sabato 13 dicembre 2014

L'ISIS ci riprova a Deir Ezzour e fallisce ancora! Tank-bomba protetto dalla nebbia viene distrutto dalle truppe di Assad!

Un vecchio T-55 catturato in Irak e trasformato in un'autobomba su cingoli, questa la "arma segreta" con cui l'ISIS, costretto alla ritirata dopo aver perduto oltre 200 uomini nel suo precedente fallito attacco contro la base aerea di Deir Ezzour, ha cercato senza successo di rimediare al suo precedente fallimento.

Nemmeno l'accorgimento di aver tentato l'attacco durante le ore di nebbia é servito ad alcunché visto che le truppe siriane a difesa della base sapevano benissimo che nessuna unità vicina ha in dotazione i T-55 e quindi hanno diretto subito un nutrito lancio di razzi e armi pesanti contro il mezzo corazzato.

In ultimo é stato un "Kornet" russo a fare giustizia del tank suicida, guidato da un terrorista libico di nome  Abu Farouq Al-Leebi, il che conferma come ogni paese o regione sotto l'influenza della Turchia e del Qatar si trasformi in un serbatorio di mercenari takfiri per il 'califfato' dell'ISIS.

La Via della Seta su Rotaie? La Repubblica Islamica si collegherà alla Cina via Afghanistan, Tagikistan e Kirghizistan!!

Dopo l'importante inaugurazione della ferrovia  Ozen - Bereket - Gorgan, che unisce l'Iran al Turkmenistan e al Kazakhstan la Repubblica Islamica ha annunciato un altro importante progetto infrastrutturale per altre centinaia e centinaia di chilometri di strada ferrata, questa volta verso la Cina.

A essere interessati sulla strada tra Iran e Regno di Mezzo saranno questa volta Afghanistan, Tagikistan e Kirghizistan; la ferrovia passerà da Herat e terminerà a Kashgar, nell'Estremo Occidente cinese, una zona del paese una volta desolata e spopolata ma attualmente al centro di importantissimi progetti di sviluppo nell'ambito della politica cinese di apertura verso l'Asia Centrale e di 'Nuova Via della Seta'.

Esperti e osservatori internazionali hanno correttamente fatto notare che l'Iran stia enormemente beneficiando del clima di sviluppo delle relazioni tra paesi eurasiatici che esalta il suo ruolo geopolitico ed economico a dispetto del perdurante atteggiamento ostile e sanzionatorio degli Usa e degli altri paesi imperialisti.

La nuova sconiftta dell'ISIS in Irak non è militare: 20 milioni di pellegrini sciiti affollano Karbala per l'Arbaeen!

"Chi non terrorizza, s'ammala di terrore", così cantava Fabrizio De André, e, se le sue parole erano vere, allora i vari 'emiri' del miserabile 'califfato' dell'ISIS dovrebbero cominciare a battere i denti e iniziare a pensare a una "exit strategy" visto che come dimostrano i 20.000.000 di pellegrini sciiti irakeni, iraniani, bahreini, libanesi e di altri paesi del Medio Oriente e dell'Asia dimostrano con la loro stessa presenza nelle strade e nei dintorni di Karbala, l'ISIS e le sue minacce sono rimbalzate senza colpo ferire sulla determinazione di milioni di fedeli di celebrare una delle date più sacre del calendario sciita col tradizionale pellegrinaggio.

L'ISIS aveva tempestato e minacciato stragi orrende, nella speranza di vibrare un importante colpo mediatico contro gli odiatissimi musulmani sciiti (chissà come mai questo 'califfato islamico' invece non si impegna a cacciare americani ed ebrei dal Qatar, dal Bahrein, dalla Palestina...mah!).

Ma lo zelo e la fede dei seguaci dell'Ahlul Bayt si sono mostrate più forti di ogni timore, e anche quest'anno come dal 2009 a questa parte é stato stabilito un NUOVO RECORD di affluenza a Karbala che é diventato anche il nuovo record storico e mondiale di adunata pacifica da quando (nel 2009) é tornato possibile in Irak marcare l'anniversario dell'importante ricorrenza sciita.

L'Arcivescovo di Sebastia visita l'ambasciata siriana a Sofia: solidarietà per l'aggressione militare contro Damasco!

L'Arcivescovo Ortodosso di Sebastia, Atallah Hanna, nel corso di una visita ufficiale all'ambasciata siriana a Sofia, ha condannato fermamente l'avventurismo militare sionista risultato nel duplice bombardamento del Rif Dimashq e di Al-Dimas, avvenuto pochi giorni orsono, indicando che tali atti sono la maniera meschina di Tel Aviv di attaccare una potenza che si é sempre distinta per il suo incondizionato sostegno alla lotta di liberazione palestinese.

Hanna ha denunciato il sostegno fornito dal regime dell'Apartheid ai terroristi mercenari che hanno cercato di mettere a ferro e fuoco la Siria in questi tre anni, grazie a Dio scontrandosi con l'indomita volontà di Resistenza del Governo, del popolo siriano, delle loro forze armate e di sicurezza.

"(i sionisti) vogliono frammentare le società arabe diffondendo odio religioso e settario tramite gruppi di estremisti al loro servizio, ma la saggia leadership del Presidente Assad ha reso questo piano un sogno irrealizzabile".

Il rappresentante diplomatico siriano in Bulgaria, la Signora Nadra Sayaf, ha espresso sincero apprezzamento per le parole dell'Arcivescovo, ribadendo che l'impegno della Repubblica Araba Siriana verso la Palestina e la sua lotta é una priorità immodificabile.

Leader islamista di 'Fajr Libya' arrestato in Tunisia, cresce il sostegno tunisino all'operazione anti-milizie nel paese vicino!

All'inizio di questa settimana, con un'operazione segreta e ad alto rischio, un'unità scelta delle forze di sicurezza tunisine ha bloccato e arrestato un importante leader della coalizione di milizie islamiste 'Fajr Libya', sostenuta da Turchia e Qatar che ancora controlla la capitale Tripoli.
Le posizioni di Fajr Libya sul confine tunisino sono già state colpite dal cielo in quelli che possono ormai venire considerati i prodromi di una offensiva di terra verso la capitale, e subito Doha e Ankara hanno mobilitato i loro fantocci per lanciare accuse speciose e infondate.

E' noto che estremisti religiosi tunisini, come Abu Ayyad e altri membri del gruppo fuorilegge Ansar Sharia abbiano trovato rifugio in Libia approfittando del caos settario e dell'assenza di controllo delle autorità anche quando il Governo occupava la capitale. Adesso sembra che con la prospettiva di poter perdere la Tripolitania saranno i miliziani islamisti libici a poter tentare di stabilire basi e campi in territorio tunisino, evidentemente la presenza del comandante di Fajr Libya oltreconfine serviva anche a questo.


L'Esercito Libico e la polizia cittadina controllano e mantengono l'ordine pubblico a Bengasi (ma non al porto...)

A Bengasi, nella zona riconquistata dopo lunghi e sanguinosi combattimenti dalle forze congiunte del Governo in esilio da Tripoli e dalla milizia dell'Ex-Capo di SM di Gheddafi (il Generale Haftar), la vita é lentamente, parzialmente tornata normale: gli uffici pubblici sono nuovamente in funzione, le forze dell'ordine, parzialmente integrate da uomini dell'Esercito, hanno riaperto commissariati e caserme e compiono regolari pattugliamenti.

Tareq Kharaz, portavoce della Sicurezza bengasina, dichiara: "Stiamo compiendo normale servizio di ordine pubblico e anche lavoro investigativo, membri delle Forze Speciali dell'Esercito accompagneranno i nostri uomini fino a che non sarà recuperata la completa normalità".

Ovviamente la zona del porto rimane off-limits e si attende che una trattativa (o nella peggiore delle ipotesi una ultima spinta offensiva delle forze governative) riesca a restituirla alla piena operatività. Con le banchine e i moli bloccati l'approvvigionamento di beni essenziali per la cittadinanza non può avvenire.

Anche per questo molti profughi che si sono allontanati dal centro abitato durante i combattimenti non hanno ancora fatto ritorno alle loro case, senza porto il capoluogo della Cirenaica é comunque una città mutilata.

venerdì 12 dicembre 2014

Cento autisti palestinesi si licenziano dalla sionista Egged per gli attacchi dei giudei razzisti degli insediamenti!!

