sabato 1 giugno 2013

Rinviate le elezioni in Libano a causa dell'instabilità a Tripoli e alla mancanza di consenso sulla legge elettorale!

Con il Paese dei Cedri in preda all'instabilità a causa della condotta sconsiderata dei politicanti filosionisti e filoamericani che hanno fatto di tutto per cercare di coinvolgere il Libano nel conflitto in atto in Siria tra le forze regolari e i mercenari wahabiti e qaedisti fatti affluire da tutto il mondo, con la mancanza di consenso su una nuova legge elettorale che debba sostituire quella promulgata ormai negli anni '60 e con un Premier incaricato che fatica a comporre un Governo che sostituisca quello del dimissionario Mikati, il Parlamento di Beirut ha esteso il proprio mandato rinviando le elezioni fino a quando queste emergenze non possano essere superate.

La decisione é stata criticata da molti, come ad esempio il leader cristiano maronita alleato di Hezbollah e Amal, l'Ex-generale Michel Aoun che ha dichiarato: "Quando un paese é in crisi i Parlamenti non devono estendere la loro durata ma semmai dimettersi subito per dare al popolo la parola!". Si sono registrate marce e assemblee pacifiche in diverse zone della capitale, con cui i cittadini hanno espresso la loro delusione per la decisione e hanno chiesto un rapido ricorso alle urne.

Secondo quanto riportato l'estensione delle funzioni del parlamento potrebbe estendersi fino al novembre 2014; vale a dire per un periodo di ben 17 mesi.

Re Saoud smentisce 'Asharq Alawsa' e parte per visitare il collega despota del Marocco, ma la crisi di successione é solo rinviata...

Per la seconda volta in otto mesi le fonti del quotidiano londinese "Asharq Alawsa" che avevano dato, dopo lunga assenza dal proscenio mediatico, il Re saudita Abdallah come in coma e attaccato al respiratore artificiale, sono state smentite dai fatti, visto che il tiranno di Riyadh, occupante illegittimo dei luoghi sacri dell'Islam, finanziatore di moschee e madrasse wahabite, foraggiatore dei terroristi assassini in Siria e in altri paesi mediorientali e asiatici, si é imbarcato ieri per andare a visitare un altro despota filoamericano e filosionista: il Re del Marocco.

Ma ovviamente questo 'coup de theatre' se segnala un grave "buco" giornalistico per la testata inglese in lingua araba, poco vuol dire in senso assoluto visto che non si può pensare, nonostante il pizzetto ostinatamente tinto di 'Grecian' che l'ultraottuagenario monarca possa scampare alla trista mietitrice ancora a lungo.

Una volta sotterratolo, gli accordi presi oltre mezzo secolo fa dai cosiddetti "Sudairi Seven" potrebbero venire meno per la prima volta visto che ormai dei fratelli di Abdallah potenzialmente incoronabili non saranno rimaste che due o tre vecchie cariatidi senili, rimbambite e malandate e i rappresentanti delle 'giovani' generazioni potrebbero chiedere un nuovo sistema di assegnazione del trono, ogni principe mettendo in campo le sue risorse, economiche, diplomatiche o anche militari.

I 'riformisti' iraniani ponderano se sacrificare un candidato dei due che sono stati accettati per le prossime presidenziali!

La 'corrente riformista' in Iran é composta da coloro che, per ingenuità o per calcolo, preferiscono far finta di non sapere che non esiste 'concessione' che la Repubblica Islamica possa fare nei confronti del campo imperialista-sionista che non verrebbe interpretata come 'segno di debolezza' e che non si risolverebbe in un INCREMENTO degli attacchi diretti e indiretti delle potenze arroganti contro Teheran, il suo popolo e la sua Rivoluzione; questo perché le questioni sollevate dagli imperialisti contro l'Iran non sono altro che PRETESTI. Quello che il mondo imperialista vorrebbe é solo e soltanto il crollo dell'Iran islamico e il suo ritorno a un regime di dittatura 'amica' di Tel Aviv e Washington come ai tempi dello Scià.

