Le accuse preposterose e infondate lanciate recentemente da Saad Hariri e dai suoi stolti partigiani filo-sionisti e filo-saouditi/wahabiti riguardo una supposta "premeditazione" degli scontri di Sidone da parte delle forze armate nazionali che, secondo l'insincera narrativa del "14 Marzo" avrebbero attaccato i militanti takfiri di Ahmed Assir su 'ordine' o su istigazione di Hezbollah sono state colpite sotto la linea di galleggiamento e prontamente affondate dal Generale Khawaji e dal Ministro Ghosn che producendo quattro diversi video rinvenuti tra il materiale elettronico della moschea/covo di Bilal Rabban hanno dimostrato oltre ogni ragionevole dubbio come gli scontri di Saida non solo siano stati iniziati dai militanti takfiri, ma ordinati in prima persona dal rozzo e ignorante 'sceicco' Assir.
Come gli stolti delle tragedie greche, vittime della propria stessa 'Hybris', Hariri e soci stanno inverando con la loro condotta settaria ed estremista la minaccia che pretendevano di denunciare: di fronte al cieco odio delle forze politiche antinazionali che vorrebbero ridurre il Libano nuovamente a una colonia sionista e americana gli alti ufficiali dell'Armee, anche quelli non politicamente schierati, si stanno rendendo conto che l'unico modo di evitare di finire camerieri di Washington e Tel Aviv sia quello di stringere i ranghi con Hezbollah e con le forze politiche che sostengono la Resistenza e i valori di indipendenza e autonomia del Paese dei Cedri.
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