Abbiamo già parlato dell'episodio del linciaggio del Palestinese autista d'autobus da parte di un violento branco di ebrei invasori degli insediamenti; quello che il nostro articolo precedente non chiariva era il fatto che tale attacco lungi dall'essere un orrendo "unicum" era in realtà la punta di un iceberg di mille episodi di insulti, violenze aggressioni contro il personale viaggiante palestinese della compagnia sionista Egged che gestisce il trasporto pubblico a Gerusalemme Occupata.

Oltre metà degli autisti della Egged sono Palestinesi visto che a causa dell'Apartheid sionista sono costretti ad accettare paghe da fame e turni massacranti visto che come ogni stato razzista il regime ebraico di occupazione non potrebbe esistere senza l'ipermassiccio sfruttamento del lavoro palestinese.

Però rispetto alla prospettiva di finire massacrati, mutilati o impiccati dai violenti giudei invasori delle colonie illegale oltre cento autisti palestinesi della Egged si sono licenziati o hanno preso lunghi periodi di aspettativa dopo la morte del loro collega.

Per questo motivo il trasporto pubblico nell'antica città palestinese ha subito riduzioni di servizio e gravi disservizi.

Il traditore siriano Mahraan Al-Dayri muore trasportando una bomba per i suoi amici dell'ISIS!!

Mahraan Al-Dayri diceva di essere un reporter di Al-Jazeera, ma in realtà era un agente al soldo del Qatar, un contrabbandiere di armi ed esplosivi e un fiancheggiatore dell'ISIS e di altre bande takfire estremiste finanziate dai milioni di dollari dell'Emiro Al-Thani; per compiere tutti questi crimini il tesserino di giornalista gli tornava molto comodo.

Questo topo di fogna che pur essendo nato in Siria non aveva esitato a vendere il suo onore e la sua Patria per i dollari di Doha adesso sta squittendo all'inferno visto che finalmente é morto nei dintorni di Sheik Mishkeen nella provincia meridionale di Daraa.

La cosa ironica é che la sua morte è stata provocata non dalle pallottole o dai missili dell'Esercito Siriano ma da una bomba che l'idiota stava trasportando sulla sua auto, guidando a fari spenti nella notte per 'non essere individuato'.

Purtroppo per lui i fari spenti non gli hanno permesso di individuare un ostacolo sulla strada contro il quale ha sbattuto provocando l'immediato innesco dell'ordigno che portava con sé.

Questo traditore é morto come é vissuto...in maniera ridicola degna di Paperino e Wile Coyote.

L'autopsia di Ziad abu Ein dimostra che il gas degli avvelenatori sionisti é stato causa principale del suo infarto!

I gas 'lacrimogeni' vengono usati dagli avvelenatori di Tel Aviv contro ogni protocollo di sicurezza, con candelotti lanciati direttamente contro le folle di abitanti legittimi della Palestina in maniera che tutta la loro carica tossica si scarichi subito provocando ustioni ai polmoni e collassi cardiocircolatori anziché disperdersi in velo sopra una vasta aerea per causare fastidio e disperdere gli assembramenti.

Ovviamente i sionisti sanno benissimo come 'dovrebbero' venire usati i candelotti ma addestrano apposta i loro sbirri per utilizzarli in maniera letale. Con l'autopsia del Ministro dell'ANP Ziad abu Ein, morto per infarto mentre stava compiendo un atto di Resistenza simbolica in Cisgiordania, si é vista confermata l'ipotesi che la massiccia esposizione al gas CS sia stata la causa principale della morte e non il brutale pestaggio (che pure é avvenuto).

Persino il 'perito' sionista di fronte ai rilevamenti clinici degli altri medici non ha potuto sollevare obiezioni e ha dovuto sottoscrivere la dichiarazione finale con cui si é concluso l'esame post-mortem.
Abu Ein aveva soltanto 55 anni e stava per piantare un ulivo nella terra violentata dai fanatici razzisti ebrei degli insediamenti illegali.

La Difesa Aeriospaziale russa "ingloba" l'Aviazione e diventa la Terza Forza Armata di Putin!!

Le Difese Aerospaziali russe, fino a ieri servizio distaccato delle Forze Armate ma senza 'dignità di Arma', sono state elevate esattamente a questo grado, cambiando parzialmente nome in Corpo delle Forze Aerospaziali e 'fagocitando' l'Aviazione.

Adesso il Ministero della Difesa del Cremlino comanda l'Esercito, la Marina, le Forze Aerospaziali (ivi inclusa l'aviazione) e, separatamente, le Forze Missilistiche Strategiche e il Corpo dei Paracadutisti, fin dai tempi sovietici servizi separati.

Una volta esisteva anche l'ufficio PVO, che controllava le difese antiaeree missilistiche e speciali squadroni di intercettori (come i Su-15, i MiG-25, i Tu-28 e i MiG-31) incaricati solo e soltanto di difendere i cieli della Mat-Rodina da incursioni nemiche, ma col crollo dell'URSS questo servizio separato venne assorbito dalla VVS, l'Aviazione.

Ora lo stesso fato é toccato all'Arma Aerea russa: la riorganizzazione dimostra come Vladimir Putin stia guardando al futuro e abbia capito come la guerra orbitale, specialmente anti-satellite sia concettualmente più importante del semplice 'air power' di caccia, intercettori e bombardieri, giusto quindi che essi siano subordinati a una più ampia visione 'aerospaziale', adatta alla guerra del XXI sec.

Moqtada al-Sadr lancia un appello alla lotta contro il terrorismo bigotto dell'ISIS e mobilita i suoi seguaci!

A seguito di un recente attentato terroristico dell'ISIS a Samarra il celebre chierico sciita Moqtada al-Sadr ha lanciato un appello pubblico alla compattezza di tutta la società irakena contro la minaccia takfira, avvertendo nel contempo i propri seguaci organizzati nella milizia delle 'Brigate del Giorno Promesso' (Muqawimun) di tenersi pronti a entrare in azione.

Moqtada al-Sadr ha già avuto ai propri comandi una forte organizzazione armata, l'Esercito del Mahdi, col quale inflisse gravissime perdite agli invasori occupanti americani dal 2005 al 2008, anno in cui l'Esercito Usa iniziò le operazioni di ritiro concluse il 31 dicembre 2011.

L'attentato di Samarrà ha causato nove vittime e 13 feriti più o meno gravi, ma non é il suo bilancio ad aver preoccupato Moqtada al-Sadr, quanto il fatto che per la prima volta da moltissimo tempo l'ISIS grazie a una cellula 'dormiente' sia riuscito a colpire in profondità nel territorio sciita, alla vigilia dell'importantissima festività dell'Arbaeen.

Per proteggere quanti a milioni e milioni si troveranno a Karbala durante queste giornate di festività religiosa persino l'Hezbollah libanese ha inviato suoi esperti antiterrorismo nell'Irak meridionale.


L'Ex-premier tunisino Hamadi Jebali lascia il partito Ennahda e si ritira a vita privata

Hamadi Jebali, già Primo Ministro della Tunisia dopo le prime elezioni democratiche tenute a ridosso della caduta del Presidente-generale Ben Ali, ha annunciato le proprie dimissioni dal Movimento islamico Ennahda (di cui dopo aver lasciato la carica di Capo del Governo era rimasto comunque Segretario Generale) e il suo ritiro a vita privata.

Jebali ha maturato questa decisione dopo essere entrato in conflitto con gli altri dirigenti di Ennahda che hanno deciso di non presentare un candidato proprio alle elezioni presidenziali il cui primo turno si é già tenuto e il ballottaggio avrà luogo il 21 dicembre prossimo.

"Resterò comunque impegnato nella difesa delle conquiste della Rivoluzione che ci ha liberato dall'autocrazia di Ben Ali; perché oggi la Tunisia rischia un ritorno all'oppressione", ha dichiarato Jebali, riferendosi polemicamente alla presenza di personalità legate al partito di Ben Ali nella formazione 'Nidaa Tounes', il cui candidato probabilmente diventerà il prossimo Presidente del paese.

giovedì 11 dicembre 2014

Doha? Dubai? Jeddah? NO! E' ALEPPO! La Capitale del Nord siriano attende nella pace il totale allontanamento dei takfiri!!

