giovedì 27 febbraio 2014

Siria, Russia, Ucraina, tre vertici di un triangolo che é sotto attacco...

L'attuale attacco all'Ucraina da parte di forze fasciste manipolate e stipendiate da Usa, Nato e Israele costituisce nella visione distorta dei guerrafondai di Washington, Langley, Bruxelles e Tel Aviv la "rivincita" per la sconfitta ormai nettissima che hanno rimediato in terra di Siria, dove come dimostrano gli ultimi sviluppi ormai la situazione é totalmente volta a favore del Governo legittimo di Assad, grazie al sostegno di Hezbollah, dell'Iran, dell'Irak ma, soprattutto, della Russia di Zar Putin.
Come si può apprezzare da questa grande e dettagliata mappa della situazione siriana ormai l'insorgenza terrorista é in totale reflusso e ha abbandonato zone che fino a poco tempo fa gli insinceri commentatori dei think tank nordamericani davano come 'saldamente' in mano alle milizie mercenarie.

In particolare il Presidente siriano Assad starà osservando con interesse le mosse di Putin in Ucraina, specie nei diretti confronti del Presidente legittimo Viktor Yannukovitch, cercando di capire dal trattamento che questi riceverà da Mosca quale avrebbe potuto essere il trattamento riservato a lui se per sfortuna nel 2012 egli avesse perso (magari in conseguenza degli attentanti e delle offensive estive) il controllo di Damasco e si fosse dovuto rifugiare a Tartous o a Latakia, presso la base navale russa o nella zona etnicamente alawita della Siria.

Per ora sembra che Putin continui a riconoscere in Yanukovitch l'unico depositario della legalità costituzionale ucraina e non voglia cercare alcun accordo coi golpisti di Kiev. Sembra, ma non ci sono ancora certezze, che Yanukovitch stia per emanare un documento di legge marziale col quale designerà Sebastopoli capitale temporanea dell'Ucraina e inviterà l'Esercito e le forrze di sicurezza a tenersi pronte a ristabilire la legalità anche nel resto del paese, vedremo.
Riconoscendo  che la situazione ucraina é legata a quella siriana e notando il grande favore riscontrato dal nostro pubblico verso l'intervista pubblicata ieri a Leonid Savin, la redazione di PALAESTINA FELIX continuerà, tempo e risorse permettendo a seguire i suoi sviluppi sperando che come nel caso della Siria alle prime apparenti 'vittorie' di terroristi, golpisti e altri vendipatria segua una rivincita totale delle forze del Diritto e della legalità.

5 commenti:

  1. E' solo questione di tempi ma l'intervento Russo è indispensabile ed inevitabile, preghiamo la Santa Vergine di Kazan perchè sia un intervento rapido ed efficace e costi meno sangue possibile ai fratelli.
    Ivan

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  2. E' azzeccato il paragone tra la situazione politico/militare odierna di Yannukovitch e quella di Assad nel 2012. Assad ce l'ha fatta grazie a nervi saldi, un esercito di prima categoria ed una discreta comunicazione interna ed estera. Non si sarebbe salvato però a fine agosto 2013, quando i sionisti, francesi ed angloamericani hanno tentato l'intervento militare presi dalla disperazione: in quel caso è stata fondamentale Mosca.
    A Yannukovitch è mancata la comunicazione e, credo, una corretta valutazione sulla pericolosità di USA/Bruxelles/Tel Aviv: i vertici di queste entità sono assassini eversivi e come tale vanno trattati. A' la guerra comme à la guerre. Federico

