sabato 26 ottobre 2013

"Dietro Front" totale al varco di Rafah; l'Egitto chiude i transiti verso il Sinai fino a nuovo ordine!

Nonostante i buoni, anzi ottimi, risultati ottenuti negli ultimi giorni con un nuovo tipo di accordo tra le autorità egiziane e quelle palestinesi per la gestione dei transiti tra Striscia di Gaza e Sinai attraverso il varco di confine di Rafah, di cui avevamo parlato in un precedente aggiornamento, sembra che gli Egiziani abbiano deciso nuovamente di interrompere ogni tipo di transito attraverso l'unica via d'uscita dal ghetto litoraneo della Striscia.

A quanto riferito dal controllore del traffico di Gaza, Maher Abu Saha, le autorità egiziane non avrebbero comunicato alcuna data per la riapertura del varco. La situazione per i Palestinesi, specialmente quelli che attendono di rientrare a Gaza dal pellegrinaggio rituale alla Mecca, o coloro che devono recarsi in Egitto per studio, lavoro o motivi medici, inizia a diventare grave.

E' da luglio che il transito di passeggeri attraverso Gaza viene ripetutamente interrotto per periodi più o meno lunghi.

Le truppe di Hezbollah tornano dalla Siria rafforzate e ricche d'esperienza, allarme sionista: "Ormai sono un esercito regolare!"

Da "miglior movimento guerrigliero del mondo" a "esercito regolare in grado di invadere israele"; con queste semplici parole si potrebbe sintetizzare il 'Quantum Leap', Salto-di-Qualità effettuato dai militanti del Partito di Dio sciita libanese che si sono confrontati in Siria contro i mercenari takfiri pagati e riforniti dagli emiri reazionari del petrolio e dal regime ebraico di occupazione della Palestina.

Quando nei mesi scorsi si diffusero prima le voci e poi le prove del coinvolgimento dei miliziani libanesi in Siria fianco a fianco con le milizie sciite locali e con le truppe regolari di Damasco, certi commentatori imperialisti e sionisti si erano augurati che lo sforzo "consumasse" le legioni di Nasrallah, prefigurando "colonne di feretri" in arrivo dalla Siria verso il Sud del Libano e il quartiere sciita di Beirut, che addirittura "sgretolassero il prestigio" del popolare leader dalla barba brizzolata.

Adesso, mesi dopo quelle profezie fondate sul niente, mesi dopo le brillanti vittorie a Qusayr, a Talkalakh e nei dintorni di Aleppo, arriva invece il grido di allarme dei "pundit" a sei punte che si lamentano di come l'esperienza oltreconfine, fianco a fianco coi soldati regolari di Assad abbia "fatto miracoli" nel completare, approfondire, intensificare i 'soldierly skills' dei miliziani libanesi che oramai sarebbero in grado di "Lanciare complesse operazioni di armi combinate a livello di battaglione e forse anche di reggimento".

Yaron Formosa, ufficiale sionista del Comando Nord (quello che confina direttamente con i campi di battaglia della sfortunata Guerra d'Estate del 2006) non nasconde le sue preoccupazioni. Hezbollah, creato con l'assistenza e l'addestramento della Guardia Rivoluzionaria iraniana (IRGC) ha sempre avuto un'eccellente fanteria leggera, dedicata, coraggiosa, persino fanatica, ma mancava delle capacità di coordinazione del fuoco delle armi pesanti e di supporto proprie di un vero esercito regolare.

Anche i razzi, di cui ha avuto sempre un nutrito arsenale, sono sempre stati usati come arma di pressione propagandista e politica, più che come un vero Battlefield Asset. Adesso i militari di carriera siriani avrebbero colmato le lacune degli uomini di Nasrallah insegnando loro come gestire il fuoco di artiglieria leggera e media e quello dei mortai direttamente sul campo di battaglia e come "chiamare" in sostegno i grossi calibri da lunga gittata o il supporto aereo quando ci sia bisogno di ancora più potere di fuoco.

Lungi dal 'dissanguare' o ' scoraggiare' Hezbollah, l'esperienza siriana lo ha reso ancora più forte, ci pensino due volte, coloro che sognano di destabilizzare il Libano, prima di provocare ulteriormente il Paese dei Cedri e i suoi difensori del Partito di Dio.