Adesso questi 'riformisti' si sono resi conto che avere due candidati (su otto) alle prossime elezioni presidenziali del 14 giugno, pregiudica la loro possibilità di attrarre consenso e, conseguentemente, stanno pensando di eliminarne uno (Mohammad Reza Aref ) con l'intesa che, qualora l'altro (Hassan Rohani) dovesse risultare vincitore lo chiamerebbe al suo fianco come Vicepresidente.

Noi di Palaestina Felix osserviamo questi rivolgimenti e riposizionamenti augurandoci, che, come già con l'elezione di Ahmadinejad e con la sua riconferma contro il pupazzo Moussavi, il popolo della Repubblica Islamica sarà in grado di capire quale candidato saprà meglio difendere le conquiste della Rivoluzione e gli interessi delle masse, non solo iraniane, ma di tutto l'Asse della Resistenza che si é irraggiato da Teheran attraverso tutto il Medio Oriente.

venerdì 31 maggio 2013

Arrestato in Libano Mohiuddin Mahmoud Shihab, il "macellaio di Houla" responsabile della morte di oltre cento civili siriani!


I servizi di sicurezza dell'Armee Libanaise hanno arrestato il terrorista Mohiuddin Mahmood Shihab nella zona centrale della Vallata della Biq'a, questo leader wahabita é uno degli autori della brutale strage di Houla, perpetrata un anno fa nella campagna di Homs, dove decine di civili indifesi, nella maggior parte bambini, sono stati ritrovati senza vita, sgozzati con le mani legate.

Il massacro, lo ricordiamo, avvenne pochi giorni prima di una riunione all'ONU durante la quale Usa, NATO, Israele e loro servi speravano, con lo scandalo di una tale strage, di far passare la risoluzione che autorizzasse attacchi aerei contro la Siria; sperando che la loro propaganda riuscisse a far passare il Governo di Assad per colpevole dell'atto.

Il fallimento di quel piano criminale rappresentò uno dei punti di svolta della vicenda siriana.

Dieci Mig-29M2 pronti alla consegna per l'aviazione siriana! Mosca non scherza e si prepara a rafforzare ulteriormente Assad!

Sergei Korotov, amministratore delegato del gigante dell'aviazione Mikoyan, diretto erede del MiG-OKB che scrisse le pagine più formidabili dell'aeronautica sovietica, ha rivelato come una delegazione siriana a Mosca sia impegnata a trattare una nuova consegna di MiG-29M2.

E' chiaro che questa rivelazione é stata temporizzata al secondo con le recenti affermazioni del Ministro della Difesa di Mosca che ha avvertito come la Russia si senta svincolata da ogni impegno preso per non rifornire la Siria di armamenti offensivi, alla luce dell'ansia di certi paesi europei e occidentali di iniziare a fornire armi ai terroristi wahabiti attivi contro Assad e il suo Governo legittimo.

Il MiG-29M2 é la versione più avanzata e moderna del jet da superiorità aerea entrato in servizio nell'aeronautica dell'URSS a metà anni '80 (quindi sensibilmente più recente di F-15 ed F-16 americani, quasi coevo dell'F-18) e prontamente passato a paesi satelliti e stati-clienti.

La Russia ha già fornito addestratori jet di ultima generazione al Governo di Assad (Yak-130); pur potendo venire usati anche per scopi militari (specialmente attacchi al suolo) questi apparecchi però non potevano essere utili per difendere lo spazio aereo siriano. Sembra che in trattativa ora ci sia una prima partita di 10-12 macchine, che potrebbe però essere seguita da altre.

Scoperta la fossa comune di un massacro sionista del 1936; in Palestina gli Ebrei sterminavano BEN PRIMA di ogni 'Shoà'!

Nel 1936, quando il Cancelliere di Germania Adolf Hitler faceva volare colombe bianche di fronte al braciere olimpico a Berlino, quando Ossiewitz era ancora soltanto un sonnolento paesino rurale polacco, quando lo Zyklon-B veniva sintetizzato dalla IG-Farben come insetticida contro l'infestazione da pidocchi, tre anni prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, due anni prima della Notte dei Cristalli, gli invasori sionisti della Palestina erano già impegnati a massacrare i legittimi abitanti della Palestina su scala industriale, seppellendone i cadaveri ammonticchiati in fosse comuni che solo oggi, emergono detonando la loro carica d'orrore sepolto e nascosto da oltre settanta anni.