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  3. Yanukovitch continua ad essere considerato da Mosca come il legittimo [in quanto tale] presidente Ucraino. L'Ucraina è sempre stata nel mirino degli Stati Uniti, in funzione anti-Russa, sia per la sua posizione strategica e geo-politica che per il suo ruolo di crocevia del passaggio dei maggiori oleodotti e gasdotti che collegano la Russia all'Europa occidentale. E, guarda caso, le recenti destabilizzazioni e le rivolte che ne sono seguite sono state intensificate proprio mentre la Russia era intenta a celebrare i giochi olimpici invernali di Sochi e non avrebbe potuto decidere, anche per questioni di immagine, di intervenire militarmente per salvaguardare i propri interessi in Ucraina. Insistenti voci sostengono che Yanukovic, non si considera affatto fuori dai giochi per la futura gestione del potere. Ma appare chiaro e scontato che niente avverrà senza l'autorizzazione di Mosca. ormai evidente però che Janukovic non sia più da tempo nelle grazie del Cremlino e la sua difficile posizione si è ulteriormente degradata alla luce della sua totale incapacità di gestire la situazione e per via di come ha perso la faccia di fronte al suo popolo, fuggendo precipitosamente da Kiev. È quindi sicuramente bruciato agli occhi di Mosca. Alexey Puskov, presidente del Comitato per gli Affari Esteri della Duma, ha scritto su Twitter: "Nella residenza di Yanukovic, Mezhigorye, nei pressi di Kyev, stanno facendo entrare chiunque: lui stesso è fuggito, come anche la guardia, il personale di servizio si è disperso… Una fine ridicola per il Presidente". E ad Alexey Puskov ha fatto immediatamente eco Vladimir Zirinovski, leader del partito nazionalista LDPR, che ha dichiarato: "Yanukovic non ha volontà politica, è un uomo smidollato, uno zerbino". Molti altri sono i segnali che indicavano la crescente irritazione di Putin verso il modo in cui Yanukovic stava gestendo la situazione in Ucraina. Ad ogni modo, comunue stiano le cose, è impensabile che Putin, con il suo pragmatismo ed i suoi trascorsi nel KGB, non abbia già predisposto un piano d'azione. Sono troppo forti i suoi interessi in gioco e non può permettersi di perdere il controllo dell'Ucraina a beneficio degli interessi NATO/americani.

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  4. Spiacente, ma credo che Vladimir Zirinovski sia stato anche troppo tenero con Yanukovic, mentre lo stesso Putin lo disprezza.Yanukovic è semplicemente l'uomo sbagliato nel posto (..e nel momento ) sbagliato.Occorreva una figura carismatica alla Putin che, con fermezza e determinazione, disinnescasse la crisi da subito ..e cacciasse a CALCI NEL CULO le vari cosi-dette ONG al soldo della CIA.Putroppo, ahime', si tratta di un 'altro stracorrotto satrapo: con la sua inerzia, con la sua corruzione e con la sua incapacità, ha dato il fianco sia alla teppa filo-nazista ucraina di Svoboda che hai piani USA/NATO per rovesciarlo.NON è e non sarà mai la persona adatta per il riscatto dell'Ucraina.Temo che a questo punto, la componente russa e russofona che vive in Ucraina ( per inciso la parte più sviluppata ed industrializzata del paese)si debba trovare da subito e rapidamente un 'altro leader, magari un ex militare, non invischiato nei precedenti giochi di potere e possibilmente meno corrotto...........

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    1. Si, sono d'accordo. Effettivamente la gestione di Yanukovic della crisi Ucraina, innescata dalle ONG e dai Think Tank riconducibili alla rete di George Soros con la complicità dei servizi segreti occidentali e sionisti, è stata pressochè fallimentare su tutti i fronti. Anche la sua politica estera è stata piuttosto ambigua: prima decide di non firmare l'accordo d'associazione dell'Ucraina all'Ue, preferendo i 15 miliardi di euro promessi da Putin, dopo qualche giorno quando ormai il giorno della firma era vicino, decide di fare dietrofront. Durante i disordini provocati dagli infiltrati di gruppi e partiti neonazi e fascisti alle manifestazioni, Yanukovic prima tenta di reprimere e riportare l'ordine, ma poi, pian piano, propone la carica di primo ministro al leader del partito d 'opposizione "Patria" Arseniy Yatsenyuk, proponendo allo stesso tempo la carica di vice premier a Vitalij Klitschko; Quando poi i riottosi hanno occupato centri nevralgici come il Ministero dell Giustizia, dell'Agricoltura, dell'Energia [istituzioni molto importanti!], l'antico Museo Lenin, Yanukovic avrebbe dovuto DA SUBITO, coordinarsi con le forze di polizia, antisommossa e anche con unità dell'esercito, per sgombrare gli edifici occupati. Per di più ha anche firmato l'amnistia per tutti i riottosi giustamente incarcerati, liberandoli! Ha dato fin da subito l'impressione di debolezza. Yanukovic, sicuramente, sapeva benissimo chi fossero questi "manifestanti dell'opposizione" e da chi erano foraggiati, e non si capisce come mai non abbia cacciato dall'Ucraina tutte quelle Ong e think thank e messo sotto stretto controllo le ambasciate occidentali, quella americana e sionista sopratutto. Come può Yanukovic aver cercato di accordarsi con "l'opposizione", ben sapendo chi ci fosse dietro ad essa, e qual'era il suo scopo fin dall'inizio.

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