Centinaia di pazienti con insufficienza renale in pericolo nella Striscia di Gaza, l'allarme del Primario Qaishawi!

Il Ministro della Sanità del legittimo Governo palestinese ha emesso un comunicato secondo il quale diverse centinaia di cittadini del ghetto litoraneo assediato dal regime sionista, sofferenti di gravi forme di insufficienza renale, rischiano la loro vita a causa della mancanza di equipaggiamenti e farmaci adatti alle loro condizioni, primi tra tutti i filtri intercambiabili per le macchine per dialisi.

Nel corso della cerimonia "Smile of Hope" tenutasi venerdì sera il Primario di Nefrologia dell'Ospedale Al-Shifa, Abdullah al-Qaishawi ha indicato in 450 il numero dei pazienti con gravi complicazioni che hanno bisogno di almeno tre sessioni di dialisi settimanali.

Alla mancanza di equipaggiamenti, ricambi e medicinali, ha messo in guardia Qaishawi, si aggiungono anche i ripetuti black out che, se prolungati eccessivamente, oltre alle capacità delle batterie e dei generatori d'emergenza di contrastarli, possono interrompere, inficiare e rendere inutili anche procedure per cui ci sarebbero invece i componenti materiali, ma a cui viene a mancare l'energia.

Eliminato dalle forze di Assad il capo di Al-Nusra Mohammed Joulani: l'agguato mortale attorno a Latakia!!

La televisione di Stato siriana ha comunicato ieri sera che il leader terrorista wahabita del Fronte Al-Nusra, Abu Mohammed Joulani, sarebbe stato abbattuto dalle forze regolari durante una sparatoria in provincia di Latakia / Ladaqqiya, lasciando ancora una volta gli estremisti qaedisti privi di un capo.

L'agenzia SANA ha poi confermato l'identificazione del cadavere di Joulani ma non ha aggiunto dettagli sulla sua intercettazione e sulla sua morte, pur lodando l'operato degli uomini dell'Esercito che non lasciano passare giorno senza infliggere nuovi rovesci ai criminali terroristi.

Tra i seguaci di Al-Joulani, non é quasi nemmeno il caso di specificarlo ormai, il 90 per cento aveva documenti non siriani che ne denunciava la provenienza da luoghi quali il Marocco, l'Algeria, l'Irak, l'Arabia Saudita e altri ancora 

venerdì 25 ottobre 2013

Cambia la politica egiziana verso Rafah, da mercoledì a oggi transitati oltre 760 viaggiatori tra Sinai e Gaza!

Il legittimo Governo paestinese ha confermato che, dopo accordi speciali presi con le autorità egiziane, un nuovo protocollo di regolamentazione dei transiti presso il varco di confine di Rafah é stato implmentato, con una maggiore cooperazione tra Gaza e l'Egitto.

Occasione del "cambio di passo" é stato un grave malfunzionamento al sistema informatico di gestione del traffico che ha convinto il General Manager egiziano ad affidare più incombenze al Ministero degli Interni e della Sicurezza del Governo di Hamas.

Parte delle modifiche riguardano la procedura di transito col risultato che adesso i viaggiatori consegnano direttamente i passaporti alle autorità egiziane (anziché prima a quelle palestinesi) e poi vengono ispezionati; qualunque anomalia viene subito riferita a Gaza.

Soltanto da mercoledì a oggi 654 persone sono uscite dal ghetto palestinese per recarsi in Egitto e 108 hanno fatto il percoso inverso.

Alla chetichella le flotte di Obama abbandonano il Mediterraneo Orientale, solo tre navi restano nei pressi della Siria!

Con l'opinione pubblica occidentale distratta dagli sviluppi dello scandalo sulle intercettazioni americane a leader internazionali ufficialmente "amici" (e quello meno dibattuto ma più insidioso delle collaborazioni sottobamco con agenzie d'Intelligence formalmente "nemiche") il Presidente Obama ne approfitta per far dileguare "all'Inglese"  dal Mediterraneo orientale le due Task Force navali che, con missili e cacciabombardieri, avrebbero dovuto spianare di bombardamenti la Siria a inizio settembre.

Rese ormai ridondanti dagli sviluppi politico-diplomatici e costituendo un esborso gravoso in questi tempi di difficoltà economiche (mantenere 'on alert' un'intera squadra di supporto per una portaerei é un salasso, figurarsi per due...), le due TF hanno già lasciato le vicinanze della Siria, dove restano appena tre vascelli a far sventolare la sbiadita 'Old Glory'.