Per fortuna la fossa comune in questione é stata scoperta vicino a un cimitero arabo; se fosse stata scoperta da scavatori sionisti sarebbe senza dubbio stata svuotata nottetempo e ogni prova dei massacri compiuti ancora prima della "Nakba" sarebbe stata occultata e dispersa. Ma lo Sceicco Palestinese  Mohammed Najem ha fatto in modo che i resti umani venuti alla luce vicino a Kazkhana (Jaffa) fossero immediatamente filmati e fotografati e la notizia della loro scoperta diffusa con ogni mezzo disponibile.

Scoperte del genere dimostrano come l'invasione sionista della Palestina sia stata fin dal suo principio un processo violento e assassino, portato avanti con la stessa logica sterminatoria con cui le potenze europee distrussero intere civiltà in America, Australia, Africa al tempo della loro espansione coloniale: Gli Herzl, gli Jabotinski, i Ben Gurion erano profeti di massacro in niente diversi dai Cecil Rhodes o dagli Himmler, che come loro si rifacevano a illusioni di 'destino manifesto', superiorità razziale e darwinismo sociale 'fin de siecle', lo stesso brodo di cultura marcescente e piccoloborghese da cui emerse l'hitlerismo.

Come volevasi dimostrare: i primi S-300V si trovano già a Damasco e le loro nuove batterie antiaeree saranno presto operative!

Confermando quanto filtrato ai mezzi di comunicazione nel corso degli ultimi giorni e smentendo le insinuazioni di parte imperialista e sionista il Presidente della Repubblica Araba Siriana Al-Assad nel corso di una sua recente intervista con l'emittente libanese Al-Manar ha dichiarato che la prima consegna di missili antiaerei S-300V da parte russa é già avvenuta e che la seconda spedizione sta venendo preparata proprio in questi giorni.

Le precise parole pronunciate in merito da Assad sono state: "I contratti con la Russia non subiranno alcun ritardo per motivi contingenti alla situazione in svolgimento in Siria; Mosca é impegnata a rispettare quanto stipulato con noi fino in fondo e tutto ciò che abbiamo ordinato ci verrà consegnato; una parte ci ha già in effetti raggiunto".

Anche il Ministro degli Esteri siriano Walid Moallem ha dichiarato che, in caso di nuove iniziative militari di potenze imperialiste o dell'entità sionista di occupazione le forze armate siriane reagiranno immediatamente "nella maniera più appropriata".

Le dichiarazioni di parte siriana seguono l'annuncio del Ministro della Difesa russo Shoigu, il quale, di fronte alla apparente determinazione di alcuni paesi occidentali di rifornire d'armi i terroristi wahabiti presenti in Siria ha avvertito che in tal caso la Russia non si sentirà più vincolata a rispettare accordi siglati in precedenza con cui, nell'interesse di una soluzione pacifica della crisi siriana, aveva promesso di non consegnare armamenti offensivi a Damasco.

giovedì 30 maggio 2013

Shoigu: "Se Usa ed Europa armeranno i terroristi Mosca farà altrettanto con il Governo di Damasco!"

Nel momento in cui diversi stati occidentali non fanno mistero del loro desiderio di ingerirsi ancora più di quanto non abbiano fatto in questi ultimi due anni nella crisi siriana, nel momento in cui ex-candidati alla presidenza americana non hanno remore o vergogna a farsi fotografare al fianco di terroristi responsabili di orribili stragi il Governo di Mosca non può che trarre le conseguenze di questi atteggiamenti e queste scelte e contrastarle con propri atteggiamenti e proprie decisioni mirate, al contrario, a difendere la legittimità del Governo siriano, sostenuto dalla maggioranza assoluta dei suoi cittadini, e proteggere la popolazione civile dalle attività terroristiche dei mercenari stranieri.

A tale proposito il Ministro della Difesa di Putin, Sergei Shoigu, ha fatto presente che dal momento che é chiara l'intenzione americana, inglese e probabilmente anche francese di aumentare finanziamenti e flusso di armi verso i wahabiti stranieri attivi in Siria, Mosca non potrà che sentirsi svincolata da qualunque impegno siglato in precedenza e prendere seriamente in considerazione l'opportunitòà di rifornire l'Esercito di Damasco di quanto a esso necessario per fronteggiare e sconfiggere la minaccia terrorista.