Presentiamo ai lettori affezionati di PALAESTINA FELIX la foto di questo pacifico, operoso, tranquillo quartiere di Aleppo, in una zona fortunata abbastanza da non essere stata nemmeno sfiorata dalle attività delle bande terroriste che comunque ormai da molti mesi sono state cacciate anche da quei quartieri che avevano per breve tempo tormentato e infestato e ora combattono le loro ultime disperate battaglie di retroguardia tra quartieri satellite dell'hinterland, zone industriali e villaggi circostanti.

Molte migliaia di aleppini che si erano trasferiti per timore di avanzate dei terroristi nelle zone di Latakia e Tartous hanno già fatto ritorno alle loro case e molte fabbriche e opifici hanno ripreso la piena attività dopo essere stati costretti al fermo o all'attività ridotta per la difficoltà di rifornirsi di materiali.

La Siria ha voglia di tornare alla normalità quanto prima: tre anni di dura lotta e di vittorie pagate a caro prezzo hanno preteso il loro tributo dalle città e dalle loro popolazioni; anche per questo Assad ha non solo il pieno diritto ma il DOVERE di diminuire al massimo il tempo d'attesa per questo risultato, anche accettando parziali compromessi (che comunque anche grazie al sostegno inesausto dei suoi alleati lo vedranno sempre in posizione di preponderante forza).

Il Contrammiraglio Sayyari: "Presto esercitazioni navali congiunte Iran-Cina-Russia!!"

"E' molto probabile che nel prossimo futuro si tengano manovre navali congiunte che coinvolgano le nostre forze marittime, quelle russe e quelle cinesi; la decisione finale ovviamente sarà politica ma per non farci trovare impreparati a tale evenienza stiamo già lavorando agli aspetti tecnici della cosa".

Così il Contrammiraglio Habibollah Sayyari, Comandante supremo dell'IRIN ha dichiarato ai microfoni dell'emittente iraniana in lingua araba Al-Alam, affermando che la Marina della Repubblica Islamica possiede già le conoscenze e l'esperienza necessaria per poter valutare una simile eventualità.

In effetti basta riandare con la memoria allo scorso settembre, quando unità iraniane e cinesi tennero esercitazioni congiunte dopo che una squadra della Marina dell'Armata di Liberazione Popolare aveva fatto scalo per la prima volta in un porto persiano.

I rapporti navali russo-iraniani, d'altra parte, sono già da tempo cordialissimi come hanno dimostrato lo scalo a Bandar Abbas (a dicembre 2012) dell'incociatore antisom 'Maresal Shaposnikov e poi con la visita delle unità lanciamissili del Mar Caspio al porto di Bandar Anzali.

Prende ritmo l'offensiva siriana nell'Est del paese; l'ISIS fugge da sette villaggi nella zona di Hasakah!!

I villaggi di Ma’assoum, Qaraat, Al-Hanish, Al-‘Aweena, Ma’arouf, Al-Taba e Nisaraat sono stati dichiarati liberi da ogni presenza dei tagliagole dell'ISIS e sotto il completo controllo dell'Esercito Arabo Siriano e della Milizia Popolare NDF a metà mattinata della giornata di ieri.

I sette centri abitati si trovano nell'Est del paese, nella Provincia di Hasakah, finora poco nominata nelle cronache belliche siriane, certamente molto meno delle più famose e citate località di Raqqa e di Deir Ezzour.

Hasakah tuttavia potrebbe presto assurgere all'onore dei bollettini di guera visto che le forze governative stanno pian piano recuperando terreno e, secondo alcuni osservatori, potrebbero starlo facendo in vista della possibilità di attaccare la città di Raqqa proprio da questa provincia.

Attualmente ancora 20 Km separano le truppe di Assad dal confine Raqqa/Hasakah, ma vista la natura brulla e desertica del terreno e lo schieramente sparso e discontinuo dell'ISIS nella zona, copririli potrebbe rivelarsi un'impresa più facile e immediata del previsto.


Barhoum: "La caduta del Governo Netanyahu onda lunga della sconfitta militare della scorsa estate!"

Questa settimana il parlamento sionazista ha decretato la caduta del governo zoppo di Benji Netanyahoo, ammazzato a bastonate come un'oca da trasformare in 'salame kosher' dagli stessi partitini di skinhead a sei punte ed estremisti religiosi che l'ex-Premier aveva usato come stampella per il suo Esecutivo di estrema destra.

Se nella Torah era bastato il richiamo di Jahvé a fermare la mano di Abramo armata di coltello prima che squarciasse la gola al suo primogenito Isacco ai molti 'Yitzhak' delle formazioni estremiste della knesset non è nemmeno tremato il polso prima di sgozzare metaforicamente il loro principae padrino politico.

Puntuale la lettura degli eventi fornita dal portavoce di Hamas Fawzi Barhoum che correttamente fa notare come dal fallimento dell'attacco militare estivo contro la Striscia di Gaza Benji Netanyahoo era politicamente un morto che camminava e che é stato 'fatto fuori' prima che il lezzo della sua decomposizione arrivasse a contagiare tutto l'arco politico sionista.

Come altri Primi Ministri sionisti Netanyahoo si é in realtà fatto fuori da solo con la decisione di attaccare la Striscia esattamente come Olmert si fece fuori nel 2008-2009 con 'Piombo Fuso'

Prosegue Barhoum: "L'attuale caos politico-istituzionale nel regime ebraico dimostra come tutta questa impalcatura sia marcia e provvisoria", in effetti il tasso di settarismo e litigiosità all'interno della cosiddetta 'società' sionista dimostra come essa sia una mera patina laccata a forza su un panorama storico, etnico, religioso che con essa non ha nulla a che fare e dalla quale una volta collassata sarà facilissimo scrostarla una volta per tutte.

Onore al Martire Ziad Abu Ein, tra tanti codardi collaborazionisti dell'ANP lui ha dato la vita per la sua Terra!

Tutti i lettori assidui di Palaestina Felix sanno che giudizio riserviamo all'ANP e all'organizzazione che senza nessun diritto ne occupa e ne monopolizza ranghi e istituzioni, cioè Fatah. Dobbiamo pur dire che tra tanti corrotti e grigi e vili burocrati che si sono ingrassati coi fondi UE e americani distribuiti 'a pioggia' senza nessun sistema di responsabilizzazione, solo e soltanto per garantire il 'riconoscimento di israele' e il 'coordinamento della sicurezza' (cioé per trasformare l'ANP nella gendarmeria indigena dei buana sionisti) ogni tanto svetta un'individualità che non ha ancora del tutto abdicato alle idee di lotta e di Resistenza.

Certo, intendiamoci, il Ministro Ziad abu Ein, morto ieri nei dintorni di Turmus Ayya non stava certo andando ad affrontare gli invasori sionazisti con l'AK-74 a tracolla, né a sloggiare gli occupanti giudei illegali con una bomba, però anche il gesto simbolico di voler piantare un piccolo ulivo laddove i coloni degli insediamenti illegali ne hanno tagliato, bruciato e sradicato migliaia aveva un suo valore.

Adesso per gli effetti del gas lacrimogeno tossico usato dai sionisti e le percosse ricevute Ziad abu Ein é diventato un martire, esattamente come i coraggiosi cugini che hanno attaccato la sinagoga di talmudisti razzisti eretta sulle rovine di Deir Yassin, esattamente come i comandanti di Brigate Armate colpiti dai vigliacchi droni assassini di Tel Aviv, che la sua memoria viva in eterno e ispiri altri al sentiero della lotta, magari con armi più efficaci.

Moallem da Rouhani, Bogdanov da Assad, Damasco, Mosca e Teheran si preparano a 'tirare le somme' sul dossier-Siria!!