Ancora una volta gli Usa sono riusciti a collezionare la figura della "Tigre di Carta", in una debacle che, probabilmente, segnala un punto di non ritorno nella de-americanizzazione del Ventunesimo Secolo e un punto importante a favore della Russia di Putin e dell'Asse della Resistenza.

Cinque morti e oltre dodici feriti nelle ultime 40 ore a Tripoli Siriaca, Jabal Mohsen respinge l'ennesimo assalto!

Ancora una volta dobbiamo registrare un'eruzione di insensata violenza settaria nel Nord del Paese dei Cedri, dove i miserabili abitanti dello "slum" sunnita di Bab al-Tabaneh, fanatizzati dalle prediche di ignoranti sedicenti 'sceicchi' wahabiti hanno cercato di attaccare il sobborgo alawita di Jabal Mohsen, venendo una volta ancora respinti con perdite.

Oramai il quartiere collinare della metropoli libanese, roccaforte del Partito Democratico Arabo (la stessa formazione che negli anni '80 dirigeva la milizia delle Pantere Rosa) e dell'SSNP, é diventato un vero e proprio fortino, sfruttando i canali e i contatti con la Resistenza nazionale per procurarsi le armi necessarie alla propria difesa.

Per adesso il bilancio delle ultime 40 ore di scontri é di cinque morti e oltre una dozzina di feriti; speriamo che, come già avvenuto in passato, l'intervento delle forze armate possa quetare questi scontri prima che degenerino ulteriormente.

giovedì 24 ottobre 2013

Maliki: "Violenza insensata e genocida in atto contro il popolo dell'Irak!"

In una conferenza tenuta nella giornata di ieri il Premier irakeno Nouri al-Maliki ha messo in guardia la nazione contro la minaccia costituita dallo stillicidio di violenze terroriste che, prolungandosi da mesi, ha assunto ormai i tratti di una "guerra genocida" contro il popolo mesopotamico, condotta a colpi di attentati estremisti.

Per non venire meno ai doveri di imparzialità della carica che copre Maliki ha parlato genericamente di 'violenze terroriste' ma tutti sanno che la comunità più bersagliata é quella sciita, visto che i terroristi estremisti takfiri filosauditi hanno in odio l'Asse della Resistenza di cui l'Irak, alleato di Iran ed Hezbollah fa saldamente parte. Maliki si é augurato che il forte tessuto "tribale e clanico" del paese sappia irrigidirsi contro le minacce o le eventuali blandizie di 'Al-Qaeda' e di altri gruppi wahabiti sponsorizzati dall'esterno.

Da quando gli Usa non sono riusciti a mantenere una presenza militare stabile nel paese che hanno invaso nel 2003 in spregio al Diritto Internazionale e alle più basilari norme di legalità una subdola strategia terrorista é stata messa in atto nel tentativo di frammentare il Paese in tre tronconi: Curdi a Nord, Sunniti attorno a Bagdad e Sciiti nel Sud, in maniera da indebolire lo "snodo" Teheran-Bagdad-Damasco-Beirut.

Jihad Islamica palestinese ed Hamas si 'contendono' il martire Mohammed Assi a 'colpi' di...photoshop!!

Lo scorso martedì abbiamo dato puntualmente notizia del sacrificio del martire palestinese Mohammed Assi, caduto mentre cercava, lui stesso ricercato dalle SS a Sei Punte, di liberare i suoi camerati Saif e Abu Hadi con l'aiuto degli abitanti di Kfar Namah, villaggio presso Ramallah.

Compilando il nostro reportage sull'evento abbiamo da subito indicato Assi come militante della Jihad Islamica Palestinese perché tale indicatoci dalla nostra fonte, in cui riponiamo profonda e meritata fiducia.

In seguito, mano a mano che emergevano nuove versioni della vicenda, ne abbiamo notate alcune dove si indicava invece la vittima come militante di Hamas.

Adesso, a due giorni dall'uccisione, vediamo circolare in rete versioni contrastanti del reportage funebre del martire Assi, dove egli appare di volta in volta coperto da sudari differenti, pur sempre attorniato dalla stessa folla.