Anche sottoposto a uno stringente embargo delle importazioni militari l'Esercito Arabo Siriano si é costantemente dimostrato un osso troppo duro per le zanne takfire dei militanti, che dopo aver passato due anni a tentare inutilmente di costruirsi una 'zona franca' in territorio siriano stanno ora venendo rapidamente sbaragliati, tanto nella Provincia di Homs attorno a Qusayr, al confine col Libano, quanto, più recentemente, nel Nord del paese intorno ad Aleppo e alla frontiera con la Turchia.

Omar Bashir lancia l'ultimantum al Sud-Sudan: "Basta al sostegno ai criminali armati del Sud Kordofan o chiuderemo l'oleodotto!"

Ancora una volta le nostre previsioni vengono giustificate e vendicate dai fatti, con la constatazione che tutta la buona volontà, l'onesta disponibilità dimostrata negli ultimi mesi dal Governo di Khartoum per ricomporre e smorzare le frizioni con Juba e il ridicolo dittatore col cappello da cowboy, Salva Kiir si sono dimostrate inutili a fronte della sfacciata impudenza con cui il Sud-Sudan continua a cercare di fomentare la guerriglia di elementi criminali a suo libro-paga oltre la frontiera settentrionale.

Di fronte all'innegabile evidenza del sostegno fornito da Juba ai criminali che il 26 maggio a Dandor (Sud Kordofan) hanno cercato di attaccare le truppe dell'Esercto regolare il Presidente sudanese Omar Bashir ha lanciato un ultimatum al Sud-Sudan avvertendo che, se dovesse continuare a sostenere questi gruppi armati, il Governo del Nord non avrà scelta se non quella di chiudere nuovamente (questa volta defintivamente) gli oleodotti che permettono al Sud di esportare il petrolio (ricordiamo che nell'iniqua partizione del Sud-Sudan dal corpo vivo della nazione a esso sono state assegnate TUTTE le terre più ricche di acqua e petrolio per esplicito desiderio americano e israeliano di impoverire il Nord arabo e musulmano).

Nel frattempo il comandante nella missione ONU in Sud-Sudan  Hilde Johnson ha dichiarato ai media internazionali che il suo corpo di spedizione UNMISS, non é in grado di mantenere il pieno controllo delle zone dove é schierato (principalmente nella regione di Jonglei) a causa della mancanza di mezzi adeguati, specialmente aerei e mezzi di trasporto.



Arrestato dalle forze di sicurezza irakene uno dei "boss" di Al-Qaeda impegnato contro la Siria e contro Bagdad!!

Cominciano ad arrivare i primi frutti della gigantesca operazione antiterrorismo lanciata nel week-end nelle province irakene di Anbar e di Niniveh con l'utilizzo massiccio di decine di migliaia di uomini dell'Esercito coordinati dall'intelligence di Bagdad e sostenuti da squadroni di elicotteri e squadriglie di aeroplani militari. Proprio da Anbar, un tempo focolaio di insurgenza wahabita e di vigliacchi ex-fedelissimi di Saddam ora prostituitisi ai petrodollari di Riyadh e Doha, arriva la notizia del primo arresto 'eccellente' che ha portato nelle mani della sicurezza irakena niente meno che il capo qaedista Adnan al-Awesi.

Uomo di spicco della cricca takfira impegnata a sostenere e rifornire i mercenari stranieri in Siria oltre che a fomentare i dissidi e le frizioni intestine tra sciiti e sunniti nel Paese dei Due Fiumi. Dalla zona di confine con la Giordania, invece, arriva l'altrettanto buona notizia della scoperta e del conseguente smantellamento di una "enorme" base terrorista wahabita, un evento che vendica l'ottimismo mostrato ieri dal Premier Nouri al-Maliki il quale ha assicurato che ogni metodo di contrasto verrà impegato per impedire agli estremisti di portare il paese all'instabilità e al caos.

