Una nuova, importante vittoria per la Palestina, l'UNESCO, ente ONU per l'Educazione e la conservazione di siti storici, artistici e naturali, ha ammesso la Palestina nella sua Assemblea con una votazione tenutasi a Parigi di 107 voti a favore contro appena 14 contrari, nonostante tutto il "lobbying" di Usa e Israele contro l'ammissione del nuovo Stato, che, a parte il significato simbolico, metterà moltissimi bastoni tra le ruote dell'infernale macchina della 'giudaizzazione forzata'.
Israele, Usa e i 'cagnolini fedeli' Canada, Australia, Germania e altre nazioni di secondo piano senza autonomia né dignità hanno tentato di votare contro, ma si sono scontrate contro la decisa volontà della maggioranza assoluta degli stati membri. Adesso che la Palestina fa parte dell'UNESCO i siti di importanza storica, archeologica e naturale saranno difesi dall'intera assemblea e questo vuol dire che Israele avrà molta difficoltà a distruggerli e cancellarli come progettava di fare per imporre con la violenza una fittizia 'identità ebraica' su luoghi e regioni che da oltre 18 secoli hanno storia e cultura araba, beduina, armena, cristiana, musulmana.
A nulla sono valsi i ricatti anche economici della lobby ebraica internazionale, che ha minacciato di far mancare i soldi contribuiti al budget non da Israele (si badi bene), ma dagli Stati Uniti, visto che la politica di quel paese obbedisce ormai automaticamente agli ordini di Tel Aviv, invece che a quelli del popolo americano. I portavoce sionisti hanno lamentato la decisione dell'Assemblea internazionale per l'Educazione e la Cultura definendo l'ammissione della Palestina: "una tragedia".
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