In questo periodo di falsificabilità delle prove fotografiche senza precedenti storici riteniamo che sarebbe dovere della Jihad Islamica e di quella parte onesta e sincera di Hamas che non ha mai rinnegato o sconfessato i valori della Resistenza cercare di cooperare sempre più strettamente per infliggere sconfitte al regime ebraico di occupazione, piuttosto che svilirsi in infantili beghe a colpi di "photoshop".

Fino a prova contraria definitiva continueremo ad ascrivere la militanza di Assi alla Jihad Islamica.

Violenti scontri a Sidi bou Zid tra forze di sicurezza tunisine e militanti di Ansar al-Sharia!

Pochi giorni fa il vostro volenteroso blog editor é stato invitato dagli amici di IRIB Italia (l'emittente ufficiale della Repubblica Islamica) a un dibattito telefonico sul senso e il bilancio delle cosiddette 'primavere arabe'; insieme a me partecipava un altro invitato che era ansioso di associare tutti gli eventi del genere dal 2011 in poi, dalla Tunisia in avanti come risultato di "oscuri complotti" mirati a portare alla guida di vari paesi arabi oscurantisti e retrogradi "movimenti islamici", il tutto a favore delle forze imperialiste mondiali.

Cercando di separare il grano dal loglio, ho tentato di far notare al mio interlocutore come, ad esempio in Tunisia, il partito Ennahda al potere, possa essere accusato di tutto tranne che di estremismo (come dimostra la sua alleanza con forze laiche come CPR ed Ettakatol), come esso abbia messo fuori legge i wahabiti di Ansar al-Sharia, bloccato i loro tentativi di fornire volontari all'infame insorgenza contro la Siria, come le forze tunisine insieme a quelle algerine li combattano al di qua e al di là dei confini comuni.

A conferma della bontà dei miei esempi arrivano oggi notizie di pesanti scontri intorno a Sidi bou Zid e più in generale nel Sud del paese tra truppe regolari e militanti estremisti. A quanto pare negli ultimi scontri sarebbero morti otto uomini dell'Esercito di Tunisi e un numero imprecisato di fuorilegge. Nelle prossime tre settimane, intanto, il Governo di Transizione guidato da Ali Larayedh potrebbe dimettersi a favore di un nuovo esecutivo che porti il paese verso nuove elezioni.

mercoledì 23 ottobre 2013

Viene ripetuto in Egitto il processo agli imputati per la 'Strage dello Stadio' di Port Sad che causò 74 vittime 20 mesi fa!

Il tribunale egiziano competente ha ricominciato nella giornata di ieri il procedimento contro undici tifosi accusati di aver preso parte ai disordini che il primo febbraio 2012 allo stadio di Port Saido portarono alla morte di 74 persone e al ferimento di oltre 1000 subito dopo la conclusione del match Al Masry contro Al Alhy, terminato 3 a 1.

La squadra dell'Al Alhy é sempre stata considerata 'favorita' durante il vecchio regime autocratico di Mubarak e molti suoi "ultràs" avevano fatto da picchiatori per il regime durante i giorni di rivolta di gennaio e febbraio 2011, fino all caduta del 'faraone'. Inizialmente 73 persone furono portate in giudizio di cui 28 (quasi tutti poliziotti o funzionari di sicurezza) vennero assolte e le altre condannate a pene detentive anche molto lunghe.

Dopo la caduta in estate del Presidente Morsi e del Governo da lui sponsorizzato il potere giudiziario ha deciso di ripetere il processo a 11 persone, che avevano subito violazioni ai loro diritti e alle loro prerogative nel corso del primo procedimento a loro carico.

L'Esercito siriano distrugge i covi di terroristi wahabiti a Muqqadimah e riprende il controllo della zona industriale!!

Fin dalla fine di agosto era stata segnalata la presenza di gruppi armati wahabiti nella zona industriale di Muqqadimah, nel Rif Dimashq, ma i bisogni più pressanti di altre zone del fronte hanno ritardato fino alle scorse ore la possibilità di un intervento dell'Esercito regolare che però, quando si é concretato, lo ha fatto in maniera massiccia e risolutiva, schiantando le posizioni che i mercenari takfiri hanno tentato disperatamente fino all'ultimo di fortificare e consolidare.