Questi importanti successi della lotta anti-terrorismo in Irak fanno il paio con quelli conseguiti recentemente in Siria ma anche in Libano e dimostrano come ci vogliano ben più che una manciata di pendagli da forca liberati dalle galere saudite o recuperati dalle fogne dove si sono rifugiati gli ex-sicofanti di Saddam e qualche centinaio di milioni di dollari di origine petrolifera per dare problemi all'Asse della Resistenza anti-imperialista, non importa quanti sforzi facciano le cancellerie di Washington, Tel Aviv, Parigi, Londra e Bruxelles nell'armare e mobilitare i loro pupazzi qaedisti di sempre.

mercoledì 29 maggio 2013

Ultimatum di Hezbollah ad Hamas: "Fuori dal Libano o ne pagherete le conseguenze", la Jihad Islamica solidale con Hezbollah e Assad

Dopo lunghi e fruttuosi anni di solidarietà e coordinazione sembra che tra Hamas ed Hezbollah il tradimento consumato ai danni di Assad dai dirigenti del movimento islamico palestinese abbia scavato un solco insanabile
Un ufficiale della sicurezza di Hezbollah ha dichiarato alla stampa di Beirut come ad Ali Baraka, leader di Hamas in Libano, siano stati dati pochi giorni di tempo per evacuare tutti i dirigenti e i miliziani del suo movimento, considerati indesiderati e collusi coi takfiri alleati dei terroristi mercenari in Siria.

Vi sarebbero a riguardo prove inconfutabili sulla partecipazione di uomini Hamas alle operazioni terroriste in Siria; motivo per cui, dopo lo spostamento del Quartier Generale del movimento da Damasco a Doha il Governo di Assad aveva sequestrato tutte le ex-strutture di Hamas.
Hamas avrebbe chiesto alla Jihad islamica di mediare con Hezbollah la possibilità di farli restare in Libano per un certo periodo di tempo, in modo che possano preparare con cura l'esodo verso altra destinazione, ma la Jihad Islamica, fedele all'Asse della Resistenaz, ha rifiutato recisamente di collaborare coi traditori di Mishaal.

Heidari: "La nuova generazione di carri armati Zolfaghar avrà l'ultimo modello di corazza reattiva integrato!"


Il Vicecomandante delle forze di terra dell'Artesh (Esercito Iraniano), Generale Kiumars Heidari ha annunciato nella giornata di ieri che, grazie agli sforzi e ai risultati ampiamente positivi ottenuti dalla Jihad per l'Autosufficienza Militare tutti i nuovi carri armati Zolfaghar-3 risultato ultimo degli sforzi dell'industria pesante di Teheran per dotare l'Esercito di un moderno mezzo corazzato di totale produzione nazionale verranno dotati "di serie" degli ultimi modelli di corazze reattive.

Seguendo l'esempio prima sovietico e poi russo l'Iran fin dalla fine della Guerra Imposta del 1980-88 ha iniziato a studiare e sviluppare le corazze reattive come soluzione per modernizzare e rendere utilizzabili più a lungo i propri carri armati più obsolescenti, arrivando a ottimi risultati dimostrati da modelli come il Safir-74 e il T-72Z. In seguito arrivando ad applicare tali risultati anche alla propria flotta di T-72 modello M1 ed S.
Adesso il principio della corazza reattiva verrà impiegato non per estendere l'operatività di un carro armato ai limiti della sua vita utile, ma per aumentare ulteriormente l'efficienza e la sopravvivibilità di un mezzo all'avanguardia del moderno mercato dei corazzati.

Il Premier irakeno Maliki promette: "Pugno di ferro contro i terroristi che vorrebbero istigare guerre civili nel paese!"

Dopo avere lanciato una vastissima offensiva nella parte occidentale del paese con la mobilitazione di ventimila uomini dell'Esercito e la cooperazione persino di unità dell'aviazione, il Governo irakeno, nella persona del Premier Nouri al-Maliki, ha assicurato che proseguirà e anzi intensificherà gli sforzi per reprimere ed annientare ogni sorta di "gang, milizia, cellula sediziosa o  terroristica" che voglia istigare conflitti settari nel Paese.

"Questo Governo ha seriamente discusso nella sua più recente seduta tutte le sfide poste dalla situazione di sicurezza odierna e i passi necessari per affrontarle, trovandosi unanime nell'inviare un messaggio di responsabilità e dedizione nel perseguire ogni organizzazione fuorilegge di qualunque setta, affiliazione, dottrina o allineamento politico".