Il Ministro degli Esteri di Assad, dopo aver incontrato Putin e Lavrov a Sochi, é arrivato a Teheran dove dopo aver visto il Ministro degli Esteri é stato anche ricevuto dal Presidente Iraniano Rouhani, con il quale ha discusso a lungo ricevendo l'apprezzamento ufficiale della Repubblica Islamica per la determinazione e l'impegno con cui Damasco sta affrontando la minaccia terroristica, ottenendo importantissime vittorie sul campo che hanno aperto prospettive di soluzione politico-diplomatica della crisi da una indubitabile posizione di forza.
Contemporaneamente l'inviato speciale del Cremlino, Mikhail Bogdanov, dopo essere stato in Libano ed essersi confrontato a lungo con il leader supremo di Hezbollah Hassan Nasrallah ha fatto rotta su Damasco dove si é visto col Presidente Assad, il quale si é detto grato per l'impegno del Governo russo per arrivare a una soluzione politica della crisi che possa evitare il prolungamento di scontri, disagi e distruzioni dopo già tre anni di dura lotta.

Come abbiamo già detto in passato Mosca in questi anni si é ulteriormente confermata maestra di diplomazia sapendo dosare misure "dure" (veto all'ONU, schieramento della flotta davanti a Tartous) e "morbide" per garantire i propri interessi geostrategici ed economici verso la Siria evitando nel contempo una degenerazione eccessiva della situazione militare e umanitaria.

mercoledì 10 dicembre 2014

Mohammed Nasr in visita a Teheran per conto di Hamas: riavvicinamento in vista dopo la 'sbandata' dei filo-qatarioti?

Mohammed Nasr, membro del Politburo di Hamas, ha guidato una delegazione del movimento di Resistenza palestinese a Teheran, nell'ambito del 'riallineamento' delle posizioni di Hamas verso l'Asse della Resistenza dopo la 'sbandata' filo-Qatar e filo-Ikhwan che per improvvida decisione di Khaled Mishaal e Moussa Abu Marzouk ha scosso i buoni rapporti con Iran, Hezbollah e Siria nel 2012 e 2013.

In una intervista Nasr ha rivelato che Hamas vuole riportare il borsino delle sue azioni presso la dirigenza iraniana di nuovo "in positivo" partendo dall'apprezzamento e dalla riconoscenza per il continuo sostegno dato dall'Iran alle sue formazioni combattenti, le Brigate Qassam.

Altri argomenti di confronto sono stati: l'espansione delle attività di Resistenza alla Cisgiordania e a Gerusalemme Occupata, le possibilità di una Terza Intifada, la situazione di Gaza dopo l'attacco militare sionista della scorsa estate e il perdurante strangolamento sionista della popolazione palestinese.

I servi di Riyadh del GCC belano e ragliano contro i valorosi combattenti Houthi dello Yemen!

Il 'Consiglio di Cooperazione del Golfo Persico' (GCC), assise internazionale degli emirati e sceiccati sunniti del petrolio, piccoli potentati retrogradi e reazionari dove ex-beduini appena usciti dalla tenda sfruttano senza alcuna abilità o titolo enormi ricchezze naturali svendute senza ritegno agli interessi imperialisti anglo-americani senza che tanta ricchezza costruisca alcunché di durevole, ammirevole o anche solo vada a migliorare le condizioni di vita delle loro popolazioni (spesso a maggioranza sciita o dove comunque gli Sciiti costituiscono importanti minoranze, come rispettivamente accade in Bahrein e nella stessa Arabia Saudita) ha recentemente concluso una sua riunione a Doha.

Alla corte del giovane ma già corrottissimo Emiro Al-Thani, che ha ereditato dal genitore il completo fallimento dei suoi sogni di egemonia nel Mondo Arabo tramite le 'primavere', l'influenza islamista dell'Ikhwan e l'allineamento alla Turchia neo-ottomana di Erdogan, i membri del GCC hanno lanciato un appello per il ritiro delle forze combattenti Houthi che attualmente occupano più di metà dello Yemen dopo aver cacciato via i terroristi takfiri allineati proprio a Riyadh e Doha.

Ovviamente per quel che concerne i combattenti di Ansarullah in Yemen, il GCC potrebbe anche ordinare loro di trasferirsi su Marte, vi sono esattamente le stesse possibilità che le due cose accadano. Lo stesso Ministro della Difesa di Sanaa, riconoscendo il ruolo positivo svolto dagli Sciiti nel battere la minaccia terrorista (qualcosa che nè truppe regoari né i droni e i 'rambo' di Bush prima e di Obama poi erano mai riusciti a fare) ha suggerito invece che gli Houthi entrino ufficialmente a far parte delle forze armate nazionali.

La Siria pronta a riaprire l'ambasciata in Arabia Saudita, i terroristi filo-riyadh depongono le armi e fanno dichiarazioni anti-ISIS!

Sembra proprio che la tenacia e la determinazione del popolo siriano, della sua leadership e delle sue forze armate abbiano convinto definitvamente i codardi e pavidi emiri del petrolio di Casa Saoud che non é possibile alcun 'cambio di regime' a Damasco, né con il sostegno agli islamisti siriani e nemmeno con il ricorso a mercenari stranieri infiammati di bigotta retorica wahabita.

Ovviamente Riyadh fa la cosa giusta solamente dopo avere esaurito ogni altra opzione e siamo certi che il costante e saldo sostegno russo ad Assad e alla Repubblica Araba di Siria sia stato fondamentale per convincere i senescenti cortigiani sauditi della futilità dei loro sforzi per prolungare nel tempo una campagna terroristica che ormai da due anni a questa parte non fa altro che accumulare sconfitte su sconfitte.

Per questo motivo la Siria é pronta a riaprire la propria ambasciata nella capitale saudita, dopo che questa era stata chiusa con gesto teatrale dal Governo di Re Saoud che aveva 'riconosciuto' un 'Governo in esilio' di traditori, fuoriusciti e criminali che si era subito spaccato alle prime difficoltà.

Man mano che si avvicinano i prossimi incontri di Mosca tra i rappresentanti della nazione siriana e i cosiddetti 'oppositori moderati' si assiste  al buffo zampettare del 'leader' di Jaysh al-Islam (formazione del cosiddetto 'Fronte Islamico') Zahran Alloosh che nel suo covo di Ghouta Est (via via sempre più stretto d'assedio dalle forze di Assad, avrebbe rilasciato dichiarazioni sulla necessità di trovare "un accordo" col Governo e di combattere le forze dell'ISIS presenti nell'Est del paese.


Shenyang J-31: ecco l'F-35 Made in China che funziona (e costa anche meno!)

Lo Shenyang J-31, insieme al Chengdu J-20, rappresenta il futuro dell'aviazione della Repubblica Popolare Cinese, ma non solo, é anche previsto che l'ultimo nato in casa Shenyang diventi anche un articolo 'caldo' da esportazione verso paesi sudamericani, asiatici e africani che vorranno dotarsi (a prezzo competitivo) di una macchina di nuova generazione in grado di tenere a bada gli F-35 che dovrebbero nei prossimi decenni entrare in servizio nelle aeronautiche australiana, taiwanese, sudkoreana e di altre piccole potenze asservite a Washington.

Proprio la rivelazione che dal J-31 si aspetta una forte performance sul mercato delle vendite aveva fatto in mesi passati emergere la voce (totalmente non confermata) che la costruzione del jet sarebbe stata lanciata in parallelo col J-20 come seconda metà della nuova generazione di aerei cinesi ma, a causa di suoi non meglio precisati 'difetti', i dirigenti di Beijing avrebbero deciso di 'tenerlo' solo come articolo da esportazione.

Il che sarebbe come dire che gli Usa abbiano deciso di esportare l'F-35 ai loro vassalli perché faceva schifo. In effetti l'F-35 FA SCHIFO, probabilmente anche peggio dell'F-22 ma la decisione di esportarlo era stata presa 'a monte' e molto prima che le sue mille 'magagne' emergessero a pieno.

Comunque questo rumor é stato letteralmente 'abbattuto' dal Presidente della Aviation Industry Corporation of China, Lin Zuoming, che in una intervista ha dichiarato: "In qualunque condizione di combattimento il J-31 può affrontare l'F-35 ad armi pari e vincerlo".

Zuoming ha poi articolato che il desiderio cinese di esportare massicciamente il nuovo jet della Shenyang deriva dalla convinzione di non poter lasciare i mercati mondiali senza un'alternativa economica (ed efficace) alle macchine occidentali.

