martedì 12 agosto 2014

I punti-cardine della sconfitta sionista a Gaza: un mix di abilità militare e cura della comunicazione ha battuto 'tsahal'!!

L'esercito sionazista si é ritirato da Gaza, non vi é tornato dopo lo scadere della prima tregua di 72 ore e con la dismissione delle riserve richiamate all'inizio dell'aggressione é chiaro che non ha intenzione di tornarvi, tuttavia sappiamo benissimo che la Striscia di Gaza é piccola, sovraffollata, bloccata, totalmente assediata; che cosa impedisce agli 'ubermensch' ebrei di soggiogarla definitivamente?

Il fatto che. ormai, i difensori palestinesi dell'enclave litoranea sanno come far pagare prezzi insopportabili in vite umane e in condanna internazionale al regime ebraico che non si può più permettere operazioni di sterminio come quelle pure condotte in passato.

Soltanto in un giorno di scontri nell'ultimo "round" di combattimenti la brigata 'Golani' ha perso tredici morti e cinquantacinque feriti tra cui l'ufficiale Ghassan Alian; in meno di un mese di battaglia l'entità ebraica ha perso proporzionalmente più soldati di quanti ne abbia sacrificati il Regno Unito in tutta la guerra in Irak e quella in Afghanistan negli ultimi 14 anni.

Inoltre grazie all'abilità dei Palestinesi a servirsi di internet e dei social network nessun crimine di guerra sionista é passato inosservato e molti hanno ricevuto attenzione internazionale e mondiale, a questa avanzata campagna di comunicazione israhell ha risposto in maniere antiquate, pagando "shills" per postare commenti infiammatorii filosionisti e mobilitanto vecchie mezze-star di Jewllywood come la super-plasticata joan rivers (poi sbeffeggiata a torte in faccia per le sue uscite pro-Tel Aviv).

L'unione di miglioramento militare delle Brigate Palestinesi e di sapiente uso dei nuovi media ha condannato l'ultima avventura militare di Benji Netanyahu alla completa disfatta.

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