli accordi presi.
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Porci bastardi uomini di merda senza parola e senza onore
RispondiEliminamerda a chi???? blaaaaaa!!!!!
RispondiEliminaA chi non mantiene la parola
RispondiEliminaInvitiamo i lettori a mantenere un certo contegno nei commenti, non vorremmo doverci dare a moderazioni censorie.
RispondiEliminaok..riformulo e tengo presente per il futuro con tanto di scuse al gestore del sito che ha ragione!
RispondiElimina"riformulazione"
Figli della gran meretrice di Babilonia, uomini di guano del Cile, senza parola e senza onore.