"Il mondo ha bisogno di essere bilanciato. Non si possono lasciare alcuni articoli come prerogativa esclusiva di una nazione, una parte o un'alleanza".

Il Golan comincia a 'scottare' per gli occupanti sionisti: cittadini siriani innalzano vessilli di Hezbollah!!

Dopo il proditorio attacco sionista contro i dintorni di Damasco era solamente questione di tempo prima che la popolazione della zona collinare del Golan (territorio siriano a tutti gli effetti) riuscisse a far sentire la propria voce, ricordando a Tel Aviv che l'occupazione illegale che si protrae dal lontano 1967 é ancora sentita (e lo sarà per sempre) come un'offesa e un affronto dai cuori di tutti i Siriani.

Questa volta i cittadini del Golan hanno alzato diverse bandiere di Hezbollah ben visibili dagli occupanti militari sionisti, a ricordare che la lotta di liberazione della Resistenza non si limita alle Sheeba Farms.

I militari di Tel Aviv hanno arrestato nove abitanti del luogo per interrogarli, ma di fronte al loro rifiuto di cooperare anche solo con un'affermazione con un illegale regime di occupazione sono stati costretti ben presto a passarli alla custodia degli osservatori ONU che li hanno prontamente liberati.

Bavar-2 velivolo a effetto suolo iraniano per pattugliare e monitorare il Golfo Persico da Hormuz allo Shatt al-Arab!

Nel corso di una esposizione di tecnologia navale civile e militare le autorità della Repubblica Islamica hanno messo in mostra un esemplare dei mini-velivoli a effetto suolo "Bavar-2" frutto degli sforzi per il raggiungimento dell'autosufficienza nel campo militare che impegnano l'Iran da oltre trent'anni.
Con la sua quota di volo quasi a pelo d'acqua, la sua velocità estremamente bassa e la ridottissima traccia radar lasciata dall'elica propulsiva e dal corpo del pilota 'Bavar-2' é indistinguibile da un'onda, da un gabbiano, da un detrito galleggiante. I costosissimi e complicatissimi radar della Quinta Flotta U.S.A. sono perfettamente inutili contro di essa: puntare un missile o un cannoncino sulla sua segnatura vorrebbe dire doverla scegliere tra centinaia di tracce simili, rimandate da oggetti casuali comunemente presenti su un braccio di mare.
Per adesso 'Bavar-2' é solamente un velivolo di pattugliamento e ricognizione ed é armato soltanto di una mitragliera da 12.7mm ma già sono allo studio modelli in grado di portare un siluro o un piccolo missile antinave.

martedì 9 dicembre 2014

La Difesa Aerea Iraniana inquadra un ricognitore U-2 di Obama, questo fa dietro-front e fugge di gran carriera!

Recentemente a più riprese abbiamo annunciato migliorie e ampiamenti della rete di individuazione, monitoraggio e difesa aerea della Repubblica Islamica Iraniana, adesso, siamo lieti di annunciare con il sostegno dei fatti, abbiamo la certezza che tali ampliamenti e migliorie siano perfettamente efficaci e funzionali.

Nel corso del week-end infatti un aeroplano americano da ricognizione modello U-2  é stato individuato e inquadrato dai radar iraniani e un ultimatum gli é stato prontamente inviato affinché lasciasse immediatamente lo spazio aereo appena invaso.

Evidentemente memore della fine del drone RQ-170 e non volendo diventare il 'Gary Powers' del XXI secolo, il pilota dell'apparecchio ha saggiamente seguito il consiglio invertendo la rotta mentre nella stazione radar responsabile dell'intercttazione probabilmente scattavano le congratulazioni reciproche e le pacche sulle spalle.

L'U-2 al momento della sua entrata in servizio era considerato irraggiungibile da radar o armi antiaeree, ma i decenni successivi dimostrarono come spesso accade che le 'meraviglie tecnologiche' made in Usa sono ricche di pecche e punti deboli.

Yemen: accordo tra gli Sciiti e i separatisti del Sud, sarà riforma federale!!

Un grande cambiamento incombe sull'orizzonte politico-istituzionale dell'Ex-Arabia Felix, i combattenti sciiti Houthi dell'organizzazione Ansarullah e i separatisti meridionali che vorrebbero ricostituire la Repubblica Democratica dello Yemen del Sud sono arrivati a un accordo per una riforma della Costituzione e dell'ordinamento del paese in senso federale.

Il portavoce di Ansarullah Mohammed Abdul Salam ha dichiarato che l'accordo é stato siglato durante un incontro coi capi del movimento separatista Ali Nasir Mohammad e Ali Salim al-Beiz. Il grande sconfitto anche questa volta é il partito Islah filo-qatariota che sperava di usare i separatisti meridionali come 'pedina' contro gli Houthi.

Lo Yemen del Sud venne fagocitato con la violenza dopo il crollo dell'URSS e, quando cercò di sottrarsi a un'unificazione imposta che andava tutta a svantaggio dei territori meridionali, venne aggredito militarmente e occupato.

Il Ministro degli Esteri di Assad, in visita in Iran, 'incassa' la solidarietà di Teheran per il provocatorio attacco sionista!!

Il Ministo degli Esteri della Repubblica Islamica, Javad Zarif, ha approfittato dell'incontro a Teheran con il suo anziano ed esperto collega siriano Walid Moallem per esprimere a titolo personale ed ufficiale la solidarietà verso il Governo e il popolo siriano colpiti dal proditorio, provocatorio, incosciente attacco aereo sionazista nei dintorni di Damasco.

Naturalmente il motivo della visita iraniana di Moallem, prevista da tempo, era tutt'altro; segnatamente quello di comunicare ai vertici iraniani gli sviluppi del recente incontro di Sochi tra Lavrov, Putin e lo stesso Moallem e il procedere dei preparativi per la conferenza diplomatica di Mosca durante la quale verrà "neutralizzata" la cosiddetta 'opposizione siriana moderata'.

Ma la presenza di un così alto funzionario siriano in Iran ha dato modo a Zarif di rincarare la dose ulteriormente rispetto alla già netta condanna dell'atto aggressivo pronunciata in precedenza. "Questo evento ha il merito di evidenziare e rafforzare vieppiù la nostra affermazione che l'ISIS e il terrorismo takfiro estremista nella regione sono strumenti e pedine in mano al regime sionista, che vengono manipolati e mosse in modo da portare avanti i suoi interessi".

Continuano i bombardamenti libanesi contro i terroristi nella zona di Arsal: i takfiri rispondono con un'autobomba!!

Solo un ferito, questo il segno che la "rappresaglia" terrorista contro le forze militari libanesi che stanno conducendo le operazioni nella zona di Arsal per schiacciare definitivamente i gruppi estremisti wahabiti presenti in zona (che vorrebbero trasformare il Libano del Nord in una specie di 'retrofronte' per le loro operazioni contro la Siria) sono sempre più disperati, pressati, costretti a misure d'emergenza prive di efficacia.

Dopo l'avvertimento lanciato dal Generale Qahwaji, i reparti dell'Armee Libanaise  hanno iniziato a bombardare con l'artiglieria sentieri e percorsi che permettono a militanti armati di muoversi avanti e indietro dalla frontiera siriana. In risposta a ciò i takfiri avevano ucciso il militare Ali al-Bazzal, caduto nelle loro mani in precedenza.

Ma le operazioni militari dell?Esercito di Beirut non si sono arrestate anzi; per cui i takfiri hanno imbottito di esposivo l'auto di un tale Hassan Ezzeddine e hanno cercato di usarla come arma, ma come abbiamo detto senza nessun successo, considerando quanti morti e danni é in grado di fare un'autobomba competentemente confezionata e collocata.

Ex-mufti libico al soldo del Qatar (e dell'ISIS) incita contro il Governo legittimo dai microfoni di agenzia stampa turca!

Abbiamo spiegato più volte nei nostri articoli che la dolorosa guerra civile che sta travagliando la Libia non é altro che il frutto avvelenato delle mire espansionistiche Turche e Qatariote che hanno approfittato e 'dirottato' l'iniziale esplosione di malcontento anti-gheddafi per creare dal nulla una nuova 'primavera araba' che servisse unicamente i loro interessi a costo di precipitare il paese nordafricano (come é successo) nel caos e nel sangue.