In realtà si sa benissimo che le minacce alla stabilità e alla pace irakena sono portate da organizzazioni di estremisti takfiri e wahabiti variamente supportate da Turchia, Qatar e Arabia Saudita, qua e là sostenute, in una blasfema alleanza, da rimasugli di fedeli al passato regime dittatoriale di Saddam Hussein.




martedì 28 maggio 2013

Ryabov: "I nostri missili proteggeranno la Siria dissuadendo le teste calde!" mentre Assad si prepara a colpire a Nord!


Il Vice Ministro degli Esteri di Mosca Lavrov, Sergei Ryabkov, prendendo la parola nella giornata di oggi di fronte ai media internazionali ha voluto ribadire, in barba alle insinuazioni di quanti avevano previsto un ritardo o addirittura una cancellazione delle consegne del sistema missilistico antiaereo "S-300V" che esattamente come annunciato pochi giorni fa esso é in corso di trasferimento al Governo di Damasco e che il Cremlino si aspetta che esso eserciti una benefica azione stabilizzatrice dissuadendo alcune "teste calde" da velleità intervenzioniste nel paese arabo.

Inoltre Ryabkov si é unito al coro di critica internazionale ai paesi della UE e della NATO che sembrano convinti di poter impunemente fornire sostegno militare alle più violente ed estremiste bande di mercenari wahabiti in Siria e contemporaneamente mantenere una sorta di 'vantaggio morale' da cui criticare le scelte di Mosca, informate solo dalla volontà di dare al Governo e al popolo siriano i mezzi per difendere la loro libertà, autonomia e indipendenza.

Intanto dalla Siria arriva la notizia che, completata la "ripulitura" della sacca di Qusayr il prossimo obiettivo delle forze regolari sarà l'hinterland di Aleppo e la zona tra la seconda metropoli siriana e il confine turco, da cui ancora passano un certo numero di 'arterie' di rifornimento per i takfiri di Al-Nusra e di altre fazioni delle milizie estremiste sostenute dal Governo di Ankara e dalla NATO.

Flottiglia della Marina iraniana del Mar Caspio visiterà prossimamente Astrakhan, la città del padre di Lenin!

Abbiamo già dato conto in numerosi altri articoli di come negli ultimi mesi i rapporti russo-iraniani si vadano trasformando da una cordialità di facciata sottoposta a ben precisi limiti verso una solidarietà che ha tutte le carte in regola per potersi trasformare in una solida alleanza.

Siccome tali trasformazioni hanno un bisogno quasi congenito di segnali esterni, abbiamo considerato che le sempre più frequenti 'visite di cortesia' di unità della Marina di Mosca a Bandar Abbas fossero potenti indizi in tal senso, adesso, a confermare la giustezza delle nostre intuizioni, arriva la notizia che prossimamente sarà l'IRIN di Habibollah Sayyari a ricambiare in parte il favore mandando alcune navi delle sue forze del Mar Caspio ad attraccare alle banchine di Astrakhan.

Il porto russo alla foce del Volga, terra natale del padre di Lenin, si sta preparando a ricevere gli ospiti, che verranno accolti dal Comandante delle forze navali russe del Caspio e dagli amministratori dell'Oblast locale. Non é ancora stato annunciato esattamente quali e quante navi iraniane parteciperanno alla visita, nè quando essa precisamente avrà luogo.

Ennesimo crimine sionista contro Gaza! Biossido di carbonio spacciato negli ospedali del ghetto come gas anestetico!


Il regime ebraico di occupazione della Palestina ha volontariamente sostituito biossido di carbonio, un gas potenzialmente letale, all'ossido di azoto normalmente inviato a Gaza come gas anestetico; prima che la sostituzione fosse notata quattro pazienti, in lista per operazioni chirurgiche d'emergenza, sono morti avvelenati dalla miscela.

Il Ministro della Salute del legittimo Governo palestinese, Ashraf al-Qudra, ha condannato ai microfoni dei media regionali il "palese e rivoltante crimine di Tel Aviv" sottolineando come, di fronte alla maniera determinata con cui la popolazione di Gaza rifiuta di farsi piegare dalla politica sionista di strangolamento economico, l'occupazione ricorra persino al veneficio.