Adesso non solo numerose dozzine di militanti armati sono stati eliminati, i loro arsenali di armi ed esplosivi resi inoffensivi, ma l'intera zona sarà restituita ai civili e ai lavoratori che la popolavano e la rendevano una parte importante dell'economia siriana prima dello scatenarsi della spuria insorgenza mercenaria finanziata da Riyadh, Tel Aviv e altre potenze imperialiste.

Le ottime notizie di Muqqadimah si uniscono agli annunci dell'eliminazione di diversi leader terroristi tra cui: Osama al-Najar, Mohammad Sadeq, Nawras Tawhil, Taha Salim, Mohammad al-Jamal, Khaled Khedir, Shaker Diab, Ahmad Abdul-karim al-Rifaei.

martedì 22 ottobre 2013

Le giravolte di Khaled Mishaal irritano i terroristi wahabiti in Siria che protestano e lo sconfessano!

Folgorato sulla via "da e per" Damasco come un moderno San Paolo con lo sconto (Prendi Due paghi Uno) Khaled Mishaal dopo aver dichiarato che "ha sventolato la bandiera dei terroristi per sbaglio" ha invitato i miliziani armati Anti-Assad a "desistere dalla violenza" e "comporre pacificamente le loro divergenze col Governo".

Ovviamente la risposta venuta dai ratti takfiri pagati da Arabia Saudita e Israele non si é fatta attendere ed é stata, come dire, "meno che educata". Certo Mishaal ha molte difficoltà attualmente a convincere chicchessia della sincerità delle proprie parole (si sa che chi ha abbandonato un alleato per un altro e poi ha cambiato ulteriormente idea non sia per così dire, un mostro di affidabilità).

Più successo di lui nella 'retromarcia' sembra lo abbia avuto Moussa Abu Marzouk che, mesi fa secondo solo a Mishaal nel suo entusiasmo per la svolta pro-Ikhwan e pro-Qatar, si é rapidamente riallineato a Mahmoud Zahar sostenendo la necessità di recuperare la solidarietà dell'Iran e dell'Asse della Resistenza (suggeriamo al leader storico Zahar di tenere d'occhio molto da presso questo "neo-coverso"...).

Il politologo libanese Ali al-Amin, parlando al quotidiano "Asharq al-Awsat" ha preconizzato che la linea filoiraniana, filosiriana e filo-Hezbollah tornerà presto a essere la principale "Stella Polare" di Hamas, e che però, per far totalmente dimenticare l'incidente di percorso del 2012-13 forse il giubilamento di Mishaal potrà rendersi necessario.


Truppe sionaziste uccidono due palestinesi a Kfar Namah in Cisgiordania: uno di loro militava nella Jihad Islamica!

Un nutrito contingente di truppe del regime razzista di Tel Aviv, che occupano illegalmente la Cisgiordania in barba a ogni vuota e futile retorica sul "processo di pace" ha fatto irruzione ieri notte nel villaggio di Kfar Namah a dieci chilometri di distanza da Ramallah, nel tentativo di arrestare tre militanti della Resistenza Palestinese.

Due (Muhammed Saif della Jihad Islamica e William abu Adi di Hamas) sono caduti nelle loro mani, ma il terzo, un giovane di appena 24 anni, il cui nome dovrebbe essere Mohammed Assi (Jihad Islamica), é riuscito inizialmente a sfuggirgli; generosamente, uomini e ragazzi del villaggio hanno iniziato a tempestare gli invasori sionisti di pietre e altri oggetti nel tentativo di liberare i due prigionieri e anche il militante fuggitivo, non sentendosela di mettersi in salvo da solo, si é unito allo scontro per liberare i suoi camerati.

Purtroppo é stato assassinato dai sionazisti in uniforme che hanno anche massacrato un altro ragazzo; tuttavia la determinazione del Popolo di Palestina a cacciare una volta per tutte gli illeciti occupanti sionisti dalla propria patria invasa non verrà che rafforzata dall'esempio di questi due martiri.

Cento terroristi si arrendono all'Esercito siriano presso Beit Sahm, sequestrate armi ed equipaggiamenti israeliani!

Un forte contingente di cento miliziani wahabiti appartenenti all'organizzazione 'Jund al-Sham' é stato preso in trappola da un agguato delle forze regolari siriane nei dintorni di Beit Sahm mentre si stava preparando a tentare un contrattacco in direzione dell'importante santuario sciita di Sayyida Zeinab e, completamente accerchiato, non ha avuto altra scelta se non la resa o lo sterminio, optando in ultimo per la prima opzione.