Visto che adesso le milizie islamiste di Bengasi e di Misurata stanno lentamente perdendo la preminenza che avevano guadagnato (il capoluogo di cirenaica é quasi caduto sotto l'offensiva congiunta dell'Esercito governativo e del Signore della Guerra Haftar), mentre ora sono le posizioni islamiste al confine con la Tunisia a finire sotto il fuoco degli elicotteri, Ankara e Doha stanno mobilitando i loro pupazzi per correre ai ripari.

Tale burattino é l'Ex-mufti di Libia Sadeq al-Ghiryani il quale parlando ai microfoni dell'agenzia turca Anadolu ha lanciato appelli ai Libici all'estero di accorrere in patria per combattere quelle che con sprezzo del ridicolo ha chiamato 'forze controrivoluzionarie'.

Al-Ghiryani ovviamente non ha alcuna autorità per lanciare tale appello visto che il suo incarico di Mufti gli é stato tolto un mese fa dal Parlamento legittimo del paese, infuriato per le sue dichiarazioni pro-milizie, pagate con i dollari di casa Al-Thani.

Il messaggio é chiaro, Ghiryani ovviamente non sta chiamando a raccolta "I Libici" ma tutti gli estremisti indottrinati dai bigotti predicatori ikhwaniti da tutti i paesi dove purtroppo sono presenti moschee pagate dall'Emiro del Qatar; così si estende l'influenza della Fratellanza Musulmana e gli errori teologici e religiosi che fanno comodo ai servi arabi dell'imperialismo americano e sionista!

L'unica consolazione é che se qualche feccia ikhwanita risponderà al richiamo del pastore di porci Ghiryani  e si recherà in Libia almeno non andrà in Irak o in Siria con gli altri fantocci ikhwaniti foraggiati dal Qatar e dalla Turchia che compongono l'ISIS.

Un milione di iraniani entrano in Irak per la festività di Arbaeen, senza nemmeno bisogno del 'visto'!

2009: 12.500.000 di persone
2010: 14.000 000 di persone
2011: 15.500.000 di persone
2012: 17.000.000 di persone
2013: 18.000.000 di persone

Questa tabella riassume il numero stimato dei partecipanti riunitisi nella città sacra sciita di Karbala per la ricorrenza dell'Arbaeen negli ultimi cinque anni; l'Arbaeen, commemorazione del martirio di Hussein che si tiene quaranta giorni dopo la festività dell'Ashoura.

Quest'anno alcuni commentatori prevedevano che sarebbe stato difficile eguagliare i record degli anni passati a causa della situazione in Irak e della minaccia di attentati terroristici.

Sciocchi!

Questi commentatori (quasi tutti molli americani ed europei, possiamo scommetterci) non capiscono la mentalità sciita e non riescono a comprendere che la prospettiva di una possibile morte nel luogo più santo dello sciismo nell'anniversario del martirio di Hussein semmai può essere uno SPRONE affinché numeri ancora più impressionanti di fedeli si rechino in pellegrinaggio!

Infatti almeno un milione di iraniani hanno attraversato il confine con l'Irak e altre centinaia di migliaia sono attesi nelle prossime ore.

Sotto la dittatura di Saddam Hussein era PROIBITO festeggiare pubblicamente l'Arbaeen e nessun accesso di fedeli iraniani era possibile. Anche sotto l'occupazione militare americana questo divieto fu mantenuto.

Adesso invece il Governo irakeno di Haider Abadi ha addirittura abolito la necessità di munirsi di visto per l'espatrio visto che l'enorme richiesta degli stessi rischiava di mettere in crisi la burocrazia dello Stato mesopotamico.

Vogliamo pensare che tale facilitazione sia anche da intendersi come un 'grazie' alla Repubblica Islamica che in molti validi modi sta aiutando l'Irak a fronteggiare la minaccia terroristica dell'ISIS.

Altro che 'bloccare l'influenza iraniana' come speravano gli Usa e Tel Aviv...la minaccia takfira sta rinsaldando sempre più i rapporti Bagdad-Teheran: a livello politico, diplomatico, militare e religioso!!!

lunedì 8 dicembre 2014

Svelato il "mistero" dell'abbattimento in territorio siriano di un velivolo sionista: "Non era un jet, era un drone!"

Immagine di repertorio
Questo articolo fa parte della cerchia dei nostri scritti di cui siamo particolarmente fieri giacché il solo fatto di essere in grado di comporlo dimostra che OLTRE QUATTRO ANNI di costante, meticoloso, certosino impegno giornalistico volto alla costruzione di un outlet informato, preciso, reattivo e affidabile sono effettivamente serviti a qualche cosa.

Nel corso di questa giornata più di uno dei nostri lettori ci ha chiesto quanto esistesse di vero riguardo alla notizia del duplice bombardamento sionista nei dintorni della capitale siriana Damasco (vicino all'aeroporto internazionale e ad Al-Dimas, sede di uno scalo aereo minore).

Abbiamo risposto che sapevamo che gli 'attacchi' erano stati incredibilmente limitati e non conseguenti né con l'ipotesi di un 'aiuto' sionista ai terroristi takfiri spalleggiati dal Mossad e nemmeno  con quella dell'inizio di una campagna offensiva di Tel Aviv contro le strutture difensive del Governo Siriano.

In seguito abbiamo potuto affermare con certezza grazie ai nostri contatti che lo scopo recondito dell'aggressione sionista era quella di far "scoprire" le batterie antiaeree siriane per poterle mappare e valutare in vista di futuri attacchi e che benissimo ha fatto il comando siriano a non cadere nella trappola provocatoria.

Quindi ci é stato chiesto conto della notizia uscita su un outlet internazionale più che affidabile riguardo all'abbattimento di un jet del regime ebraico nel corso dell'incursione aerea intorno alla capitale siriana.

Ora, grazie a un altro dei nostri fidati contatti possiamo rispondervi, citando direttamente le parole di questa fantastica persona: "Non so per colpa di chi ma pare proprio che un drone sia diventato "un jet"!".

In effetti l'abbattimento di un aereo sionista non avrebbe avuto senso col contegno difensivo del comando siriano visto che per raggiungerlo e colpirlo almeno un radar avrebbe dovuto venire acceso e quindi esposto (a meno che l'abbattimento non fosse stato realizzato con molta abilità e fortuna da una batteria di artiglieria o da un lanciamissili spalleggiabile; il che é possibile se il bersaglio sta volando basso e lento, anche se piloti minimamente competenti come si suppone siano quelli sionisti dovrebbero evitare di volare in quel modo in un attacco di questo genere, cercando invece di sparare le 'smart bomb' regalate da Obanana da altezza e distanza di sicurezza).

Invece l'abbattimento di un drone 'va a fagiolo' con lo scenario prospettato visto che per 'spottare' eventuali radar accesi in risposta sarà stato certo non solo uno ma un vero e proprio "sciame" di UAV a essere stato liberato nei dintorni dei cieli siriani, a quota e velocità di loitering.

Uno di questi é finito nei mirini dei militari siriani che he hanno fatto pronta giustizia!

ALLAH SOURIYA BASHAR WA BASS!!!!!!!!!!!!!!!


L'Esercito Irakeno strappa diversi villaggi all'ISIS ed elimina il terrorista Abdelrahman al-Masri!!

Nel Nord dell'Irak i villaggi di Aziz Balad, Hatheera e Tal al-Thalab sono stati strappati al controllo dei tagliagole takfiri dell'ISIS e del loro lercio e sempre più ristretto e declinante califfato dalla poderosa offensiva scatenata nelle ultime ore dalle truppe regolari di Bagdad e dalle milizie volontarie sciite che continuano a vedere le proprie fila ingrandirsi grazie all'arrivo di migliaia di volontari entusiasti dalle popolose province meridionali, roccaforti dello sciismo irakeno.

Nell'avanzata dozzine di terroristi wahabiti sono stati eliminati e grandi quantità di armi e munizioni, comprese decine di veicoli caduti in mano ai terroristi nel corso della loro offensiva di inizio estate, sono state recuperate e immediatamente rimesse in campo questa volto contro i loro precedenti proprietari.