L'Associazione per i Diritti Umani Ad-Dameer ha invitato l'apertura di una commissione d'inchiesta internazionale per investigare su questo nuovo crimine commesso ai danni della popolazione di Gaza. Il suo dirigente Samir Moussa ha invitato la Croce Rossa Internazionale e l'OMS a mobilitarsi in tal senso.

lunedì 27 maggio 2013

Da Manama a Qatif gli Sciiti dimostrano a milioni: "Via dal Barhein i servi di Saoud!"; violenze e brutalità dei regimi wahabiti!!

Oceani di folla mobilitati tanto in Barhein quanto in Arabia Saudita chiedono Libertà, Democrazia e Uguaglianza sfidando ogni giorno gli apparati repressivi delle monarchie più retrive della Terra. A Qatif e in tutte le province orientali dell'Arabia Saudita i dimostranti, appartenenti alla minoranza sciita, hanno domandato l'immediato ritiro delle truppe saudite dall'Isola di Barhein, dove sono state inviate dai tiranni di Riyadh per aiutare il satrapo wahabita locale a difendersi dal suo stesso popolo.

Anche in Barhein sono scoppiate intense manifestazioni quando, con un verdetto scandaloso, una corte locale ha assolto due sgherri del regime accusati dell'omicidio di un manifestante al quale avevano sparato a sangue freddo nel novembre 2011, durante le fasi iniziali della Rivoluzione barheini.

In un altro processo-farsa un aguzzino di Re Al-Khalifa che aveva manganellato a morte un dimostrante per la Democrazia si é visto ridurre la pena inflitta in primo grado da sette anni di carcere (sette anni per un assassinio!) ad appena SEI MESI. Questi sono i regimi amati e coccolati dall'Occidente ipocrita, tanto amante dei 'Diritti Umani' quando di comodo.


Che fine ha fatto Abdullah al Saoud? Il Re saudita non si vede da giorni e qualcuno sospetta sia in coma!

Ancora una volta il Medio Oriente si interroga sulla sorte dell'attuale Re saudita, onusto di anni e di acciacchi e su quella del suo regno nel caso che una sua dipartita o permanente incapacità scateni la corsa alla successione che, lo ricordiamo ancora, a causa degli accordi presi decenni fa dai "Sette di Sudair" vedrà coinvolti non giovani ed energici principi, ma gli altrettanto senili e malandati fratelli superstiti dell'attuale monarca.

Secondo il quotidiano londinese "Asharq Alawsa" Re Abdullah sarebbe caduto in coma mercoledì e sarebbe già morto se non fosse stato defibrillato e messo sotto ventilazione forzata, se questo fosse il caso bisognerebbe vedere quanto la corte possa riuscire a tenere nascosta la cosa, ma bisogna anche ricordare che la stessa testata aveva già dato per 'clinicamente morto' il sovrano alcuni mesi fa (novembre 2012).

A prescindere dalle attuali effettive condizioni del Re é chiaro che il problema della successione saudita può essere al massimo rimandato, e che, una volta che esso si presenterà sul serio, le sue conseguenze potrebbero scuotere fin nelle fondamenta il malfermo edificio di Casa Saoud.


domenica 26 maggio 2013

La vittoria di al-Qusayr non ferma le operazioni militari siriane! A Nord di Aleppo riconquistato Dahreh Abed Rabeh!!

Mentre continuano a susseguirsi i rapporti positivi dai dintorni di Qusayr, nella Provincia di Homs vicino al confine con il Libano, dai quali si evince che le forze armate siriane abbiano ormai ridotto l'80 per cento del 'cul de sac' dove settimane fa avevano imprigionato tra i tre e i quattromila militanti stranieri wahabiti il raggio e la profondità delle operazioni armate siriane non si limita per nulla al solo Ovest del paese ma anzi, approfitta dello stato di prostrazione e caos in cui le milizie mercenarie sono cadute in conseguenza ai rovesci di Qusayr per sottrarre loro sempre più possibilità di iniziativa e movimento.
Nel Nord del paese, ad esempio, il villaggio di Dahreh Abed Rabeh appena fuori la cerchia urbana di Aleppo é stato conquistato dopo un duro scontro coi terroristi che lo occupavano; il bastione é fondamentale per poter proiettare l'azione delle truppe regolari lungo il vasto confine Nord con la Turchia, sul quale uomini dei servizi e delle forze armate di Ankara si prodigano per rifornire le cellule qaediste di armi, equipaggiamenti, uomini e di evacuare i feriti verso gli ospedali militari turchi.

