Pochi giorni orsono abbiamo avuto il grande piacere di vedere un nostro umile articolo ripreso dal grande Maurizio Blondet che, interrotta la sua collaborazione col sito Effedieffe, é tornato a proporsi al pubblico internettiano su una nuova piattaforma che porta il suo stesso nome. Adesso ci permettiamo di riprendere un suo articolo molto interessante apparso ieri, ovviamente con tutti i link e gli accrediti del caso.
Il dubbio, anzi, è ancora più inquietante per Israele: “Stiamo assistendo alla nascita di un blocco militare eurasiatico per battere l’Armata di Conquista in Siria?”. Tale è il titolo che fregia un’analisi di Christina Lin, metà taiwanese metà neocon, ricercatrice alla John Hopkins per le relazioni transatlantiche, apparso sul Times of Israel, versione online.
La Lin è una studiosa già nota, autrice di un saggio su La Nuova via della Seta: la strategia della Cina nel Medio Oriente. Che la indica come una osservatrice, per conto dei sionisti, della politica cinese nel Mediterraneo. L’apparizione di navi da guerra di Pechino insieme a quelle russe davanti alle coste della Siria – un evento senza precedenti nella storia – deve aver fatto suonare parecchi campanelli d’allarme.
Già in un precedente saggio, il 15 maggio, la Lin aveva illustrato l’interesse diretto che Pechino ha a difendere il regime di Assad contro i jihadisti e wahabiti pagati dai sauditi e addestrati da turchi e americani, che lei chiama con affetto “l’Armata di Conquista” della Siria.
Per i cinesi la Turchia è un vecchio nemico: ne ebbe contro le feroci truppe durante la guerra di Corea, che i turchi combatterono per conto degli americani (1950-53) .