Anche ad Ovest, nella Provincia di Anbar, un efficace attacco aereo ha vaporizzato sedici miliziani del Daesh insieme al noto capo terrorista egiziano Abdelrahman al-Masri, che stavano viaggiando nei dintorni della cittadina di Hit.

Intanto da Bagdad arriva la notizia che una nuova forza di manovra di circa ventimila uomini é stata assemblata dai comandi irakeni per la prossima offensiva verso Mosul. Per scatenare questo attacco che potrebbe vibrare il colpo mortale all'ISIS in Mesopotamia si attende di finalizzare gli accordi con Iran e autorità della provincia curda che dovrebbero supportare il tutto rispettivamente con attacchi aerei (come quelli già avvenuti la settimana scorsa) e con contemporanee offensive da Est.



Doppio attacco aereo sionista contro strutture siriane attorno a Damasco: Iran e Russia chiedono reazione internazionale!!

Anche noi come i nostri ottimi e attenti lettori siamo stati raggiunti nella tarda giornata di ieri dalle notizie degli attacchi aerei sionazisti contro strutture aeroportuali siriane nei dintorni di Damasco: le zone coinvolte sarebbero l'aeroporto internazionale nel Rif di Damasco e la zona di Al-Dimas a ovest della capitale.

Avendo verificato che le incursioni erano state molto limitate e che non vi erano nemmeno state vittime abbiamo deciso di attendere a esprimere le nostre valutazioni in merito fino a quando i nostri contatti in loco non avrebbero saputo comunicarci ulteriori dettagli.

Adesso possiamo con sicurezza affermare che la natura 'tentativa' e limitata del raid aereo sionista dimostra che tale provocazione era unicamente mirata a voler provocare una reazione delle difese aeree siriane dando modo a Tel Aviv di 'riempire' i buchi di intelligence riguardo il recente rafforzamento dell'antiaerea attorno alla capitale.

Tuttavia i radar di allarme precoce avevano rivelato ai Generali di Assad riguardo alla natura parziale e limitata degli attacchi guidando alla decisione di non reagire per non fare il gioco del nemico rivelandogli le informazioni che cercava.

Sappiamo benissimo che la Siria é in grado di abbattere i jet sionisti, lo ha già fatto in passato, ma il non poter sapere in anticipo quanto il suo scudo antiaereo sia stato potenziato scoraggerà il regime ebraico di occupazione della Palestina dal tentare incursioni massicce per venire in aiuto dei suoi alleati terroristi takfiri.

La Repubblica Islamica Iraniana e la Repubblica Federale Russa hanno sporto ufficiali reclami presso le Nazioni Unite condannando l'atto di pirateria militare del regime canaglia di Tel Aviv e chiedendo l'adozione di 'misure severe' contro chi intraprenda simili 'aggressioni ingiustificate'.

La Repubblica Iraniana aumenta il proprio budget militare di due miliardi di Euro!

Il Presidente della Repubblica Islamica Iraniana Hassan Rohani ha ufficialmente proposto all'assemblea dei Majlis (il Parlamento di Teheran) la bozza di bilancio 2015, un documento di programmazione economica che comprende spese complessive per 238 miliardi di Euro.

In particolare, nelle previsioni di spesa si nota un aumento del 32,5 per cento della quota di risorse dedicate alla difesa, che ammontavano a sei miliardi e 100 milioni di Euro nel 2014 e il prossimo anno aumenteranno a circa otto miliardi e 100 milioni.

Questo considerevole aumento dimostra come la Repubblica Islamica, che ha investito tantissimo in questi ultimi trent'anni per rendersi il più possibile autonoma e indipendente per tutto quanto concerne le proprie politiche di Difesa, non abbia alcuna intenzione di farsi intimidire dalle cospicue spese belliche annunciate in questi mesi dalle monarchie reazionarie del Golfo, allineate ai diktat dell'imperialismo americano e sionista.

Bogdanov a Beirut ha incontrato Nasrallah; mistero totale sui temi del loro colloquio!

Sempre più profondo l'impegno diplomatico russo nei confronti del Paese dei Cedri: ormai é chiaro che Mosca ha una strategia ampia e comprensiva per il Medio Oriente che non si basa sterilmente sul confronto violento con i propri avversari (cifra caratteristica dell'imperialismo cafone Made in Usa) ma vuole invece coinvolgere e ricompensare quegli attori politici che siano disposti ad abbandonare posizioni distruttive e assumere ruoli positivi, come ad esempio la Turchia e persino la cosiddetta 'opposizione moderata' siriana.

Il Viceministro degli Esteri Bogdanov, recentemente tornato in Libano (dopo la precedente visita dell'anno scorso) ha incontrato il Segretario Generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah, insieme all'Ambasciatore russo Aleksandr Zasypkin e dal responsabile del movimento sciita per le Relazioni Internazionali Ammar Musawi.

Non sono stati rilasciati dettagli riguardo gli argomenti toccati dal quartetto nel corso dell'incontro, che pure si é protratto a lungo; siamo quindi certi che, da maestri della diplomazia quali sono sempre stati, gli inviati del Cremlino in Libano stiano tessendo una trama ampia e complessa, che (speriamo) potrebbe stabilizzare una volta per tutte  un'area compromessa e travagliata da decenni di maldestri interventi occidentali e americani.

"Freccia Misteriosa": i servizi segreti della Repubblica Islamica rivelano al mondo i loro "lavori bagnati"!

"мокрое дело" (mokroye delo - lavoro bagnato) é un eufemismo coniato dai servizi segreti russi (riprendendo un modo di dire della 'Fenya', lo slang dei criminali) per indicare un'operazione di spionaggio che coinvolga un omicidio (nel quale cioé, si debba 'bagnare' il terreno -col sangue del bersaglio-).
I loro colleghi iraniani hanno un'altra espressione (se possibile ancora più evocativa) per indicare questo tipo di procedura; essi la chiamano "Freccia Misteriosa".

Ora, noi di PALAESTINA FELIX, per principio, non siamo molto favorevoli agli omicidi extra-giudiziali, quando sono compiuti da un'entità Statale, perché consideriamo che lo Stato sia un'ente di Diritto e, almeno in teoria, dovrebbe ricorrere PRIMA alla Forza del Diritto che non al Diritto della Forza, anche in questo noi tracciamo un confine morale e ci innalziamo sopra ai 'tifosi' del regime occupante sionazista che invece si beano e si gloriano degli assassinii del Mossad (come il regista Steven Spielberg che ci fa film di propaganda sopra dopo aver scoglionato i pubblici di mezzo mondo con nenie sviolinose e cappotti rossi di piccole ebree).

Tuttavia esistono casi nei quali, vista l'assenza di organismi internazionali imparziali ed affidabili (vedasi la cronica impotenza dell'ONU a prendere alcun provvedimento effettivo contro l'imperialismo americano e sionista e la maniera squlibrata e faziosa in cui viene usata la Corte Criminale Internazionale), l'azione extragiudiziale può risultare l'unica praticabile per far pagare le sue colpe a un criminale altrimenti irraggiungibile con altri mezzi.

In questo caso la 'Freccia Misteriosa' é più che giustificata.

Il Ministero dell'Intelligence di Teheran ha in questi giorni rivelato (a debita distanza di tempo per proteggere identità e sicurezza degli agenti in esse coinvolte) le specifiche di una serie di azioni 'Freccia Misteriosa' che hanno impegnato i suoi operativi; vediamo dove e come:

-In Pachistan alcuni mesi fa il capo della cellula terrorista takfira "Jaish ul-Adl" e il suo luogotenente (che era anche suo nipote) sono stati eliminati da agenti iraniani.

-Sempre in Pachistan un certo "Sheikh Nadim", responsabile dell'uccisione di due ingegneri iraniani che stavano costruendo un ponte, nonché della morte di quindici sciiti pachistani é stato raggiunto dalla 'Freccia Misteriosa'.

-Un cittadino pachistano che nel 1994 aveva contattato un agente dell'antidroga iraniana, lo aveva condotto nelle vallate di Sirjan con la scusa di mostrargli un percorso usato da trafficanti di droga sulla rotta Pachistan-Iran e poi lo aveva fatto precipitare in un crepaccio é stato identificato e raggiunto a sua volta dalla 'Freccia Misteriosa'.