Durante le operazioni di 'cleanup' successive alla conquista dell'avamposto le forze armate siriane hanno ritrovato molte bombe improvvisate con bombole vuote di gas combustibile, un segnale che i rifornimenti da Nord hanno già incominciato a diminuire se i terroristi mercenari devono ricorrere a questi espedienti invece di possedere mine e congegni esplosivi avanzati di fabbricazione americana, israeliana ed europea, come ne sono stati sequestrati a migliaia durante i 'raid' anticontrabbando delle forze di Assad.

L'arsenale balistico della Repubblica Islamica Iraniana diventa sempre più mobile e flessibile grazie ai nuovi TEL di produzione autonoma!

Per celebrare il 31esimo anniversario della liberazione di Khorramshahr, punto di svolta della Guerra Imposta del 1980-1988, i vertici della Difesa iraniana, capeggiati dal Ministro Generale Ahmad Vahidi hanno preso parte alla cerimonia di consegna alle forze aerospaziali dell'IRGC, la Guardia Rivoluzionaria Islamica, della prima serie di produzione di un nuovo modello di TEL (Trasporto-Erettore-Lanciatore) per vettori balistici a lungo raggio, come gli ultimi modelli di MRBM e IRBM entrati in linea nelle forze armate della Repubblica Iraniana.
Parlando alle maestranze della fabbrica che ha prodotto i mezzi in questione Vahidi, affiancato dal Generale Amir Ali Hajizadeh dell'IRGC, ha lodato i loro sforzi, sottolineando come, grazie al successo della 'Jihad per l'Autosufficienza Militare' la Repubblica Islamica possa dotarsi a piacimento di tutti i mezzi necessari a rendere il suo potenziale difensivo sempre più flessibile, articolato, difficile da prendere a bersaglio e capace di colpire con potenza devastante anche dopo un "first strike" nemico.
La dottrina dei missili balistici sviluppata nei decenni della Guerra Fredda tra USA e URSS dimostra che, quanto più uno Stato riesce a rendere il proprio payload missilistico mobile e riposizionabile a piacere tanto più proibitivo diventa il compito dell'avversario che volesse colpirlo a tradimento (come Israele fece con successo nel 1967 contro i paesi arabi vicini) visto che il potenziale di rappresaglia così munito sfugge facilmente alla prima offesa e può portare a termine una risposta devastante.

Grande operazione antiterrorismo nelle regioni di Ninive e Anbar, l'Esercito e l'Aviazione irakena si mobilitano in massa!

Oltre ventimila uomini delle forze armate di Bagdad sono stati impiegati in una manovra a vasto raggio nelle province di Niniveh e Anbar, nell'Ovest del paese al confine con la Siria, contro i covi e le basi di cellule terroristiche takfire e wahabite in lega coi mercenari stranieri ancora attivi in Siria. Con l'uso massiccio di elicotteri e il supporto aereo dell'aviazione gli uomini al comando del Generale Ali Ghaidan Majeed hanno distrutto dozzine di covi terroristici, abbattendo molti militanti e catturandone altri, facendo particolarmente attenzione a prendere vivi i capi delle fazioni più ramificate e pericolose.

Uno sforzo particolare é stato profuso nel tentativo di rendere sicuro e tenere sotto controllo il confine lungo ben 600 chilometri che il paese mesopotamico condivide con la Repubblica Araba Siriana, ultimamente impegnata in vaste e vittoriose manovre militari contro l'insorgenza wahabita sostenuta dalle potenze imperialiste. A più riprese l'Irak ha denunciato il sostegno prestato all'insorgenza qaedista da parte di Turchia, Arabia Saudita, Qatar e altri attori regionali, intuendo correttamente come, in mancanza di progressi decisivi contro la Siria questi 'sponsor' del terrorismo cercheranno giocoforza di destabilizzare i paesi con essa confinanti (Irak in primis, ma anche Libano, come si sta vedendo in questi giorni a Tripoli Siriaca), per cercare di stabilire salde basi oltreconfine da cui continuare a rifornire e alimentare i gruppi armati attivi contro Assad.