Ma questo non é stato l'unico successo colto nelle ultime ore dalle truppe regolari siriane impegnate a sradicare le cellule terroriste takfire dalle varie province del paese: Al-Alam TV riporta che in seguito a un rastrellamento ad Al-Tabeh, villaggio in provincia di Daraa l'Esercito sia riuscito a catturare un grande arsenale di armi ed equipaggiamenti pronti per i terroristi quasi completamente composto da missili, mitragliatrici, granate e munizioni di fabbricazione israeliana, corredato anche da sofisticate apparecchiature satellitari per le comunicazioni.

Questo fatto dimostra come, man mano che l'insorgenza terrorista accumula sconfitte su sconfitte e si trova sul punto di venire spazzata via definitivamente il regime ebraico di occupazione aumenti progressivamente il suo sostegno ad essa.

Un altro arsenale terrorista é stato scoperto e confiscato presso Daraa-Balad, nei sobborghi meridionali della stessa Daraa e almeno due dozzine di terroristi sono rimasti uccisi in uno scontro a fuoco con truppe regolari lungo la strada che unisce Kastillo a Jundoul, in provincia di Aleppo.

lunedì 21 ottobre 2013

Teheran offre a Mosca un drone "ScanEagle" copiato dai modelli catturati agli Usa e spera in uno sblocco degli S-300!

Il Comandante in Capo dell'Aviazione Russa, Luogotenente Generale Viktor N. Bondarev, si trova attualmente in visita ufficiale in Iran dove é stato ricevuto dai massimi vertici militari del paese, tra cui il Comandante della Base Khatam al-Anbiya Farzad Ismaili e il Brigadier-Generale Amirali Hajizadeh dell'IRGC.

La visita di Bondarev si inserisce appieno nella sempre più profonda solidarietà 'eurasiatica' tra Repubblica Federale Russa e Repubblica Islamica, stati che sono passati negli ultimi anni da una superficiale politica di 'buon vicinato' (già un notevole passo avanti rispetto all'aperta ostilità che esisteva tra URSS e Iran ai tempi dello Shah e nei primi anni dopo la Rivoluzione) a un'amicizia che sfiora quasi l'alleanza (vedasi le posizioni comuni sulla crisi siriana e su altre questioni 'calde' dell'area mediorientale).

Gli anfitrioni iraniani hanno offerto all'ospite russo un modello di drone remoto "ScanEagle" uguale in tutto agli esemplari USA abbattuti e catturati anni addietro dalle forze militari iraniane e che, accuratamente studiati, sono stati replicati fedelmente in ogni parte in una fabbrica gestita direttamente dalla Guardia rivoluzionaria.

La speranza di Teheran é che le relazioni rapidamente migliorate tra i due paesi, questo dono e altre considerazioni di opportunità politica e diplomatica convincano Mosca a 'sbloccare' quanto prima la consegna dei sistemi antiaerei S-300 che erano stati 'congelati' da una decisione dell'allora presidente Medvedev.

Con gli S-300 consegnati alla Siria di Assad non vi é dubbio che prima o poi Teheran arriverà in possesso di piani dettagliati o addirittura di un esemplare di missile e di lanciatore, quindi Mosca potrebbe precorrere l'inevitabile e migliorare ulteriormente il suo 'status' agli occhi della dirigenza della Repubblica Islamica.

Si é svolta con successo in Iran l'esercitazione antiaerea "Modafe'an-e Aseman-e Velayat 5"!

Ideale prosecuzione della vasta e complessa manovra "Difensori dei Cieli della Velayat 4" tenutasi a novembre del 2012 e precedentemente annunciata con largo anticipo dal Comandante della base di Khatam al-Anbiya Farzad Ismaili l'esercitazione "Difensori dei Cieli della Velayat 5" si é tenuta nella prima metà del mese, inziando il 9 ottobre e proseguendo fino al 14.

Tuttavia ogni notizia in merito é stata trattenuta dai media ufficiali iraniani e comunicata solamente adesso; anche in questo caso di nota un diverso "stile" riguardo la comunicazione delle notizie riguardo la politica di difesa della Repubblica Islamica che ha iniziato a prendere piede con l'inizio della presidenza di Hassan Rouhani.

