Una mina controllata a distanza posta sul ciglio della strada é stata fatta detonare stamane al passaggio di una colonna di mezzi UNIFIL (La forza di interposizione ONU che sorveglia la situazione sul confine israelo-libanese) guidati da soldati francesi. L'esplosione ha investito i militari ferendo quattro di loro, più due civili per fortuna nessuno in maniera grave. L'emittente di Hezbollah, Al-Manar, ha confermato che l'attentato ha avuto luogo vicino al villaggio di Bourj Shmali, a poca distanza dalla città costiera di Tiro. La mina era collocata in una canaletta di scolo parallela alla strada.
L'Esercito libanese ha subito cordonato la zona, mentre il Presidente Michel Suleiman, da Erevan, Armenia, dove si trova in visita, ha esteso la propria solidarietà al comandante dell'UNIFIL e a tutti i militari internazionali, avvertendo chi ha collocato l'esplosivo che il suo intento di allontanare le forze di pace dal Libano per permettere a Israele di riprendere le sue aggressioni militari vedrà i propri piani finire nel nulla. Il Portavoce del Parlamento, Nabih Berri di Amal, ha dichiarato che l'attacco "é chiaramente mirato a favorire gli interessi sionisti", invitando l'Esercito nazionale e le forze di Resistenza a mettere a frutto tutta la loro perizia tecnica e investigativa cooperando per una rapida identificazione e un pronto arresto dei responsabili.
Analisti internazionali hanno anche avanzato l'ipotesi che attacchi e attentati nel Sud del paese possano essere parte di una strategia di 'distrazione' delle risorse militari e di intelligence libanesi, in modo che ne rimangano meno per sorvegliare e contrllare il Nord e facilitare così l'azione di quei gruppi e di quei partiti (come i falangisti e i sunniti di Hariri) attivamente impegnati nel sostegno alle gang terroristiche che tentano di destabilizzare la Siria.
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