-Il terrorista Mohammad Bozorg-Zadeh che tra 2008 e 2009 aveva collaborato all'uccisione di quattordici poliziotti iraniani ed era quindi fuggito in Tanzania dove sperava di far perdere le proprie tracce é stato identificato e punito con la stessa procedura degli altri. Costui, anche dalla Tanzania, forniva fondi e favori alla cellula 'Jaish ul-Adl'

-Infine la mattina della 'Giornata di Gerusalemme' del 2014 a Shiraz un attentato preparato da un Egiziano e un Tunisino é stato sventato dal pronto intervento dell'Intelligence iraniana: il terrorista Egiziano é morto nell'operazione mentre il suo complice é stato catturato e imprigionato.

Maliki ad Al-Manar: "L'ISIS ci é stato aizzato contro perché non abbiamo voluto tradire la Siria!"

Non le manda certo a dire il Vicepresidente irakeno Nouri al-Maliki; dopo avere conferito coi vertici dello stato libanese e avere incontrato anche il Segretario Generale di Hezbollah l'Ex-premier di Bagdad ha rilasciato un'intervisa col canale Al-Manar nella quale si é diffuso a parlare della situazione regionale.

E proprio nel corso di questa ha espresso la convinzione che l'Irak sia stato aggredito dai tagliagole dell'ISIS/Daesh per aver rifiutato di allinearsi al fronte antisiriano suscitato da Arabia Saudita, Qatar e Turchia per arrivare al rovesciamento del Governo legittimo secondo i desideri sionisti e americani.

"Abbiamo rifiutato di prendere parte all'aggressione ordita contro la Siria perché rappresentava il preludio a una guerra contro di noi, contro la Resistenza libanese, contro l'Iran per ridisegnare la regione secondo i voleri di Washington e Tel Aviv".

Maliki si é rallegrato del fatto che ormai la cosiddetta "opposizione moderata" coccolata da Obama e dalla NATO abbia ormai rinunciato a ogni speranza di vittoria militare e stia attivamente trattando una soluzione politica che verrà raggiunta a Mosca sotto l'egida di Vladimir Putin e Sergei Lavrov.

La Marina sionazista rapisce dodici pescatori palestinesi nella più grave violazione della tregua di agosto!!

La marina del regime ebraico di occupazione della Palestina ha proditoriamente aggredito e rapito ben dodici pescatori palestinesi che, come d'uso, stavano gettando le reti al largo di Gaza per procurare cibo al ghetto costiero strangolato dall'assedio sionazista.

I dodici erano a bordo di quattro 'hasakah', i tradizionali barconi da pesca palestinesi al largo di Al-Sudaniyya nel Nord della Striscia, lo ha riferito il Centro Al-Mezan per i Diritti Umani. La guerra sionista contro il carcere a cielo aperto di Gaza si é conclusa il 26 agosto con una tregua mediata indirettamente presso il Cairo con  cui gli Shylock sionisti affamatori di donne e bambini si "impegnavano" a lasciare libero accesso ai pescherecci di Gaza entro il limite delle Sei Miglia nautiche.

Adesso però da settembre in avanti si sono ripetute sempre più violazioni, aggressioni anche armate e rapimenti che dimostrano come Tel Aviv non possa mai essere considerata un partner onesto di qualunque accordo: Tel Aviv va solo battuta e sconfitta militarmente con forza preponderante, l'unica regola che rispettano é la legge del più forte e la paura di peggiori danni e sconfitte é l'unica molla che possa vincolarla.

domenica 7 dicembre 2014

Tutta la VERITA' sul fallito attacco dell'ISIS contro l'aeroporto di Deir Ezzour! Il trionfo delle truppe di Assad!

Con il passare delle ore appare sempre più chiaro che quanto avvenuto nei dintorni dell'Aeroporto/Base Aerea di Deir Ezzour sia completamente conforme a quanto avevamo segnalato noi nel nostro primo articolo in merito e del tutto diverso da quanto pubblicato su siti e testate allineate o simpatizzanti coi terroristi antisiriani e, purtroppo, da quei siti e quelle testate che "per completezza" o per paura di 'bucare lo scoop' riprendono acriticamente ogni boiata che piova dalle labbra di Rami Abdelrahman o dalle parabole di Al-Jazeera.

Non vi é stata alcuna 'penetrazione del perimetro', nessun abbandono di postazioni lanciarazzi, né tantomento alcuna 'strage' di soldati siriani, anzi, gli aerei Sukhoi e Yak-130 dell'aviazione siriana e gli elicotteri d'attacco Mi-24 si sono avvicendati in caroselli incessanti sopra le forze terroriste che cercavano di avvicinarsi alla base, mettendole infine in fuga con pesantissime perdite.

Anche il capo takfiro Raami Hussayn Al-Hussayn ha trovato la morte nel fallito assalto all'aeroporto che si giustifica (e questo farà LA FELICITA' dei nostri lettori che ci accusavano di "trascurare" il fronte di Raqqa) con il bisogno dell'ISIS di sviare l'attenzione dell'Esercito Siriano (che sta avanzando proprio su Raqqa) con una nuova 'crisi' verso la quale inviare rinforzi.

Il tentativo é miseramente fallito e le forti perdite sostenute in questa debacle si faranno certo sentire quando le truppe governative attraverseranno l'Eufrate per liberare anche la porzione orientale della città.

Intensi scontri tra Armee Libanaise e terroristi, mentre l'ostaggio Al-Bazzal viene sgozzato!

Dopo l'intenso bombardamento scatenato contro Al-Rahwa dall'artiglieria libanese (dopo le dichiarazione del Generale Qahwaji) le forze armate di Beirut hanno iniziato ad avanzare verso la zona di Al-Dib, attorno ad Arsal, per neutralizzare le cellule terroriste wahabite legate ad Al-Nusra che si nascondono in quella zona e che ultimamente si erano rese attive con attentati e agguati.

Subito sono scoppiati furiosi combattimenti con numerosi morti, sul cui numero, fazione e identità non disponiamo ancora di informazioni accurate, che cercheremo di riportarvi in seguito man mano che arriveranno nuovi dispacci e dati.

Il fuoco di copertura dell'artiglieria é stato intenso anche in questi scontri, comunque. Purtroppo si é poi diffusa la notizia che l'ostaggio Ali Al-Bazzal, catturato dai takfiri nel corso degli scontri di agosto, é stato ucciso dai suoi carcerieri. Sarebbero più di 20 i militari libanesi ancora prigionieri dei terroristi.

Stupido raid dei 'Rambo' di Obama in Yemen causa la morte di due ostaggi in mano ad Al-Qaeda!

"Tranquilla signora, suo marito sarà a casa per Natale!", avevano sbruffonamente promesso gli ufficiali americani alla Sudafricana Yolande Korkie, promettendole  festività al sole australe (nell'emisfero meridionale Natale é d'estate) insieme al suo amato consorte, insieme al quale era stata catturata dai wahabiti di Al-Qaeda nella Penisola Araba nel maggio 2013.

Sappiamo benissimo che Al-Qaeda nella Penisola Araba non esisterebbe senza i finanziamenti e gli aiuti dell'Arabia Saudita, alleatissima di Washington, e che quindi la sua presenza é solo una scusa per giustificare le ingerenze americane nell'Ex-Arabia Felix.

Ma questa volta il 'blitz' dei superarmati e superaddestrati 'Rambo' di Obama é andato malissimo e Pierre Korkie sarà in effetti a casa per Natale, ma morto e in una cassa.

I combattenti sciiti di Ansarullah hanno conquistato oltre metà dello Yemen in circa tre mesi, spingendo tra l'altro anche le truppe regolari di Sanaa a 'raddrizzare i loro numeri' e impegnarsi sul serio in efficaci operazioni antiterrorismo, come quella che ha liberato otto ostaggi circa una dozzina di giorni fa.

Oltre a Korkie anche un altro ostaggio dei terroristi é rimasto ucciso nel 'flop' dei berretti verdi Usa, il suo nome era Luke Somers; il tentativo di liberazione é avvenuto nella regione meridionale yemenita di Shabwa, precisamente presso il Wadi Abdan Al Daqqar. La cellua qaedista che tratteneva gli ostaggi era guidata da Mubarak al-Harad.