Quello che non é cambiato, ovviamente é stata la professionalità e la dedizione degli uomini dei servizi armati della Repubblica Islamica, che si sono prodotti in un maestoso sforzo comune per garantire la certezza che tutte le zone più vulnerabili del vastissimo spazio aereo iraniano siano adeguatamente coperte da cortine antiaeree moderne ed efficaci.

domenica 20 ottobre 2013

Fallisce l'attacco takfiro alla prigione centrale di Aleppo: cinquanta 'bombe umane' si immolano invano!

La guarnigione che presidia la Prigione Centrale di Aleppo, punto cardinale della lotta delle forze armate siriane contro i takfiri estremisti che ancora vagano come cani rabbiosi alla sua periferia, appositamente rinforzata da rincalzi arrivati da Sud, ha respinto dopo due giorni di intensi combattimenti il tentativo di diverse milizie estremsite di conquistare l'edificio e riprendere l'iniziativa nella zona, ormai da tempo saldamente in mano alle truppe regolari.

Nel fallito assalto alla casa circondariale sono state coinvolti gruppi dello 'Stato Islamico dell'Irak e del Levante' (ISIS) del 'Fronte al-Nusra', di 'Shaam al-Islam' e dei 'Liwa al-Tawhid' (quella parte che si é unita ai qaedisti, mentre un'altra ala della stessa organizzazione si é dispersa).

Punta di lancia di questa alleanza di terroristi takfiri dovevano essere cinquanta 'bombe umane' che dovevano, facendosi saltare in aria, creare brecce nelle recinzioni in maniera da poter attaccare il carcere da più direzioni contemporaneamente; fortunatamente il loro sacrificio é stato vano e le difese passive della prigione hanno retto.

Quasi tutti i partecipanti all'assalto alla prigione sono stati uccisi o catturati, solo una decina sarebbero riusciti a ritirarsi.

Le forze di sicurezza tunisine eliminano dieci estremisti fanatici che avevano attaccato la polizia!

Un'operazione lanciata giovedì scorso e durata fino a ieri ha visto le forze d'intervento speciale di Tunisi schierarsi nella zona di Monte Taoujer, nella regione di Beja, vicino al confine con l'Algeria per smantellare i covi e le strutture create dai militanti estremisti che hanno cercato di trasformare la zona in una loro roccaforte.

Secondo il rapporto fatto ai mass-media dal Premier Ali Larayedh nella mattinata di oggi, l'operazione ha avuto successo e ha visto le forze di Tunisi eliminare almeno dieci militanti estremisti della formazione 'Ansar al-Sharia'; altri quattro terroristi, bloccati a Goubellat, si sono consegnati alle autorità mentre due loro complici sarebbero riusciti, per ora, a far perdere le loro tracce.

Il gruppo wahabita Ansar al-Sharia é stato dichiarato fuorilegge due mesi fa e da allora i suoi membri si sono resi responsabili di odiosi e vigliacchi attentati contro personalità politiche moderata e rappresentanti delle forze dell'ordine. Nel corso delle operazioni al confine algerino, sarebbero state ritrovate ingenti quantità di esplosivo che gli estremisti avrebbero voluto confezionare in bombe.

Pellegrino sciita liberato in Siria dichiara: "Ho deciso di arruolarmi in Hezbollah!"

Abbas Shoaib, cittadino libanese di fede sciita, é uno dei nove ostaggi rilasciati ieri dopo mesi e mesi di prigionia in mano ai terroristi takfiri che lo avevano catturato insieme ai suoi compagni di pellegrinaggio di ritorno dalla visita a un luogo santo della sua fede.

Shoaib, che come si vede in foto é un uomo maturo, non ha mai militato in partiti politici e meno che mai in organizzazioni armate, tuttativa i suoi catturatori wahabiti erano convinti che, essendo libanese, dovesse essere un militante, anzi, un "comandante" nientemeno che di Hezbollah, e per questo durante la sua prigionia lo hanno minacciato più volte di volerlo fucilare.

Adesso, rientrato finalmente in patria a riabbracciare amici e parenti, ha dichiarato ai microfoni dei media: "Finora non mi ero mai avvicinato all'organizzazione di Resistenza Hezbollah, ma d'ora in poi, Dio volendo, farò richiesta di unirmi ad essa, per quanto possano permettere le mie capacità, Hassan Nasrallah fin da oggi può considerarmi tra i suoi seguaci!".